5 giugno '08 - www.granma.cu

 

Sei bus donati a

Santiago de Cuba

 

 

Sei autobus per il trasporto urbano fra pochi giorni partiranno alla volta dell’orientale provincia di Santiago de Cuba, donati dal Comune di Castel San Giorgio e dal Cstp (il Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici).

 

Il progetto è stato curato dall’architetto Gian Piero Coppola, presidente del Consiglio Comunale di Castel San Giorgio e delegato dal sindaco Andrea Donato a tenere i rapporti con il municipio cubano di Mella, con cui il comune salernitano è gemellato.

 

Andrea Donato e Gian Piero Coppola hanno ottenuto da Franco D’Acunto, presidente del Cstp, sei bus in perfette condizioni da trasferire a Santiago insieme ad una buona scorta di pezzi di ricambio per la loro manutenzione.

 

Al progetto di solidarietà hanno preso parte non solo il presidente del Cstp, D’Acunto, ma anche gli ingegneri De Sio e Donnarumma dell’Azienda di trasporti.

 

«Non è solo un atto di solidarietà - ha spiegato Andrea Donato sindaco di Castel San Giorgio - ma anche di sensibilità verso un paese dalla grande cultura e dal grande orgoglio. Siamo davvero fieri di essere riusciti in questo progetto perché ne abbiamo anche altri in cantiere ancor più ambiziosi».

 

«Era importante per noi - ha spiegato Gian Piero Coppola - riuscire ad alleviare la grave crisi dei trasporti nella provincia di Santiago de Cuba. Con il Comune di Mella e con la Provincia di Santiago abbiamo in corso altre belle iniziative dopo il successo che hanno riscosso le nostre aziende all’Expo-Caribe, al quale il Comune di Castel San Giorgio rappresentava l’intera provincia di Salerno. Questi bus rappresentano solo un’altra tappa nel processo di rendere più fattivi i rapporti fra due popoli tanto diversi, ma sotto alcuni aspetti molto simili».

 

Un altro importante progetto intorno al quale Gian Piero Coppola sta lavorando è quello del recupero del centro storico di Santiago, fra i più belli dei caraibi, e quello del cimitero della provincia cubana dove moltissime lapide sono realizzate in marmo di Carrara ma da decenni lasciate all’incuria.