Il presidente Zelaya denuncia l’interventismo degli USA in America Latina
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28 marzo '09 - www.granma.cu (PL)
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Il presidente dell'Honduras, Manuel Zelaya, ha accusato gli Stati Uniti "d’interventismo" ed ha chiesto di rispettare "il principio di non ingerenza negli affari degli altri Stati", con una lettera indirizzata al presidente nordamericano, Barack Obama.
Zelaya ha scritto questa lettera nel dicembre scorso, dopo l’elezione di Obama, ma sino ad oggi non si conosceva il suo contenuto.
La lettera consegnata ad EFE dalla ministra degli Esteri di Honduras, Patricia Rodas, è stata diffusa dopo la notizia che Zelaya non parteciperà, così come il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, alla riunione dei presidenti centro americani con il vicepresidente degli USA, Joseph Biden, che si svolgerà lunedì 30 nella capitale della Costa Rica.
Nel suo scritto, Zalaya accusa Washington d’intervenzionismo e dell’utilizzo dei visti d’entrata negli Stati Uniti come meccanismo di pressione.
Inoltre condanna le dichiarazioni improprie degli ambasciatori nordamericani in America Latina.
Segnala che Washington deve escludere le pratiche interventiste, le operazioni segrete e le diplomazie parallele.
Gli ambasciatori devono comportarsi come tali ed evitare dichiarazioni pubbliche e improprie (...) e di pressioni mediatiche sui governi ed i popoli là dove sono accreditati. La legittima lotta contro il narcotraffico ed altre nuove minacce non si deve usare come scusa per svolgere attività d’ingerenza negli altri paesi, aggiunge.
“Non è mia intenzione dirle quello che deve fare o meno”, segnala il testo, che enumera una sere di temi storici delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’America Latina, ed identifica un’urgente necessità di rivedere e trasformare la struttura della ONU, dare soluzioni alle controversie con il Venezuela e la Bolivia e raccomanda il dialogo, che rende di più e dà migliori frutti del confronto e delle liti. Inoltre il presidente Zelaya considera che il blocco imposto a Cuba è uno strumento inutile ed un meccanismo di pressione ingiusto e che viola i diritti umani.
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