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Gli affreschi di Giotto riprodotti in scala all’Avana • La mostra resterà aperta fino ad aprile nel Convento di S. Francesco
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15 febbraio '08 - www.granma.cu |
In occasione del decimo anniversario della storica visita del Santo Padre Giovanni Palo II a Cuba, potremo visitare all’Avana la Cappella degli Scrovegni, con il suo ciclo d’affreschi dipinti a Padova dal grande artista italiano.
Anche se è solo una replica in scala, la sensazione del visitatore è quella di trovarsi in presenza di una delle opere che arricchiscono il patrimonio dell'Umanità.
La mostra, ospitata nel Salon Blanco della Basilica Minore e Convento di San Francisco, nel centro storico della capitale cubana, sarà inaugurata oggi alle ore 16.00 e resterà aperta fino ad aprile.
La mostra proviene da Montevideo, in Uruguay, dove è stata curata da Rafaello Facciolo, presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo, che si è impegnato anche nell’organizzazione del trasporto e dell’allestimento all’Avana.
L’esposizione è frutto dell’impegno de la Oficina del Historiador de la Habana, guidata dal Dottor Eusebio Leal Splenger, della Direttrice del Museo Dott.ssa Gertraud Ojeda e di enti ed organizzazioni della provincia di Padova (Consorzio di Promozione Turistica Giotto, Turismo Padova Terme Euganee, Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova, Camera di Commercio di Padova, Padova Promex).
Saranno presenti numerose autorità locali ed ecclesiastiche, e personalità della cultura dei due Paesi per rafforzare i solidi vincoli d’amicizia che legano l’Italia alla Maggiore delle Antille.
Questa mostra itinerante è nata nel 1987 in occasione della celebrazione del 650º anniversario della morte di Giotto (1267-1337), come strumento per la promozione della città di Padova e della regione Veneto.
L’originalità di questo evento è che gli affreschi si possono osservare, grazie ad una perfetta riproduzione fotografica con i loro meravigliosi colori originali, all'interno un modello ligneo in scala, con pannelli informativi, che ne sottolineano il valore didattico ed il forte impatto emotivo che dopo 700 anni ancora suscita l’opera di Giotto da Bondone.
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