Secondo
la rivista nordamericana Harper’s, l’ex-sindaco di Nuova York è il candidato
ideale per le mafie cubane di stanza a Miami. Lui punta tutto sulla Florida
e la Bacardi lo sta direttamente finanziando.
La candidatura di Rudolph Giuliani, l’italo-statunitense ex sindaco di Nuova
York e giudice integerrimo prima di entrare in politica, ha saltato tutte le
primarie e
caucus tenuti fino ad ora dal partito repubblicano e non si è ancora
misurata con gli elettori. Molti analisti hanno avuto difficoltà a spiegare
questa scelta insolita e rischiosa che vedrà debuttare Giuliani nelle
primarie della Florida della prossima settimana, il 29 gennaio, dove la sua
candidatura o prenderà il volo o fallirà.
Il motivo per il quale Giuliani sta concentrando tutti gli sforzi in Florida
è che è lì dove ha trovato ottimi amici e finanziatori. Anzi, secondo Ken
Silverstein di Harper’s, e nonostante Giuliani prima di entrare in politica
abbia duramente combattuto come giudice proprio le mafie cubane, starebbe
puntando tutto proprio sull’estrema destra cubano-statunitense. Il passato 3
gennaio, mentre i suoi avversari si contendevano l’Iowa, lui era a Miami a
fare un discorso durissimo: “la miglior maniera di combattere i dittatori e
i terroristi è con l’uso della forza”. Ad applaudirlo in prima fila c’era la
famiglia Bacardi al gran completo.
Sulla sinistra storia della fabbrica di Rum Bacardi esistono innumerevoli
testimonianze. Fin dalla Rivoluzione è documentata l’organicità dell’impresa
Bacardi con il terrorismo anticubano, in casi di corruzione, finanziamento
illegale e sulla capacità di questa di influenzare la politica cubana e
latinoamericana dei governi statunitensi. Negli anni ’90, proprio mentre
Giuliani combatteva la mafia cubana che oggi lo appoggia, furono gli
avvocati della Bacardi a scrivere materialmente la legge che induriva
l’embargo contro Cuba. Otto Reich, il primo responsabile per gli affari
latinoamericani di George Bush, colui che teorizzò la necessità di “colpire
l’asse del male latinoamericano” era un uomo della Bacardi.
Ufficialmente la famiglia Bacardi avrebbe versato appena 30000 dollari a
Giuliani, ma è una cifra irrisoria per sedersi in prima fila, soprattutto
per essere i soldi che hanno convinto Giuliani a puntare tutto sulla
Florida.
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