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Sono giunti, sono sbarcati ed hanno trionfato… 2 dicembre del 1956
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2 dicembre '08 - Frammento da Héctor Arturo Roberto / Pérez Betancourt www.granma.cu |
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Fidel non ha mai mentito, perchè sa che assieme alla verità di sono la
giustizia, la libertà e la vittoria.
Poco prima di salpare a bordo dello yacht Granma, con il suo equipaggio di titani, disse una frase che divenne un grande giuramento:
“Se partiamo giungiamo, se giungiamo sbarchiamo e se sbarchiamo trionfiamo”.
Fidel ci disse anche: “Se ieri eravamo un pugno di uomini, oggi siamo un intero popolo che sta conquistando il suo futuro”.
PRINCIPIO E RINNOVO
Ogni anniversario dello sbarco del Granma e degli 82 partecipanti alla spedizione, segna il ricordo della guerra di guerriglia in Cuba contro una sanguinosa tirannia pro imperialista e marca il rinnovo dello spirito ribelle che ispirò quelle gesta.
Quest’anno il popolo cubano ha commemorato il 52º Anniversario di quella traversata tra il porto messicano di Tuxpan sino a Las Coloradas, nel litorale sud orientale dell’Isola, dove si materializzò l’azione di Fidel Castro e dei suoi compagni del Movimento 26 de Luglio, di rompere gli schemi e di fare una rivoluzione popolare armata.
Fu la scintilla imprescindibile che accese la fiamma dell’insurrezione nelle montagne dell’oriente, iniziatrice di un’esperienza inedita dalla quale gli stessi partecipanti alla spedizione e i loro seguaci impararono, sino a formare un poderoso esercito popolare rivoluzionario che sconfisse la tirannia di Fulgencio Batista, il primo gennaio del 1959.
Combattenti clandestini del Movimento 26 di Luglio, al comando di Frank País, avevano organizzato a Santiago di Cuba un sollevamento d’appoggio allo sbarco, ma non coincidendo l’azione, la mobilitazione fallì.
I granmisti si dispersero dopo una sconfitta ad Alegría de Pío, ma Fidel, con un piccolo gruppo riuscì a raggiungere luoghi sicuri nella Sierra Maestra.
Quello fu il nucleo iniziale dell’Esercito Ribelle che un mese dopo avrebbe fatto tremare la tirannia con la conquista della piccola caserma a La Plata, smentendo le menzogne propagate sulla morte del leader della Rivoluzione e di tutti i suoi compagni e si ravvivò così la fiamma della speranza posta attorno a quella lotta armata.
Dopo 50 anni di potere rivoluzionario,
affrontando i falliti disegni dell’impero d’impadronirsi di Cuba, senza
mai allontanarsi dai propri principi, il popolo cubano sviluppa
un’ispirazione rinnovatrice delle sue speranze ad ogni anniversario dello
sbarco dello yacht Granma, un sogno fatto realtà, che ha aperto nuove
dimensioni ad una lotta che non è ancora terminata.
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