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È ritornata l’Associazione di Mantova APAM a L’Avana |
24 gennaio '08 - www.granma.cu |
Il programma predisposto, di visite nelle scuole e incontri con gli insegnanti è molto impegnativo: oltre che alla Escuela Solidaridad con Panama sono in calendario visite a tutte le istituzioni che l’associazione mantovana sostiene: Sierra Maestra e William Soler de L’Avana, Alfonso Valdes Cabrera di San Juan y Martines, Ormani Arenado Lonch di Mantua; fuori dal previsto, la scuola per sordomuti René Vilches.
Incontrerò la gente di Mantua a San Juan y Martines. A fine dicembre arriverà il primo container organizzato dal GVC di Bologna, poi ne partirà un altro con l’anno nuovo. Il materiale raccolto dall’Associazione di Mantova è consistente: oltre alle carrozzelle per paraplegici, materiale didattico e sportivo, zanzariere, ventilatori, attrezzature per allestire laboratori per l’agricoltura, l’economia domestica, la tecnica delle costruzioni, la sartoria e la riparazione delle scarpe.
Rivedo Pilar, la direttrice della Sierra Maestra in una grande festa che si è conclusa, insieme ai bambini e agli insegnanti, cantando a squarciagola Guantanamera e Cuba que linda es Cuba.
Poi via verso la William Soler. Lungo il tragitto, in una strada secondaria, incrocio una corriera che mi fa precipitare all’improvviso a Mantova: è una corriera della APAM, inviata anni fa dalla nostra città. L’autista se ne sta appoggiato ad una pianta e per la verità non capisco se sta aspettando che la gente salga o se l’autobus è in panne, cosa non improbabile per via dei pezzi di ricambio che scarseggiano, anche se è proverbiale l’inventiva dei cubani di fronte ai problemi: inventar e resolver è il motto. Il fatto è che quando mi vede scendere per scattare la storica foto schizza immediatamente verso il posto di guida.
La Villa dei Batista
La escuela especial William Soler è una scuola per sordo-ciechi situata in una splendida villa coloniale, con parco, piscina e maneggio per i cavalli, appartenuta alla famiglia Batista (prima che Batista e la sua famiglia fuggissero da Cuba con la borsa dell’oro) e dichiarata dalla UNESCO "Patrimonio della Umanità".
Prima della visita e dell’incontro con i bambini la direttrice, una donna afrocubana, mi racconta come funziona la scuola e, più in generale, qual è la situazione dell’insieme delle scuole speciali a Cuba. Sono 14.000 i docenti, dei quali il 90% laureati: psicologi, pedagogisti, logopedisti, psicopedagogisti, psicometristi e operatori di sostegno. Le scuole sono 426, 51.000 gli alunni dei quali 15.937 in regime residenziale, 28.365 seminterni e il rimanente con frequenza solo sino al primo pomeriggio.
Tatiana, in una conversazione precedente la visita, mi aveva spiegato in modo dettagliato la situazione della scuola. L’accesso avviene dopo visite specialistiche di un gruppo interdisciplinare composto da un audiologo, un oftalmologo e un genetista. Il bambino viene accolto nella scuola speciale quando è portatore di una sordocecità totale, in caso contrario si fa il possibile per iscriverli nella scuola normale. Le famiglie, e più in generale la comunità, vengono coinvolte nei programmi di riabilitazione e tutte le spese sono a carico dello Stato. Ogni bambino segue un percorso che corrisponde alle sue necessità fisiche ed educative, l’obiettivo è quello di consentire loro l’acquisizione di autonomia nell’espletamento delle attività quotidiane. I bambini che abitano nella provincia de L’Avana vengono portati a scuola da una corriera e tornano a casa la sera, mentre per chi abita in altre province la permanenza a scuola va dal lunedì al venerdì e il sabato e la domenica li trascorrono in famiglia. Un dato è significativo: il rapporto tra personale laureato e alunni è di uno a uno e quello tra lavoratori e alunni è di due a uno. Lo sforzo compiuto è ammirevole, a maggior ragione se si pensa che, a causa del blocco imposto, Cuba ha dovuto importare apparecchiature per la lettura e la scrittura del Braille, necessarie per l’apprendimento dei bambini ciechi, pagando addirittura fino a 1000 dollari l’uno da altri mercati, articoli che avrebbe potuto acquistare negli Stati Uniti a 700 dollari.
L’ultima tappa è a San Juan y Martines, un sonnolento pueblo, dove si coltiva tabacco e vengono prodotti i migliori sigari di Cuba, e quindi del mondo. Alla scuola Alfonso Valdes Cabrera incontro anche gli amici di Mantua, il giovanissimo direttore Raul e alcuni insegnanti.
L’accoglienza è calorosa e l’abbraccio con Raul
mi commuove. É passato un anno dalla precedente visita a Mantua e siamo rimasti
sempre in contatto via internet. Raul mi chiede di Alessia, Mirco, Simone e
Chiara, i ragazzi e le ragazze che mi hanno accompagnato nel novembre del 2006.
Rimane senza parole quando gli mostro la copia della «Gazzetta di Mantova» che
dedica due pagine alla storia della sua città e all’esperienza che abbiamo
compiuto nella scuola. Sprizza felicità quando gli consegno il pezzo di ricambio
per la macchina da cucire e orgogliosamente mi mostra sul computer della scuola
le foto delle attività che hanno svolto e i lavori fatti dai bambini e dalle
bambine con il materiale che abbiamo consegnato loro lo scorso anno. Gli
confermo che con il prossimo container arriverà altro materiale, così come era
stato richiesto.
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