1 agosto '08 - www.granma.cu (PL)

GUANTANAMO

Denunciata la farsa del tribunale militare statunitense

 

 

Il primo processo  militare realizzato dagli Stati Uniti nella base navale di Guantánamo nasconde un universo parallelo d’irregolarità, dietro un’apparenza di processo legale tradizionale, ha avvisato il quotidiano The New York Times.

 

Prove non rivelate nel tribunale, interrogatori dubbiosi e uniformi militari dappertutto sono l’altra faccia dell’immagine creata, a partire dalla presenza di un giudice con la toga nera, dei testimoni, gli accusatori e gli avvocati che possono obiettare, segnala il giornale.

 

Per il Times in questa base si svolgono due cause: una contro lo yemenita Salim Hamdan, e l’altra contro il governo del presidente George W. Bush.

 

Hamdan affronta l’accusa di  cospirazione e  presunto appoggio al terrorismo, dopo la sua cattura in Afghanistan nel 2001. L’anno seguente lo portarono nella base di Guantánamo, territorio occupato dagli USA contro la volontà del popolo e del Governo di Cuba 

 

La Casa Bianca e le sue commissioni militari si trovano sullo scenario pubblico locale e internazionale, per la dubbiosa legalità del sistema disegnato per giudicare i circa 270 reclusi in questa installazione, dice ancora il Times.

 

La definizione di combattente nemico usata dall’amministrazione Bush per giustificare la detenzione è al centro della questione. Le due realtà esistenti a Guantánamo si possono apprezzare attraverso i criteri espressi dai difensori e dai detrattori di quel accade lì.

 

“Questo è il processo per i crimini di guerra più giusto della storia”, ha dichiarato il procuratore capo, colonnello Lawrence Morris, mentre il giurista di Amnesty Internazionale, Matt Pollard, ha definito fittizio il processo.

 

“Stiamo vedendo una farsa creata dal Pentagono”, ha commentato.