(Panorama/Ignazio
Ingrao – ZENGARINI)
11/2/08 - La visita di Giovanni Paolo II a Cuba nel 1998 ha dato
e continua a dare i suoi frutti, “ma soprattutto ha spinto la
Chiesa cubana a trovare forme nuove di azione”. È quanto afferma
il cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, presidente della
Conferenza episcopale e arcivescovo dell’Avana, in un’intervista
pubblicata sul settimanale “Panorama”. Il servizio è stato
realizzato da Ignazio Ingrao in vista della
visita nell’Isola del
cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, prevista dal 21
al 26 febbraio per il X anniversario del viaggio del Papa.
Nell’intervista il card. Ortega risponde alle critiche di chi
parla di una Chiesa che ha perso lo slancio vitale dato da
quello storico evento che sembrava avere segnato una svolta nei
rapporti con il regime castrista. Soprattutto respinge le accuse
rivolte alla Chiesa cubana di essere stata “troppo poco
coraggiosa” in questi dieci anni. “Non so cosa intendano per
coraggiosa. Noi ci sforziamo di essere presenti per alleviare le
difficoltà e le sofferenze del nostro popolo. Offriamo criteri
di discernimento della situazione secondo il magistero, ma non
possiamo sostituirci ai laici. A loro – puntualizza - spetta
impegnarsi e scendere in politica”. Quanto alla situazione
attuale della Chiesa a Cuba, il card. Ortega nega che si possa
parlare di crisi e parla anzi di “segnali positivi”, citando
alcune cifre: “Nel 1981 celebravamo 6mila battesimi. Ora ne
celebriamo 25mila. Abbiamo oltre 600 seminaristi, contro i 20
degli anni ‘80, più di 600 suore e circa 320 sacerdoti”. Ma la
Chiesa cubana ha anche grandi progetti per il futuro: in vista
del 400° anniversario della Madonna della Carità del Cobre,
patrona di Cuba, l’Episcopato sta elaborando un piano di azione
pastorale che focalizza la sua attenzione sull’evangelizzazione
e sulla formazione dei fedeli laici. Tra le iniziative per
l’anniversario vi è anche il lancio di “una grande missione
popolare per portare Cristo in ogni angolo di Cuba”.
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Alla fine del mese di gennaio 2008,
su convocazione dell’Arcivescovo Primate di Cuba, Mons. Dionisio
García Ibañez, un gruppo di 40 persone provenienti da tutte le diocesi
di Cuba si è riunito a El Cobre (Santiago de Cuba) per preparare una
bozza di programma della durata di 4 anni al fine di rendere più
dinamico l’attuale Piano Pastorale della Chiesa e per prepararsi alla
celebrazione, nel 2012, dei 400 anni della presenza della Vergine
della Carità in mezzo al popolo cubano. Lo scopo del programma è di
ampliare la diffusione del Vangelo in un maggior numero di persone e
settori sociali, dando enfasi al discepolato di Gesù Cristo e alla
dimensione missionaria delle comunità cristiane, principali
protagonisti dell’Evangelizzazione.
Nel corso dell’incontro, Mons. García Ibañez ha presentato gli
obiettivi dell’iniziativa e gli accordi previ della Conferenza dei
Vescovi cubani per la celebrazione dell’anniversario. “La Chiesa di
Cuba vede questo momento storico come un’occasione propizia, un tempo
di grazia ed una opportunità, per seminare il Vangelo in mezzo ad una
realtà ricca di sfide e che nutre urgente bisogno della Vergine” ha
affermato l’Arcivescovo.
La Vergine della Carità di El Cobre è la patrona di Cuba. La sua
immagine fu trovata da tre persone appartenenti alle classi più povere
e sfruttate: due indi ed uno schiavo nero. Poco dopo, l’immagine della
Vergine fu trasportata ad El Cobre, da dove prese il nome. Dal
ritrovamento della statua, la devozione alla Vergine della Carità si
diffuse con sorprendente rapidità in tutta l’isola, nonostante le
difficoltà di comunicazione. Il 10 maggio 1916, Sua Santità Benedetto
XV dichiarò la Vergine della Carità di El Cobre Patrona Principale
della Repubblica di Cuba, fissando la sua festa all’8 settembre di
ogni anno.
Dieci anni fa, il 24 gennaio 1998,
Giovanni Paolo II incoronava l’immagine della Vergine della Carità,
nella città di Santiago di Cuba, come Regina di Cuba. Durante i mesi
di preparazione per la visita del Papa Giovanni Paolo II a Cuba, dieci
immagini pellegrine della Vergine della Carità percorsero le
numerose Diocesi del Paese suscitando una grande risposta da parte del
popolo.
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