L’America Latina sarà la regione più

colpita dalla crisi economica

 

29 gennaio '09 - www.granma.cu

 

 

L’America Latina sarà la regione più colpita del mondo per la

La crisi genererà 2,4 milioni di disoccupati in America Latina

 

 La OIT raccomanda più attenzione per le donne e i giovani, le fasce più deboli nel mercato del lavoro

 

La crisi finanziaria mondiale colpirà duramente  l’America Latina e il Caraibi, e provocherà una legione di 2,4 milioni di disoccupati nel 2009, ha avvisato la Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT), in una relazione divulgata a Brasilia, ha reso noto DPA.

Il Rapporto sul Panorama Lavorativo prevede che la crisi frenerà il processo d’espansione produttivo nella regione che quest’anno resterà attorno all’1,9% ed eleverà il numero dei lavoratori disoccupati, una legione formata attualmente da 15,7 milioni di persone.

La OIT ha segnalato che la mancanza di posti di lavoro danneggerà soprattutto le zone urbane ed ha avvisato che il tasso di disoccupazione nelle città latinoamericane potrà toccare l’8,3%, lo stesso livello del 2007.

Secondo la relazione, i governi della regione devono ampliare l’accesso della popolazione ai servizi di protezione sociale, per migliorare le condizioni di lavoro e aiutare a diminuire la povertà.

La OIT raccomanda di dedicare speciale attenzione alle donne ed ai giovani, le fasce più danneggiate dalla crisi nel mercato del lavoro.

 crisi nel 2009, con la previsione di una crescita economica del 2,3%, quasi la metà di quanto raggiunto nel 2008 (4,3%), dice il rapporto dell’ONU “Situazione e Prospettiva dell’Economia Mondiale 2009”, presentato in questi giorni.

 

«La nostra proiezione è che si ridurrà il tasso di crescita, più o meno alla metà, ad un 2,3% nel 2009», ha detto nel corso della conferenza Robert Vos, coautore dello studio, in cui gli economisti stimano che i paesi industrializzati, nel loro insieme, cresceranno di un 4,6%, contro il 5,9% del 2008.

 

Secondo lo studio, l’Asia Occidentale registrerà un 2,7%, il Sud e l’Est arriveranno al 6,0%, mentre l’Africa avrà uno sviluppo economico del 4,1%.

 

«I prezzi dei prodotti basici in discesa, la domanda d’esportazione più debole e un giro nei flussi di capitale sono le cause delle deboli prospettive nella regione (latinoamericana) per il 2009» spiega lo studio del Dipartimento degli Affari Economici e Sociali dell’ONU.

 

Sebbene questa previsione è più ottimistica dell’1,9% previsto a dicembre dal CEPAL (Commissione Economica per l’America Latina ed i Caraibi), organizzazione che dipende dall’ONU, Vos ha riconosciuto che «la peggior crisi sta per arrivare».

 

Per sottoregioni, si stima che «lo sviluppo del PIL per l’America del Sud diminuirà al 2009, dal 5,4% del 2008». Messico, America Centrale ed i Caraibi «hanno un’alta sensibilità all’economia degli USA» e pertanto saranno «i più colpiti e si prevede che il loro PIL (Prodotto Interno Lordo) combinato diminuirà allo 0,9%».

 

Lo studio riferisce che se le istituzioni finanziare avranno altre perdite, il Messico sarà il più colpito del mondo, con una diminuzione all’1,2%.

 

Uno delle conseguenze dirette della crisi globali che già si stanno registrano e che «i flussi di capitale si stanno invertendo, stanno ritornando negli USA ed in Europa», ha aggiunto.

 

Con il rallentamento, «si prevede anche che la disoccupazione supererà l’8% nel 2009».

 

Il DPA avverte che ci sarà una caduta “significativa” delle rimesse degli emigranti, che colpirà le famiglie nei paesi d’origine.

 

«Quando c’è più disoccupazione negli USA è più difficile per i lavoratori di bassa qualifica trovare lavoro, ed anche che muovi immigranti trovino lavoro», ha concluso Vos.