Dichiarazione del Comitato Italiano
Giustizia per i
Cinque cubani |
27 giugno '09 - www.granma.cu
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Il processo contro i Cinque cubani, condotto da undici anni e fin dal primo momento nell'assoluta illegalità e nel dispregio delle leggi statunitensi stesse, si conclude nello stesso modo ed anche la Corte Suprema, che dovrebbe essere l'estremo custode della legalità e dei principi costituzionali americani, tra i quali il diritto per tutti ad un processo imparziale, si piega definitivamente alla volontà di un potere politico arrogante ed imperialista, negando, ancora una volta senza motivazioni, di pronunziarsi in questo caso e facendosi strumento di ingiustizia invece che di giustizia.
È ormai definitivamente accertato che il terreno sul quale bisogna battersi è esclusivamente quello politico ed è venuto pertanto il momento di una mobilitazione ancora più generale, ancora più ferma e decisa, che affermi i diritti individuali dei Cinque, ingiustamente perseguitati, soltanto perché simboli di un paese ingiustamente perseguitato dall'imperialismo nordamericano.
Per questo il comitato di liberazione dei Cinque deve continuare a combattere con ancora più vigore e determinazione, insieme a tutte le altre associazioni ed a tutti quelli che lottano per la giustizia e per un mondo migliore.
Ormai è venuto il momento che gli Stati Uniti dimostrino concretamente nei fatti - e non soltanto nelle parole - il cambiamento che la presidenza Obama dice sempre più spesso e con sempre maggiore convinzione di voler apportare alle relazioni ed alla politica internazionale, e che dunque si decidano a risolvere con chiarezza l'ormai non più tollerabile sequestro dei Cinque cubani e, con esso, il blocco contro Cuba.
La liberazione dei Cinque non è più prorogabile : devono tornare a casa subito!
Tecla Faranda
avvocatessa
dell’Associazione Giuristi Democratici
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