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Cuba, al via la campagna “Sì per la vita” |
12 dicembre '08 - I.A.Padrino, W.J.Fernández www.granma.cu (AIN)
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Una campagna denominata “Sì per la vita”, a favore della donazione di organi, tessuti e cellule, ha avuto inizio nei giorni scorsi a Cuba, con il fine di salvare più esseri umani bisognosi di trapianti.
L’iniziativa si svilupperà nelle comunità con il sostegno dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, delle scuole, delle università e dei centri di lavoro, specialmente nel settore della sanità.
La campagna è stata presentanta nel corso del Primo Congresso della Società Iberoamericana e dei Caraibi dei Coordinatori di Trapianti, Donazione di Organi, Tessuti e cellule, che si è svolta nei giorni scorsi all’Avana.
Il dottor Juan Alberto Falcón, direttore del Centro Nazionale di Urgenze Mediche, ha riferito all’agenzia AIN che il progetto permetterà alla popolazione di conversare con i professionisti della salute che si dedicano a questa specialità.
Ha sottolineato che ciò permetterà di ampliare la conoscenza comunitaria e la diffusione dei risultati e delle prospettive di Cuba in questo campo.
Il presidente del comitato organizzatore dell’incontro ha ricordato che, in materia di donazioni e trapianti, l’Isola occupa il secondo posto in America Latina e figura tra i primi 15 paesi del mondo con i migliori indicatori.
Ha aggiunto che Cuba lavora per salvare più vite umane, diminuire le liste d’attesa, offrire una miglior qualità della vita ed una maggiore assistenza sanitaria.
Anche se Cuba è una delle nazioni di questa regione con il minor numero di rigetti familiari, per la solidarietà, il disinteresse e l’altruismo della società, Falcón ha insistito sull’importanza della sensibilità civica al fine di aumentare i trapianti di organi, come alternativa per sconfiggere la morte.
IL SECONDO PAESE NELL’AMERICA DEL SUD PER I TRAPIANTI
Cuba, come già detto, occupa la seconda posizione in America Latina nella donazione di organi, tessuti e cellule per trapianti, con una percentuale - nel 2007 - di 18 donatori per milione di abitanti, preceduta solo dall’Uruguay.
Sempre il dottor Juan Alberto Falcón, direttore del Centro Nazionale d’Urgenze Mediche, ha spiegato che negli ultimi due anni a Cuba sono aumentati i beneficiati da trapianti, iniziati nel 1970 con i renali. Oggi i trapiantati sono già oltre 4500, includendo quelli di cuore, fegato, polmoni, cornee e cellule emopoietiche, risultati paragonabili a quelli dei paesi industrializzati.
Tra i punti di forza del programma cubano di trapianti, ci sono la volontà politica dello Stato e del Governo nello sviluppo di questa specialità, che richiede un elevato livello di finanziamenti e l’organizzazione dal Ministero della Salute Pubblica fino ai servizi ospedalieri, ha aggiunto.
Falcón ha spiegato che Cuba dispone di 63 ospedali per la donazione di organi, tessuti e cellule in tutte le regioni del paese, oltre ai centri che realizzano i trapianti.
Ha significato la solidarietà, l’umanesimo e l’alto spirito d’altruismo della società cubana, che rendono possibile, in un momento di dolore familiare per la perdita di un proprio caro, di decidere a favore della donazione per salvare molte persone che sono in lista d’attesa per un organo da trapiantare.
Questi ed altri risultati sono stati esposti nel corso del I Congresso della Società Iberoamerica e dei Caraibi dei Coordinatori di Trapianti e della Donazione di Organi, Tessuti e Cellule che, come già detto, si è svolta all’Avana fino allo scorso 21 novembre.
All’appuntamento scientifico hanno partecipato più di 300 esperti di oltre 20 paesi, tra i quali si è evidenziata la Spagna, leader mondiale della specialità e che ha contribuito notevolmente al progresso, in America Latina e nei i Caraibi, delle donazioni ed i trapianti di organi.
Sono stati affrontati temi come il mantenimento del donatore, il diagnostico della morte, l’informazione e la comunicazione alla famiglia e lo sviluppo dell’immunologia in questo settore.
L’incremento dei trapianti a Cuba, si deve allo sviluppo ed al consolidamento dell’individuazione, attenzione e mantenimento dei potenziali donatori delle unità di terapia intensiva, così come l’assistenza specializzata ai donatori di più organi.
CUBA GARANTISCE I MEDICINALI AI CENTRI D’ASSISTENZA
L’industria farmaceutica cubana garantisce la produzione dei medicamenti destinati ai centri d’assistenza, nonostante i sensibili danni provocati dal blocco economico, commerciale e finanziario, imposto a Cuba dal governo degli Stati Uniti.
Cuba attualmente produce 563 specialità medicinali, ha reso noto Vicente González de la Torre, direttore dell’informatica e delle comunicazioni del ramo.
Ha spiegato che il blocco yankee limita l’accesso ai mercati di materie prime con prezzi più accessibili in suolo nordamericano ed obbliga a comprarle in altri paesi.
Ha spiegato che, nonostante queste difficoltà, lo Stato stimola un vasto piano d’investimenti, per assicurare la copertura dei principali medicinali di cui ha bisogno il popolo.
Il prontuario farmaceutico cubano cataloga 874 specialità medicinali, delle quali 311 sono di provenienza estera, fondamentalmente destinate a malattie specifiche, sale di terapia e reattivi.
Cuba, allo stesso tempo, sta portando avanti, in tutto il paese, un programma di sviluppo di prodotti naturali e, a tal fine, ha fatto notevoli investimenti in questo tipo di farmacie.
La dottoressa Leonor Enríquez, direttrice nazionale delle Farmacie ed Ottiche, ha annunciato che per il 2009 è previsto l’acquisto di due macchinari per il trattamento d’acqua distillata e altri due per il 2010, destinati alla produzione di medicine naturali.
La specialista ha precisato che questi acquisti stabilizzeranno la disponibilità di questo tipo di medicamenti e di 18 prodotti chimici da dispensario. A ciò hanno contribuito i Ministeri dell’Industria Basica, dell’Agricoltura, le Imprese di Recupero di Materie Prime ed altri organismi.
Recentemente, all’Avana, si sono svolti il X Congresso della Società Cubana di Scienze Farmaceutiche e l’VIII Seminario del Professionista Farmaceutico.
Sono stati affrontati temi come lo sviluppo di vaccini, i prodotti biotecnologici, gli anticorpi monoclinali, la farmacologia e la tossicologia, la formazione delle risorse umane, la medicina alternativa e la radiofarmacia.
A Cuba ci sono 3mila farmacie, di cui 2101 comunitarie, e le restanti in ospedali, case per anziani, per minorati fisici ed altri.
Il 22 novembre Cuba ha celebrato, inoltre,
il giorno del lavoratore farmaceutico, in omaggio al lottatore
rivoluzionario Antonio Guiteras Holmes, che si era laureato in questa
facoltà nel 1927.
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