1 marzo '08 - www.granma.cu

 

L’addio prematuro

 

 

Sergio se n’è andato. Ho ascoltato alla televisione, poco fa, le notizie sull’incenerimento del suo cadavere.  Era molto più giovane di me.

 

Se avessimo una maggior cultura sulla salute, forse se non se sarebbe andato così presto. Da lui ho imparato quando visitava le belle montagne del centro dell’Isola. Ammiravo i suoi principi. Sono sicuro che non gli sarebbe piaciuto che le sue ceneri riposassero nel cimitero della capitale.

 

Speriamo che i suoi familiari o chi ne ha il diritto decida di collocarle in un bosco dell’Escambray, dove un albero possa crescere assieme alla sua memoria. Accetterò qualsiasi decisione con sincera onestà.

 

Fidel Castro Ruz

1 marzo 2008

 

 

Messaggio di condoglianza dei 5 Eroi

prigionieri nelle carceri USA, per combattere il terrorismo

 


Amici e familiari:

Lavoratore instancabile della solidarietà, Sergio Corrieri, col suo sforzo a capo dell'ICAP, con la sua sensibilità e passione rivoluzionaria, ha contribuito decisivamente alla creazione di più di 300 Comitati di Appoggio alla causa della nostra liberazione nel mondo.

Ai suoi compagni dell'ICAP e specialmente ai suoi parenti, arrivi in questo momento triste l'abbraccio di Antonio, Gerardo, Ramón, René ed il mio proprio.

La vittoria sicura in questa battaglia per la giustizia ed il nostro ritorno alla Patria, sarà anche un omaggio al combattente rivoluzionario quale fu Sergio Corrieri.

 

 

1 marzo '08 - G.Minuti www.granma.cu

 

Sergio Corrieri, un artista, un

compagno, un rivoluzionario

• Discendente di toscani e nato a L’Avana, avrebbe
compiuto domani 70 anni

 


 

Era il presidente dell’Istituto d’Amicizia con i Popoli, un organismo molto complicato da dirigere, che ha sempre sviluppato un enorme lavoro, cresciuto costantemente con la moltiplicazione incontenibile dell’amicizia, della stima  e della solidarietà verso l’Isola.

 

Sergio Corrieri è morto dopo aver lavorato anche all’organizzazione del Congresso della UNEAC, l’Unione degli Artisti e degli Scrittori, che si svolgerà tra un mese circa, fatica quasi terminata e consegnata nelle mani di Miguel Barnet.

 

“La Rivoluzione ha cambiato le nostre vite ed ha aperto nuove prospettive per la cultura cubana... sin dal principio ci siamo resi conto che era indispensabile fare arte nella Rivoluzione e con la Rivoluzione: arte di alti valori, ed essere nello stesso tempo un cittadino, un soldato” disse in un’occasione.   

 

Si potrebbe aggiungere quel che ha detto Fidel pochi giorni fa nel suo messaggio: un soldato delle idee.

 

Io ho avuto la fortuna non solo di conoscerlo di persona, di seguire il suo operato come uomo politico in tante occasioni e anche di vedere le sue interpretazioni tra le quali l’indimenticabile “En silencio ha tenido que ser”, un serial nel quale interpretava la parte di un agente segreto cubano, David, uno dei Cinque del principio della Rivoluzione...

 

Nel 1968 Sergio fondò con sua madre Gilda, validissima  donna di teatro, il Gruppo Teatro Escambray con il quale, disse: “Volevamo giungere alla gente con elementi di giudizio per far si che intendesse la sua realtà e perchè poi tutti fossero capaci di operare su quella realtà”. 

 

La zona del Escambray era in dinamica trasformazione sociale ed economica  in un territorio che la contro rivoluzione aveva scelto per cercare di mettere radici. 

 

“El ombre de Maisinicù” è la storia di un maestro alfabetizzatore ucciso dai controrivoluzionari proprio nell’Escamabray e l’interpretazione di Sergio  commuove ancora oggi  per la sua splendida partecipazione e per la verità di quel che racconta.

 

Poi ci fu il film “Memorie del subdesarrollo” del grande regista Tomás Gutiérrez Alea e Sergio si consacrò non solo per la maturità delle sue concezioni estetiche, ma per le sue qualità come quadro rivoluzionario.

 

Sergio fu delegato al Primo Congresso del Partito Comunista  e fu  membro del Comitato Centrale dal 1980. Deputato sin dalla prima legislatura dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, nella quinta legislatura fu eletto membro del Consiglio di Stato.

 

Dall’Escambray, con i suoi attori andò in Angola, quando l’offensiva a favore del apartheid era al massimo, per portare la sua arte agli internazionalisti cubani che combattevano in Africa e dopo la vittoria Sandinista in Nicaragua andò in questo paese,  portando la solidarietà cubana e sua grande arte di attore e regista.

 

È stato, nel 1985, Vicepresidente dell’Istituto Cubano di Radio e Televisione. Nel 1987 divenne capo del Dipartimento de Cultura del Comitato Centrale del Partito e dal 1990 Presidente dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli.

 

È stato decorato con l’Ordine Félix Varela, la Medaglia Alejo Carpentier, la Replica del Machete del Generalissimo Máximo Gómez che viene consegnata dal Ministro delle FAR e il Premio Nazionale di Teatro nel 2006.

 

È indimenticabile per me che per vedere “ El hombre de Maisinicú” dovemmo andare allo stesso  cinema per tre volete di seguito, perchè era il 1993 e c’erano “apagones” terribili in tutta Cuba. Era il momento peggiore del periodo speciale, ma volevo vedere ad ogni costo quel film che ha lasciato un segno nella storia della cinematografia internazionale, come le “Memorie del subdesarrollo”. Chi vuole conoscer Cuba e la sua storia deve vedere i film interpretati da Sergio.

 

Oggi è facile: ci sono le cassette, i DVD. Per fortuna il suo splendore non si è disperso.

 

Stanno giungendo dall’Italia molti messaggi di condoglianze e di rimpianto di Sergio. La redazione di Granma Internacional in italiano e Gioia Minuti  personalmente porgono le più sentite condoglianze  alla direzione del ICAP, ai compagni tutti dell’organismo, alla famiglia e agli amici di Sergio.
 

 

1 marzo '08 - www.italia-cuba.it  

 

E' morto Sergio Corrieri,

presidente dell'ICAP

Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli

 

 

 

 

Nel pomeriggio del 29 febbraio è deceduto il compagno Sergio Corrieri Hernández, insigne intellettuale e presidente dell'ICAP - Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, vittima di una crudele malattia.

Sergio Corrieri era nato a La Habana, il 2 marzo 1939. Attore dall’età di 17 anni, fu fondatore dello storico Teatro Studio, pioniere del teatro cubano contemporaneo.

Durante la dittatura collaborò con il Movimento 26 Luglio e con il Partito Socialista Popolare e partecipò a numerose proteste e manifestazioni studentesche.

Corrieri fu fondatore del nuovo cinema cubano, sorto con la Rivoluzione, nel quale svolse una straordinaria carriera che gli valse numerosi riconoscimenti cubani e internazionali. Interprete di vari dei più importanti film cubani, alternò il suo intenso lavoro artistico - compresa la sua attività come direttore e professore di recitazione - con la sua unione alle lotte del suo popolo. Fu fondatore delle Milizie Nazionali Rivoluzionarie e come miliziano partecipò a tutte le mobilitazioni che si svilupparono durante gli anni Sessanta.

Nel 1968 fondò il Gruppo Teatro Escambray e diresse le importanti attività di questo gruppo nelle montagne centrali del paese. A capo di questo Gruppo visitò diversi paesi del Nordamerica, dell’America Latina e dell’Europa. Si esibì anche davanti ai combattenti cubani in Angola.

La sua indimenticabile interpretazione delle due parti dello sceneggiato En silencio ha tenido que ser, trasmesso alla Televisione Cubana, gli valse un ampio riconoscimento e un profondo affetto di tutto il popolo cubano.

Nell'anno 2006 gli fu concesso il Premio Nazionale di Teatro per la sua vasta e meritoria carriera artistica. Fu insignito anche degli ordini Félix Varela e Alejo Carpentier, concessi dal Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba.

Nel 1976 fu eletto deputato all'Assemblea Nazionale del Poder Popular, carica alla quale fu successivamente rieletto, anche nella più recente legislatura. Tra il 1998 e il 2003 fu membro del Consiglio di Stato.

Nel secondo Congresso del Partito Comunista di Cuba fu eletto membro del Comitato Centrale, carica che mantenne fino al momento della sua scomparsa. Nel 1987 fu designato Capo del Dipartimento della Cultura del Comitato Centrale.

Nel 1990 fu designato Presidente dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, a capo del quale sviluppò un meritorio lavoro nella promozione dalla solidarietà con la Rivoluzione cubana da parte di migliaia di persone in tutto il mondo. Il suo enorme impegno in questo campo gli valse l'ammirazione e la profonda stima di centinaia di migliaia di amici all'estero.