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Sudafrica, 13 anni di collaborazione medica cubana |
Pretoria 26 maggio 2009 - M.Vazquez www.granma.cu
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Con la fine del regime dell’apartheid, la maggioranza della popolazione di colore del Sudafrica ha avuto il diritto legale, per la prima volta, ad un’attenzione medica, che fino a quel momento, in questo paese, era solo un privilegio dei bianchi.
La materializzazione di questa volontà politica si è scontrata, però, con la carenza di sufficienti professionisti della salute per coprire le crescenti necessità del popolo.
In questo modo, con il suo tradizionale spirito internazionalista, Cuba ha offerto i servizi di un gruppo di medici, per il tutto il tempo che questa nazione lo richiedesse.
Il 20 febbraio 1996 è arrivato nella Repubblica Sudafricana il primo gruppo di medici cubani, dopo la firma, all’Avana, il 20 novembre 1995, da parte dei Ministri della Salute delle due nazioni del primo Convegno di Collaborazione per la Salute.
Dal 1997 è iniziata, invece, la cooperazione docente in Scienze Mediche, con l’arrivo dei primi professori per la Facoltà di Medicina dell’allora Università di Transkey, oggi Università “Walter Sisulu” di Scienze e Tecnologie.
Attualmente, spiega il dottor Tomas Reinoso, coordinatore della collaborazione medica in Sudafrica, lavorano qui 138 specialisti distribuiti in 47 cliniche ed ospedali del settore statale, in otto delle nove province.
Per la decisione della massima direzione cubana, aggiunge, i collaboratori dei gruppi iniziali (dal I al IV) sono qui, nella loro missione, accompagnati dai familiari.
Alcuni di loro contano oggi più di 13 anni di lavoro ininterrotto in questa nazione.
Nonostante questo prolungato allontanamento geografico dal sistema docente, aggiunge, la maggioranza dei medici continua ad aggiornarsi mediante master a distanza disegnati da Cuba.
A questi è incorporato oltre il 90% dei medici dell’isola in questo paese. Lo scorso anno, spiega Reinoso, 61 collaboratori hanno terminato con successo il loro Master.
Pubblicano anche un bollettino mensile (Caminos de Victoria), dove si riportano le principali attività della collaborazione medica. Ma non tutto si limita alle loro attività assistenziali, docenti o sociali nello stesso Sudafrica, ma realizzano direttamente per Cuba contributi regolari, specialmente donazioni in occasione dei disastri naturali.
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