9 luglio '08 - J.A.De La Osa www.granma.cu 

 

4,9 di mortalità infantile

 

 

Cuba presenta in questo 2008 un tasso di mortalità infantile del 4,9 per ogni mille nati vivi, inferiore a quello registrato nello stesso periodo del 2007,  con 11 morti in meno.

 

Va inoltre aggiunto che nei primi sei mesi del 2008 ci sono stati 1776 parti in più.

 

Nel 2007 il tasso è stato del 5,3, il più basso nella storia dell’Isola.

 

I lavoratori della sanità, assieme alle comunità e alle istituzioni di ogni territorio, con la direzione del Partito e del Governo, lavorano sistematicamente per compiere gli orientamenti tracciati da Fidel  e far sì che questo indice sia sempre al disotto di cinque.

 

Con la presenza di José Ramón Balaguer, membro del Burò Politico e ministro alla Salute Pubblica, i deputati della Commissione per la Sanità e lo Sport,  hanno ricevuto un’informazione sulla marcia del programma nazionale materno infantile .

 

Balaguer ha sottolineato l’importante ruolo che disimpegno la Case delle Madri, dove si ricoverano la gestanti alle quali, per la loro situazione sociale, viene offerto un ampio programma d’educazione per la salute.

 

 

14 febbraio '08 - J.A.De La Osa www.granma.cubaweb.cu 

 

 

Cuba, il più basso tasso di mortalità, in

minori di 5 anni, dell'America Latina

 

Il nostro indicatore è di 7 per mille nati vivi. Nel mondo di 76 ed in America Latina 31. Questo tasso riflette il livello di vita di una popolazione e lo sviluppo della salute pubblica

 

 


 
L'indicatore più rappresentativo della situazione di salute dei bambini e bambine di un paese, utilizzato negli ultimi anni dal Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF), è il tasso di mortalità in minori di cinque anni che riflette in forma diretta il livello di vita ed il grado di sviluppo ottenuto dalla salute pubblica.

Cuba raggiunge in questo indicatore un tasso di 7, il più basso dell'America Latina, simile a quello mostrato dagli Stati Uniti, e nel continente americano solo superata dal Canada con un valore di 6.

Questo tasso rappresenta la relazione tra il numero annuale di morti minori di cinque anni per ogni mille nati vivi, e misura in forma specifica la probabilità di morte dal momento della nascita fino all'età di cinque anni.

Un'analisi del comportamento mondiale pone in evidenza che la TMM5, sigla con cui si identifica internazionalmente questo indicatore, è globalmente di 190 in Africa Occidentale, 76 nel mondo e di 31 in America Latina.

L'espressione in vite perdute di questo tasso si traduce che attualmente più di 10 milioni di bambini minori di cinque anni muoiono ogni anno, circa 28000 al giorno!, quasi tutti nei paesi sottosviluppati.

Queste morti infantili sono dovute a cause facilmente evitabili come le malattie diarroiche e respiratorie acute, il morbillo e la malaria, ed è opinione degli specialisti, secondo studi recenti,che potrebbero salvarsi con l'applicazione di misure di basso costo sei milioni di bambini dei più di 10 che decedono annualmente. È derivato anche dall'ingiustizia sociale prevalente che un 14% di coloro che abitano nei paesi poveri non ha accesso ai servizi di salute, per cui una popolazione infantile ascendente a 270 milioni si trova privata dell'attenzione medica.

In contrasto, il decesso dei bambini in paesi industrializzati nasce principalmente come conseguenza di incidenti.

I dati esposti non provengono da fonti influenzate da tendenze politiche o analisi sostenuta da un'interpretazione parziale, bensì sono stati presi da pubblicazioni internazionalmente riconosciute come lo Stato Mondiale dell'Infanzia, di UNICEF.

Nella profonda analisi della salute pubblica nel nostro paese realizzata da Fidel nel 1953, e che plasmò in quel documento imprescindibile della storiografia cubana, "La storia mi assolverà", il leader rivoluzionario denunciava che la società si commuoveva davanti alla notizia del sequestro o l'assassinio di una creatura, ma "rimane indifferente davanti all'assassinio in massa che si commette con tante migliaia e migliaia di bambini che muoiono tutti gli anni per mancanza di risorse".

Il panorama della Cuba di allora, ricordiamo, era di incultura ed analfabetismo che non permetteva neppure ricevere messaggi di promozione di salute, e con un quadro sanitario caratterizzato dal tetano, difterite, morbillo, tosferina, poliomielite, tubercolosi e molte altre malattie che decimavano la popolazione, ed i nostri bambini morivano di gastroenterite e malattie respiratorie come prime cause di morte.

Dopo essere trascorso una decade del trionfo rivoluzionario, e contando su rigorose e fidate statistiche di salute, ancora nel 1970 morivano giornalmente a Cuba 37 bambini minori di cinque anni, che rappresentava un tasso di 48 per mille nati vivi, indicatore che anche andò diminuendo progressivamente per l'opera creativa della Rivoluzione nella salute pubblica.

Nel passato 2007 si registrarono come media due bambini minori di cinque anni deceduti giornalmente, come conseguenza di affezioni relazionate con malformazioni congenite, malattie infettive, tumori maligni ed incidenti.

La dottoressa Berta Lidia Castro Pacheco, capa del Gruppo Nazionale di Pediatria del Ministero della Salute Pubblica, consultata dal nostro quotidiano per conoscere le possibilità di ottenere una maggiore sopravvivenza ancora nelle prime tappe della vita infantile nei bambini che muoiono per causa di malattie infettive,ha posto in rilievo l'importanza dell'allattamento materno esclusivo durante i primi sei mesi di vita del bambino e completata con altri alimenti fino ai due anni.

Il latte della madre, ha detto, fortifica il sistema di difesa dei suoi figli ed evita i processi infettivi come la diarrea e le malattie respiratorie.

L'Organizzazione Mondiale della Salute, nel 2000, in una riunione dei paesi membri, approvò la Dichiarazione del Millennio, progetto diretto a costruire un mondo migliore nel secolo XXI. In quel documento si raccolgono le nobili aspirazioni di ottenere una vita degna per uomini, donne e bambini. Tuttavia, proprio Kofi Annan, ex segretario generale delle Nazioni Unite, affermò che "per la metà dei 2000 milioni di bambini e bambine che vivono attualmente in questo mondo, l'infanzia è cruda e brutalmente differente dall'ideale a cui tutti aspiriamo".

Forse il milione di pazienti -e la cifra continua a crescere- tra i diseredati del mondo,operati alla vista grazie all'Operazione Miracolo e le migliaia di lavoratori cubani della salute che in gesto di solidarietà stanno offrendo attenzione medica a milioni di malati di molti paesi, possano mostrare la strada affinché certamente quel mondo migliore possa essere costruito.