Qualche tempo fa, all'Avana,alla
presentazione di due libri,"Posada Carriles cuatro decadas de terror" del
giornalista franco-canadese Jean Guy Allard, e "Disidencia?Mercenarios del
imperio" dello storico cubano Armando Arias Santos, abbiano notato alcuni
spettatori un po' particolari. Li abbiamo avvicinati scoprendo che erano ex
agenti della Sicurezza dello Stato cubano. In seguito ci siamo incontrati con
due di loro, due donne, Aleida e Alicia e questo è il resoconto
dell'intervista.
Domanda: Chi siete voi esattamente?
Risposta: "Io mi chiamo Aleida Godinez, sono giornalista e diplomata in
economia. Sono un'ex agente della sicurezza di Stato che, sotto copertura con
nome in codice "Vilma", sono stata per 13 anni, dal 1991 al 2003, infiltrata
nei gruppuscoli controrivoluzionari con importanti ruoli dirigenti."
"Io mi chiamo Alicia Zamora, in codice "agente Xiomara", sono una fotoreporter
e sono stata nei gruppuscoli per 5 anni dal 1998 al 2003. Ho scattato almeno
2500 foto in questa attività."
D. Come avviene che oggi voi siete personaggi pubblici e conosciuti?
R. Dopo un certo tempo, anche molti anni, in momenti particolari gli agenti
sotto copertura vengono "bruciati", cioè rivelati pubblicamente per esempio
in programmi tv. L'altro giorno eravamo in 12 alla libreria. Tutti i
gruppuscoli controrivoluzionari sono sempre stati infiltrati da agenti della
Sicurezza di Stato cubana. E' un dovere per ogni cittadino cubano e per noi
specialmente contribuire alla protezione e difesa dell'integrità della
patria.
D. Aleida come ha cominciato la sua infiltrazione tra i dissidenti cubani?
R. "In primo luogo il termine di dissidenti è improprio e generico. Essi sono
in realtà dei mercenari. Sì, perchè per il loro lavoro ricevono una paga da
parte del governo degli Stati Uniti.
I "dissidenti", fanno questo come professione, per denaro e magari per poter
andare poi negli Usa. Sono in pratica dei "vendepatria" professionali. Il loro
nome vero è controrivoluzionari e lavorano a favore di una grande potenza,
anzi del più potente impero della storia, che da decenni sottopone Cuba a una
vera persecuzione. Cuba ha dovuto e deve subire un duro blocco economico,
commerciale, finanziario, diplomatico, culturale e anche vere e proprie azioni
di terrorismo con forti danni, molti morti e feriti da bombe, attentati,
uccisioni."
D. Sapevamo che a Cuba una attività di riunioni e discussioni di dissidenti
nelle loro case è permessa, consentita.
R. "Sì, per discutere e chiacchierare e anche protestare. Ma non certo per
ricevere soldi, molti soldi, e per partecipare ad attività sovversive, e in
certi casi vicine anche ad attività terroristiche, finalizzate ad una
annessione della nostra patria a una potenza straniera nostra nemica. Questo è
inaccettabile."
D. Aleida, come è cominciato il contatto con i funzionari statunitensi che
hanno sede nella SINA (Sezione d'interessi nordamericani), il famoso palazzo
di 7 piani sul malecòn habanero?
R. E' cominciato col sistema più usato, le telefonate -firmate con nome e
cognome- a Radio Martì di Miami contenenti denunce di supposte violazioni nei
confronti di dissidenti. Ho telefonato per un anno prima di essere contattata
nel 1992".
D. Ma è lo stesso che si può ascoltare anche oggi con una radiolina,
perchè le radio di Miami poi trasmettono queste chiamate nelle loro
trasmissioni anticubane.
R. Esatto. Loro, gli agenti statunitensi che operano a Cuba con protezione
diplomatica, poi prendono contatto coi più assidui e li arruolano. Così entrai
alla Sina nel 1992. Ho ancora il documento, il "passi" permanente. Quante
volte sono entrata in quel palazzo e nelle ricche ville dei capi e agenti Usa
all'Avana!"
"Ti faccio vedere questo libro - aggiunge Alicia - è "Los Disidentes" di Luis
Baez e Miriam Elizalde, libro che ha avuto notevole rilievo e diffusione a
Cuba, in America Latina e anche oltre. Qui ci sono varie decine di foto e sono
quasi tutte mie. C'è Aleida, "agente Vilma", che parla con Maria Beatriz Roque,
una delle piu accese capofila dei gruppuscoli controrivoluzionari, e qui
ancora è con Oswaldo Payà e Felix Bonne, altri due tipi importanti. Qui ancora
l'ho fotografata coi capi della stazione CIA dell'Avana e con James Cason per
4 anni il super-capo della Sina,il palazzo degli Stati Uniti, che comandava su
tutti.In questa foto dà ordini a Aleida di fare una missione nella Cuba
orientale a riunire alcuni reclutati."
"Vediamo queste altre foto - prosegue Aleida -. Qui riunisco i comitati "dei
sofà". Cosa sono? Gruppi di poche persone,quante ne può contenere, appunto, un
sofà! Vedi questo è il gruppo della Gioventù liberale di un Partito inventato
all'Avana dallo stesso Cason. Sono cinque in tutto. Dico 5 persone in tutta
l'isola di Cuba!Io stessa ho fondato il partito Democratico-cristiano. Eccolo
qua,sono ancora 5 persone sedute su un sofà!Visto che successi, che seguito
delle attività per sovvertire il sistema cubano?Questo libro,"Los Disidentes"
è una delle prove inconfutabili delle attività destabilizzatrici degli Usa a
Cuba, tutte le foto sono autentiche e la massa di dati e informazioni da noi
raccolte è grande. Dice il sottotitolo del libro:"Agenti della sicurezza
cubana rivelano la storia reale"."Cosa succederebbe se a Miami qualcuno
cercasse di organizzare un partito comunista con denaro del governo cubano?"
D. A proposito di denaro, quanto pagano gli Usa i dissidenti cubani?
Abbiamo sentito di stipendi mensili sui 200 dollari.
R: "200 dollari? è una stupidaggine - dice Aleida-. Molto di più. Noi,come
dirigenti dei gruppuscoli, ricevevamo ogni mese 900 dollari; io ero pagata da
Frank Calzòn, agente Cia in Florida e ricevevo i soldi per mano di una
religiosa qui all'Avana"." In più -aggiunge Alicia -i vari gruppuscoli
(giornalisti, economisti, bibliotecari ecc. tutti denominati "indipendenti")
vengono riforniti di fondi extra nonché di ogni materiale per le comunicazioni
come radio, telefonini, macchine foto e video, fax, fotocopiatrici e computer.
Io e Aleida una volta chiedemmo due computer e poi ne ricevemmo sei, siamo
andati a ritirarli con la nostra macchina dentro i cancelli della Sina. Tutti
materiali che arrivano a Cuba nella "valigia diplomatica" cioè contenitori che
per leggi e convegni internazionali non possono venire controllati".
D. Ma ricevere questi soldi, tanti a Cuba, non vi dava problemi coi vicini
nei vostri quartieri?Non potevate celarli?
R. Certo, la gran maggioranza dei vicini nei "barrios" ci guardava male, è
logico (ma qualcuno, di nascosto, lo abbiamo aiutato). No, non potevamo
nascondere che avessimo soldi. Al contrario alla Sina volevano che li
esibissimo, che tutti sapessero che i dissidenti avevano soldi.
D. Si diceva che certe attività dei gruppi dissidenti sono note e certe
riunioni possono essere pubbliche a Cuba.
R."Certo -prosegue Aleida- basti vedere la famosa riunione dei 150 del maggio
2005 all'Avana nel giardino della villetta di Felix Bonne. Fu pubblica,
vennero vari diplomatici,i giornalisti cubani e quelli stranieri accreditati a
Cuba. Venne anche mister Cason in persona e portò addirittura un video con un
breve saluto di George W:Bush. Fu proiettato e applaudito. Se non è libertà
d'espressione in Cuba questa..."
D. Abbiamo visto quella riunione ritrasmessa integralmente dalla tv cubana,
durante un programma della "mesa redonda": sensazionale diremmo.
R. Sì, ripeto: a Cuba c'è molta più libertà e informazione di quanto non si
dica all'estero e in Europa. Fu trasmessa l'intera riunione. Ma il giornalista
Reynaldo Taladrid dimostrò, carte alla mano, che Marta Beatriz Roque (che solo
un anno prima si dava per moribonda in carcere) per quella occasione ricevette
dalla Florida oltre 54mila dollari."
D. Ma quanti sono davvero i dissidenti a Cuba? in Europa si dice e si scrive
che siano molti, un fenomeno diffuso.
R. Guarda, secondo noi non riuscirebbero a riempire nemmeno un piccolo
cinema."
D. Dopo la clamorosa riunione pubblica citata, da due anni e mezzo i gruppi
hanno fatto ben poco di ciò che annunciò la Roque.Possono muoversi e anche dei
75 sanzionati nel marzo 2003 molti sono stati liberati.( Ricordiamo che a fine
marzo 03 a Cuba si ebbero due sequestri e dirottamenti armati di aerei di
linea cubani,il sequestro armi alla mano per 60 ore di un battello con 50
civili a bordo, e molti altri sequestri sventati, evidentemente parte di un
ampio piano organizzato e finanziato ndr.)
R."Non sappiamo, forse i gruppuscoli si stanno disputando i rifornimenti
economici ricevuti dalla Florida, è gia accaduto."
D. Abbiamo visto in tv tempo fa una vostra collega, Odilia Collazo,
festeggiatissima dai suoi amici e vicini del barrio dopo essere stata resa
pubblica la sua attività.
R. Certo, quando si fa la doppia vita per anni è dura e si ha voglia di
tornare alla normalità. E la gente festeggia gli ex agenti.
D. Voi, Aleida e Alicia, cosa fate ora.
R."Io -dice Aleida- sto per presentare un mio nuovo libro sull'attività e
esperienza di ben 13 anni."
"Io- dice Alicia- ho messo a disposizione l'intero archivio di quasi 5000 foto
e collaboro con la Union de los periodistas cubanos".
Aleida: "Adesso da questo piccolo parco del Vedado con tante mamme coi bambini
che giocano e gente che passeggia scendiamo per la calle M verso il lungomare
da una via laterale. Ecco là a 60 metri la Sina, il palazzo degli Usa
all'Avana. Quello è il quartier generale delle provocazioni, manovre di
destabilizzazioni, ingerenze e sovversioni contro Cuba. La nostra Isola è
stata per 400 anni colonia imperiale spagnola, poi per 60 anni è stata una
neo-colonia sotto dominio dell'impero Usa e solo dal 1959 col trionfo della
revoluciòn Cuba ha conquistato la piena indipendenza e sovranità nazionale.
Noi cubani lottiamo dalla metà dell'Ottocento per la nostra libertà e
sovranità. E continueremo a farlo". Queste le parole finali delle ex agenti de
la seguridad del estado "Vilma" e "Xiomara" pronunciate in questa lunga
intervista.