Le relazioni di Posada con
 

l’ambasciata degli USA

 

Il vecchio assassino ha sempre avuto contatti fissi con la CIA

 

23 dicembre '08 - Jean-Guy Allard  www.granma.cu 

 

A Caracas, dove la CIA lo mise ad operare dal 1967, per liquidare in qualsiasi maniera tutti i movimenti della sinistra, quando era capo delle operazioni della polizia segreta, Luis Posada Carriles manteneva contatti costanti con l’ambasciata degli Stati Uniti.

 

Questa dichiarazione rilasciata alcuni decenni dopo quei fatti, è di uno degli agenti della CIA stessa, che partecipò a sua volta in azioni contro Cuba.

 

Il cubano americano Antonio Veciana fondò il gruppo terrorista Alpha 66 per ordine della CIA e fu coinvolto in vari tentativi d’assassinio del presidente cubano Fidel Castro.

 

In un’intervista appena rilasciata all’investigatore olandese Wim Dankbaar, che lavora sul tema dell’assassinio del presidente statunitense John F. Kennedy, Veciana ha confermato quel vincolo permanente con l’ambasciata degli USA, che la CIA ha invece sempre cercato d’occultare.

 

"Io ho parlato varie volte con lui a Caracas", ha detto Veciana e le sue dichiarazioni registrate in video sono accessibili nel sito web olandese:

 

www.jfkmurdersolved.com

 

"Era un uomo con molta forza, con molto potere e deciso a fare molte cose", ha spiegato Veciana a proposito del vecchio criminale, ed ha aggiunto: "C’erano molti contatti tra di lui e l’ambasciata nordamericana negli anni ’70". Posada creò per conto dei suoi capi dell’intelligenza nordamericana un’agenzia di detective dalla quale si ordinò l’esplosione in volo di un aereo civile cubano.

 

La CIA ha sempre negato di riconoscere questo livello di relazioni tra Posada e l’ambasciata di Caracas ed ha anche tentato di dimostrare, nel momento in cui sono stati de-classificati dei documenti ingannatori, che Posada aveva smesso di collaborare molti anni prima del crimine.

 

il 21 giugno di quest’anno, Veciana ha confessato apertamente, parlando per una radio di Miami, quello che le autorità hanno denunciato da sempre, cioè che la CIA inviava ai suoi agenti cubani le bombe destinate a provocare incendi nei negozi e nei cinema, già nei primi anni della Rivoluzione.

 

"Mandavano armi che giungevano nella capitale in particolare, ma anche in altre province dove la CIA inviava armi, esplosivi e bombe incendiarie", ha rivelato Veciana, precisando che erano facili da usare, perchè in accordo con il colore del nastro, si calcolava il tempo per l’esplosione.

 

Nell’investigazione della Camera dei Rappresentanti sull’assassinio di John F. Kennedy, Veciana ha raccontato come conobbe Lee Harvey Oswald, prima dell’omicidio, grazie al controllore della CIA, Maurice Bishop.

 

Veciana ha riconosciuto esplicitamente che Maurice Bishop era in realtà David Attlee Phillips, che poi fu capo della divisione dell’emisfero occidentale della CIA stessa.

 

Posada Carriles fu condannato in Venezuela per l’esplosione dell’aereo civile in cui volava anche un gruppo di giovani campioni sportivi cubani, ma evase dal carcere di Caracas con la complicità della stessa CIA che lo sistemò in El Salvador, dove si occupò del traffico di droga contro armi, a favore dei Contras del Nicaragua.

 

Il vecchio assassino ha torturato e fatto sparire giovani ribelli per anni in Venezuela, quando usava lo pseudonimo di Commissario Basilio.

 

Oggi vive libero a Miami, protetto dall’amministrazione Bush.