21 luglio '08 - www.granma.cu (PL)

GUANTANAMO

Il Pentagono ha iniziato il primo processo

 

 

Il primo processo militare contro uno dei prigionieri della base navale di Guantánamo comincerà oggi, lunedì 21, lì dove gli USA tengono recluse 275 persone da quasi sette anni, al margine di ogni assistenza legale.

 

L’accusato è Salim Ahmed Hamdan, uno yemenita segnalato come ex autista di Osama bin Laden e considerato combattente nemico, termine utilizzato dal governo del presidente George W. Bush per etichettare coloro che dettine in nome della sua detta guerra contro il terrorismo.

 

Ahmed Hamdan, di 40 anni, apparirà di fronte ad un tribunale militare d’eccezione,accusato di cospirazione e appoggio materiale al terrorismo, tra le varie accuse, delitti che possono ricevere la condanna dell’ergastolo.

 

Hamdan fu detenuto nel novembre del 2001 in Afghanistán.

 

La difesa ha definito ingiusto e disonesto il processo contro il suo cliente, perchè l’accusa si basa su presunte dichiarazioni ottenute con tecniche illegali d’interrogatorio.

 

L’avvocato Neal Katyal assicura che le presunte prove del Pentagono sono state ottenute in condizioni di privazione del sonno al detenuto, che era in isolamento totale, e con altri procedimenti considerati torture.

 

La scorsa settimana l’ex procuratore generale dell’Esercito degli Stati Uniti, Morris Davis ha denunciato che le Commissioni militari create dal presidente Bush sono illegali e carenti di ogni giustizia.

 

"Se questo lo si vuol fare sotto la bandiera della giustizia militare, dev’essere un processo giusto", ha segnalato il colonnello della Forza Aerea in un’intervista alla catena di radio e TV Democracy Now.

 

"Questo sistema però io non lo chiamerei nè militare nè giustizia", ha aggiunto l’ufficiale che nell’ottobre scorso ha dato le dimissioni dal suo incarico di capo dell’ufficio delle Commissioni Militari del Dipartimento della Difesa, come protesta per le interferenze politiche nelle corti marziali.

 

Davis ha accusato l’amministrazione Bush di fare pressioni sui tribunali della prigione di Guantánamo.

 

Agli inizi dell’anno aveva rivelato che i funzionari del governo gli avevano imposto di accelerare i processi ai presunti terroristi reclusi nell’installazione per creare nell’opinione pubblica l’immagine di un sistema giuridico che funziona adeguatamente.

 

Tra coloro ha menzionato il vice segretario alla Difesa Gordon England, che ha sottolineato il valore strategico di accusare, in un anno elettorale, i detenuti d’alto profilo.

 

Davis ha anche condannato l’atteggiamento del recente dimissionario assessore legale generale del Pentagono, William Haynes, in relazione allo svolgimento dei processi.