22 gennaio '08 - Pedro De La Hoz www.granma.cu (AIN)

 

 

Iris Dávila, fedele a suo popolo
 

e alla creazione
• È morta venerdì la nota scrittrice, giornalista e autrice di serial radiofonici

 

Stimata per il suo lavoro letterario, giornalistico e nella sfera della drammaturgia radiofonica, Iris Dávila è morta venerdì 18 all’Avana, a 89 anni.

 

Originaria di Güines, molto giovane aveva scoperto nella radiodiffusione, come era avvenuto ad Alejo Carpentier e a Félix Pita Rodríguez, un terreno fertile per coltivare le sue inquietudine creatrici.

 

Le sue sceneggiature radiofoniche per i programmi Divorciadas (Divorziate) e Por los caminos de la vida (Per i sentieri della vita) hanno fatto epoca per la sensibilità con cui ha abbordato i temi sociali e la condizione femminile.

 

In questo mezzo non solo si è distinta come autrice di serial radiofonici – ha lavorato nel genere anche per la tv – ma anche nell’ambito della teoria e l’analisi della drammaturgia, ed ha contribuito alla formazione di scrittori, sceneggiatori e consulenti.

 

Per i suoi meriti in questo campo ha ricevuto nel 2003 il Premio Nazionale della Radio per l’opera di tutta la vita.

 

Nel 1986 la casa editrice Gente Nueva ha pubblicato il suo libro per bambini En un submarino de cristal (In un sottomarino di cristallo) e nel 1989 ha visto la luce Intimidades (Intimità), dove ha riunito parte della sua produzione narrativa in un’edizione dell’Istituto Cubano del Libro.

 

Alla fine dell’anno scorso la casa editrice Ediciones Unión ha presentato Delirio de periodista (Delirio di giornalista), la raccolta dei suoi testi apparsi su pubblicazioni periodiche come El País Gráfico, Bohemia, Mujeres e Granma, su temi patriottici, aspetti sociali e temi riferiti al rapporto tra arte e letteratura e i mass media.

 

Sia nell’esercizio professionale che nella propria vita Iris ha lasciato un’impronta di indiscussa cubanità, di fervore per il suo popolo, d’amore per la giustizia, d’impegno con la bellezza.

 

Eseguendo le sue ultime volontà, i suoi resti sono stati cremati e le ceneri sparse nel Giardino Botanico Nazionale.