3 ottobre '08 - K.S.Garcia www.granma.cu
 

 

Cuba valuta disposizioni per

mitigare i problemi di rifornimento

 

 

Il controllo di quanto Gustav ed Ike hanno lasciato nei campi è indispensabile. E precisamente adesso, che abbiamo meno alimenti, aspirare ad una maggiore equità non solo è una politica conseguente ma un ordine urgente.

 

Davanti a tali conseguenze il paese sta valutando disposizioni per mitigare i problemi di rifornimento e, allo stesso tempo, da martedì, sono in vigore misure organizzative per evitare le speculazioni e garantire una distribuzione più equilibrata.

 

Non saranno momenti di mercati affollati e con varietà d’offerta, perché se in agosto la vendita di ortaggi è stata di 5 milioni di quintali, a settembre ha raggiunto solo il milione.

 

Solo questo dato basterebbe per illustrare la contrazione che oggi mostrano i mercati.

 

Al rispetto, il quotidiano Granma ha conversato con il vice ministro del Commercio Interno, Francisco Silva Herrera, sui mercati d’offerta e domanda (oggi con alcuni prodotti regolati).

 

Per comprendere la grandezza del problema, Silva chiarisce alcuni aspetti.

 

Le vendite, fino ad agosto, nei mercati d’offerta e domanda di tutto il paese, dal punto di vista quantitativo, rappresentavano appena un 5,4.

 

“Le maggiori contrazioni di prodotti sono sempre state nei mercati agricoli statali (MAE) e nei punti di vendita (circa 15.000 in totale). I mercati d’offerta e domanda sono solo 165.

 

Ci sono province che ne hanno un solo, come Guantanamo, o tre come Granma. Il municipio speciale dell’Isola della Gioventù non ne ha nessuno, ad esempio, e la maggior parte dei mercati di questo tipo sono concentrati all’Avana, con 40”.

 

Lo Stato si sforza per incrementare il rifornimento, ma il percorso dal campo al venditore a volte è complicato, specialmente quando si combattono illegalità che stimolavano, in alcun modo, questi rifornimenti.

 

Le abbondanti perdite aggravano poi la situazione.

 

PRODOTTI E CONTROLLO: DUE IN UNO

 

La produzione, necessariamente, dovrà andare ad uno dei due tipi di mercati. Però passerà del tempo per poter stabilizzare l’offerta precedente. Questa è la sfida maggiore.

 

In questo lasso di tempo, bisognerà vigilare che non si creino “altri” mercati: agli angoli, nelle case, nei luoghi non previsti per la vendita, dove la gente viola prezzi e regolamenti.

 

Bisognerà vigilare e bisognerà assicurare i rifornimenti, cosa che oggi colpisce i nostri mercati, assicura il vice ministro.

 

Su questi aspetti, dice Silva, oggi si valutano alternative e si cercano soluzioni.

 

Alcuni venditori di questi mercati considerano necessaria e giusta l’adozione dei prezzi massimi.

 

Altri hanno criticato la misura, alludendo a perdite, ma non è che perdono, solo guadagneranno meno di quanto avevano calcolato, perché i prezzi massimi stabiliti, sono ancora alti, segnala il vice ministro.

 

Resta ancora molto da fare. C’è disordine nella forma del commercio: la dichiarazione giurata è per peso e, a volte, si vende per unità. Un gruppo di controllo visita ogni giorno i mercati per scoprire queste ed altre violazioni.

 

La direzione dell’ispezione, controllori e dirigenti del Ministero del Commercio Interno rivedono le misure per proteggere il consumatore.

 

Allo stesso tempo, ogni provincia, ha messo a disposizione dei clienti un servizio telefonico per segnalare irregolarità e chiedere chiarimenti.

 

Oltre il controllo che il passaggio degli uragani ci ha obbligato ad intensificare, il vice ministro avvisa sulle false aspettative.

 

E’ difficile che possa esserci abbondanza di un prodotto fuori stagione e non può esistere una situazione normale nei mercati dopo i grandi danni all’agricoltura. I prodotti che ci sono bisogna divederli equamente.