Casa Culturale dell’ALBA

 

 

14 dicembre '09Pedro de la Hoz www.granma.cu
 

 

La Casa del ALBA Culturale de L’Avana, la prima di una rete fomentata nella  regione dall’Alleanza Bolivariana dei Popoli di Nuestra América, è stata inaugurata nella notte di domenica con una cerimonia alla quale hanno partecipato Raúl Castro, Hugo Chávez e Daniel Ortega, capi di Stato di Cuba, Venezuela e Nicaragua, rispettivamente, e Ralph Gonsalves, primo ministro di San Vicente y las Granadinas.

 

Il brasiliano Frei Betto sottolinea il valore dell’istituzione
Il brasiliano Frei Betto sottolinea il valore dell’istituzione.

Ubicata nell’intersezione di Línea e D, nel Vedado, la nuova istituzione ha accolto la cerimonia di consegna dei Premi dell’ALBA 2009 all’argentino León Ferrari, nelle Arti, e al brasiliano Frei Betto, nelle Lettere.  

 

Raúl ha posto nelle mani di Betto e di Paloma Zamorano, nipote di Ferrari, i premi concessi. Il noto scultore argentino, di età avanzata, è considerato uno dei maggiori artisti del mondo. Non ha potuto viaggiare a L’Avana, ma ha scritto un messaggio nel quale ha ricordato i suoi profondi vincoli con l’Isola ed ha salutato l’utilità e la fertilità dell’ALBA, come istanza d’integrazione.

 

Ringraziando per il premio, Frei Betto ha detto di sentirsi felice per essere testimone della primavera democratica dell’ America Latina e dei Caraibi, i cui popoli “stanno scrivendo una nuova grammatica del potere”.

 

“Per me, ha affermato, non c’è vanità nel ricevere questo premio. Io lo sento come un riconoscimento ad un’opera letteraria che tenta di dare voce alla gente che non ha voce”.

 

Poi Betto ha tracciato un parallelo poetico tra la magnifica tragedia di Federico García Lorca, “La casa de Bernarda Alba”, in cui il creatore spagnolo fucilato dai fascisti ha descritto una casa  oppressiva ed oscura, con questa altra Casa, illuminata e chiamata alla congregazione.

 

Precedentemente uno degli integranti della giuria che ha stabilito i premi, lo storiografo e giornalista cubano Pedro Pablo Rodríguez, ha spiegato le fondamenta del Premio, nella formidabile opera di Ferrari così notevole per l’astrazione poetica, come quando esprime un impegno politico, e per la feconda opera letterario di Frei Betto, che somma 51 titolo tra saggi e racconti, e comprende anche l’imprescindibile  libro “Fidel e la religione”.

 

I premi dell’ALBA si concedono annualmente a scrittori ed artisti che hanno consacrato la loro vita e la loro opera ad accrescere il patrimonio culturale dell’America Latina e dei Caraibi con apporti originali.

 

Un fatto d’elevato valore simbolico è avvenuto al principio della cerimonia: Roberto Fernández Retamar, presidente della Casa de las Américas, è stato incaricato di salutare l’apertura della  Casa dell’ALBA Culturale.

 

La prima, fondata 50 anni fa dall’Eroina della Moncada, Haydée Santamaría, ha vincolato le strade del pensiero e della creazione intellettuale ed artistica della Cuba rivoluzionaria e di Nuestra America.

 

La nascente istituzione è destinata a moltiplicare questi impegni.