Il traduttore si scusa per gli errori

 

L’ALBA è stata una ispirazione, poi

un progetto, oggi è una speranza

 

Discorso del Vice Presidente del Consiglio di Stato, Carlos Lage Davila,

in occasione dell'adesione dell’Honduras all’ALBA (25.8.08)

 

 

 

Presidente Hugo Chávez, Comandante llanero, lottatore infaticabile della giustizia e della solidarietà.

Presidente Evo Morales, leader indiscusso degli indios dell’ America, massimo esponente del più puro del nobile popolo boliviano.

Presidente Guerrigliero Daniel Ortega, che non ha lasciato un solo momento di essere a lato della Rivoluzione cubana.

Rispettato ed apprezzato Presidente di Honduras, Jose Manuel Zelaya.

Delegazioni qui presenti.

Popolo honduregno.

Compatrioti della Grande Patria Latinoamericana.

Nel 1878 dopo dieci anni di eroica lotta senza poter realizzare il sogno di indipendenza di Cuba, i patrioti cubani si dispersero per il Caribe, America Centrale e altre nazioni. Per molti e per i più brillanti capi di quella epopea, l’Honduras fu Patria, casa, rifugio. Qui trovarono incoraggiamento, sostegno, amicizia, amore.

I cubani qui furono operai, intellettuali, eminenti professionisti, funzionari pubblici, capi militari.

Gomez e Maceo, i leader più brillanti di quella guerra, hanno vissuto in questa terra che li ha accolti come figli; qui diedero calore alle loro famiglie, sigillato la loro amicizia, e cospirato e sognato insieme per l'indipendenza di Cuba.

Il primo piano per tornare alla madrepatria, raccogliere le armi e riavviare la lotta, idea che Gomez e Maceo mai abbandonarono, fu da loro elaborato qui sul suolo honduregno e passò alla storia come il Piano di San Pedro Sula.

Antonio Maceo, il più noto comandante militare cubano, è stato in Honduras Capo del Comando militare di Tegucigalpa, Comandante dei porti di Puerto Cortes e Omoa, e Generale di Divisione dell’Esercito honduregno.

Maceo era stato fattore che a 23 anni si unì alle lotte per l'indipendenza e, dopo un anno, per meriti di guerra ostentava il grado di Tenente Colonnello. Alla morte, 28 anni più tardi, aveva 26  ferite da fuoco nel suo corpo. Di lui Marti aveva detto che era "così forte nella mente come nel braccio".

Qui in Honduras, Maceo ha scritto una frase che ha trasceso tutte le generazioni di cubani: "Chi cerca impossessarsi di Cuba, raccogliere la polvere del suo suolo annegato nel sangue se non perisce nella lotta".

E nella lettera di addio al popolo honduregno scrisse: "La Patria sovrana e libera è il mio unico desiderio, non ho altra aspirazione".

Al fraterno popolo di Honduras  esprimiamo oggi i nostri più sinceri sentimenti di amicizia, di amore e di fraternità, che provengono da quei, non  così lontani, anni.

Oggi, 394 cubani operatori sanitari, dell’istruzione e altri settori, vivono e lavorano qui tra voi, facendo battere i loro cuori accanto a voi. Perché "la fraternità - ci ha insegnato Martì -non è una concessione, è un dovere".

 

 

LA SOLIDARIETA’ FA CRESCERE
 


Far crescere offrendo solidarietà, per modesto possa essere, e ringraziamo il popolo honduregno per questa opportunità. Quando un bambino honduregno recupera il sorriso, quando una vita è salvata, quando la Mosquitia honduregna non ha paura della morte, perché nel suo ospedale honduregni e cubani lottano per la vita, quando medici cubani si immergono nelle viscere dell’ Honduras e raggiungono persino l’etnia Tawahka, quando un honduregno scopre le lettere e il sapere, sentiamo che siamo fratelli e che vale la pena vivere e lottare.

In tre centri oculistici 24541 honduregni sono stati operati e hanno già lasciato le tenebre; 332 medici e operatori sanitari nelle zone più intricate di tutti i dipartimenti vanno, zaino in spalla, devolvendo salute e seminando speranza.

650  giovani honduregni si sono laureati a Cuba e 853 oggi studiano in università cubane, di cui 555 nella facoltà di Medicina, e non per diventare ricchi del dolore altri, ma per andare lì dove c'è il dolore, nel condividerlo, per attenuarlo, soffrirlo, perché la medicina più di una professione, è un sacerdozio.

Per il medico dell’ ALBA il malato non è un cliente, è un paziente, il malato non è un suo modo di vita, ma la sua ragione di vivere. Il nuovo medico non guadagna soldi, guadagna vita ed è anche un educatore morale e sociale con l'esempio della sua propria vita.

Il progetto dell’ALBA stimolerà il contingente cubano di medici e lavoratori della salute, permetterà duplicare i lavoratori dell’ istruzione per estendere il programma di alfabetizzazione a tutto il paese e che in poco più di un anno non rimanga, in Honduras, un solo analfabeta.

Si tratta di aiuto? No, non è aiuto, si tratta di servizi che devono essere remunerati? No, non devono essere remunerati.

Tra i patrioti cubani che qui vennero a vivere dopo il 1878, stava il Dr. Eusebio Hernández, che accettò essere il Direttore dell’Ospedale di Tegucigalpa e Professore della Scuola di Medicina di questa città ad una condizione: non ricevere  retribuzione alcuna e con questa  unica condizione, di non ricevere ricompensa materiale alcuna, che qui vivono e lavoro i medici cubani, i maestri cubani.

Ed è che l’essere umano è capace di custodire i più alti gradi di generosità, nobiltà, bontà e solidarietà, che possono immaginarsi.

Crediamo in questi valori e in questi sentimenti e in essi si sostenta l’ALBA, l’Alternativa Bolivariana per i popoli della Nostra America.

L’ALBA fu una ispirazione, poi un progetto, oggi è una speranza.

L'ispirazione fu di Chavez, il progetto di Chavez e Fidel, la speranza di tutti noi.

 

UN VERO MODELLO

L’ALBA è il vero modello di integrazione latinoamericana.

Integrazione dei popoli, non solo dei mercati, l’Alba é complementarità, non concorrenza, promuove la solidarietà e respinge gli stretti egoismi nazionali, è comprensione delle differenze e attenzione differenziata ai più vulnerabili.

L’ALBA è situare l’uomo come destinazione e ragione di tutti gli sforzi e non vittima del mercato, l'avidità e l’ambizione; l’ALBA non necessiterà patti militari, perché l'ALBA è un giuramento di fraternità.

Oggi possiamo parlare non solo delle idee che sono alla base dell’ ALBA, ma anche di progetti concreti e risultati tangibili.

. Più di 1300000 latino-americani sono stati operati e hanno riacquistato la vista. Il libero mercato li aveva condannati alle tenebre.

. 3250000 latinoamericani sono stati alfabetizzati.

. 6693 medici già laureati e più di 40000 medici in formazione.

. 125000 barili di petrolio al giorno per 13 paesi a condizioni altamente preferenziali.

. ALBA-Alimenti, Banca dell’ALBA, Imprese Gran Nazionali, in processo di formazione.

Qualcosa deve essere detto, perché come ha detto Marti "si deve vivere e morire abbracciato alla verità".

L’ALBA è stata possibile grazie alla Rivoluzione Bolivariana e al suo Presidente, Hugo Chávez.

Nuestra America, quella di Bolivar, di Marti, di Fidel, quella dal Bravo alla Patagonia, è stata oggi smossa nelle sue fondamenta da venti di speranza e di giustizia.

Che non ci sorprenda addormentati, questa nuova alba.

Compagni e colleghi:

Per più di 30 anni, fin dai primi giorni della Rivoluzione trionfante c’é stato silenzio politico tra Cuba e Honduras. Ma ciò nonostante le voci dei nostri popoli non poterono essere messe a tacere dagli accoliti dell’impero, né poterono essere sciolti gli storici legami di gemellaggio e di fraternità.

I nostri popoli e governi si unirono in un abbraccio solidario quando voi, Presidente José Manuel Zelaya Rosales, avete visitato L'Avana nell’ottobre 2007.

Riceva come un ricordo di questa giornata storica nella lotta comune per l'unità di America Latina, questo quadro del Generale Antonio Maceo, indossante l'uniforme dell'esercito dell’ Honduras.

Molte grazie.