Bolivia, settimana decisiva per il nuovo sistema elettorale |
30 marzo '09 - www.ganma.cu |
La Bolivia vive da oggi una settimana decisiva per l’adozione di un nuovo sistema elettorale, meccanismo diretto a garantire le elezioni generale del prossimo 6 dicembre e le regionali dell’aprile 2010.
La prima disposizione transitoria della Costituzione vigente ha concesso al Congresso due mesi per approvare una norma al riguardo, termine che scade tra appena otto giorni.
La Camera dei Deputati, controllata dal governativo Movimento al Socialismo (MAS), ha approvato il progetto richiesto dalla Costituzione, che a partire da oggi passerà al Senato, la cui maggioranza è in mano all’opposizione.
Gli esperti prevedono che i dibattiti saranno intensi, considerata la posizione già annunciata dalle opposizioni che, grazie alla loro forza, vogliono realizzare importanti cambiamenti alla proposta approvata dalla Camera.
Modificheremo gli aspetti legati al voto dei residenti all’estero e l’accesso degli indigeni all’Assemblea Legislativa Plurinazionale (nome del Parlamento boliviano dal 2010), ha anticipato il senatore dell’opposizione Luis Vasquez.
Per il MAS, il progetto deve rimanere inalterabile, a meno che il Senato lavori rapidamente per approvare un sistema elettorale entro il limite stabilito dal testo promulgato lo scorso 7 febbraio.
Tuttavia, tutto indica il chiaro proposito dei nemici del MAS di bloccare l’iniziativa, per ostacolare le elezioni, hanno commentato i parlamentari Antonio Peredo e Felix Rojas.
Davanti tale possibilità, il vicepresidente della Repubblica e presidente del Congresso, Alvaro Garcia, ha valutato l’imminente convocazione di un plenum bicamerale, dove la maggioranza del partito di governo promuoverebbe la proposta dei deputati.
Alcuni specialisti hanno valutato anche la possibilità dell’emissione di un Decreto Supremo, che anche se creerebbe polemiche garantirebbe le elezioni generali e regionali.
Fino ad ora, tutte le analisi prevedono una vittoria del MAS nelle urne, variante accettata anche da oppositori come il politico ed imprenditore Samuel Doria Medina ed il senatore Carlos Borth.
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