Bolivia e Venezuela rompono le

relazioni diplomatiche con Israele

 

16 gennaio '09 - www.granma.cu (PL)

 

Bolivia e Venezuela hanno rotto mercoledì 14 le relazioni diplomatiche  con Israele per l’aggressione contro il popolo  palestinese di Gaza, che è già  costato più di 1000 morti e almeno 4600 feriti.

 

PL ha informato che  il presidente boliviano, Evo Morales, ha fatto l’annuncio durante il saluto del corpo diplomatico accreditato a La Paz, dicendo: “La Bolivia aveva relazioni diplomatiche con Israele, ma di fronte a questi gravi fatti, veri attentati alla vita e contro l’umanità, la Bolivia rompe le relazioni diplomatiche con Israele.

 

Morales ha precisato che presenterà una denuncia contro lo Stato d’Israele presso la Corte Penale Internazionale, per i fatti avvenuti nella Striscia di Gaza, ha detto TeleSur ed ha convocato con urgenza un’assemblea generale straordinaria delle nazioni unite per emettere un voto di condanna per l’aggressione sionista contro i palestinesi.

 

Un comunicato del Ministero degli Esteri del Venezuela ha reso nota la notizia d’una rottura tra Caracas e Tel Aviv, definendo un genocidio brutale gli attacchi dell’esercito sionista.

Il Governo venezuelano aveva deciso lo scorso 6 gennaio di espellere l’ambasciatore d’Israele, Shlomo Cohen, e una parte del corpo diplomatico da Caracas. 

 

A El Cairo, in Egitto, il segretario generale della ONU, Ban Ki-moon, ha reiterato il richiamo di cessate il fuoco ed ha messo in evidenza l’incapacità dimostrata dalla diplomazia internazionale per fermare l’aggressione d’Israele, ha reso noto PL.

 

Ban, a El Cairo, ha incontrato il presidente egiziano Hosni Mubarak e il ministro degli esteri Ahmed Aboul Gheit.

 

Il massimo responsabile della ONU, in una conferenza stampa, ha deplorato che Israele abbia ignorato la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che invitava al cessate il fuoco, ma ha anche sottolineato la speranza per una soluzione  giusta e immediata.

 

DPA ha informato che le forze israeliane hanno impedito oggi che una nave iraniana con 200 tonnellate di prodotti medici e di alimenti giungesse alle coste della Striscia di Gaza, ha confermato un portavoce militare.

 

 

Forti proteste in America Latina

per il massacro israeliano  

10 gennaio '09 - www.granma.cu (PL)

 

 

Molte Organizzazioni sociali,  leader politici e sindacali e personalità di vari paesi hanno protestato molto duramente contro l'aggressione israeliana alla Striscia di Gaza nelle capitali latinoamericane. 

 

“Stiamo tutti con la Palestina”, “No al genocidio” e “Fuori Israele dalla Palestina” hanno gridato i manifestanti di fronte all'ambasciata di Tel-Aviv in Uruguay, dove è stato reclamato al governo sionista di fermare il massacro contro il popolo palestinese. 

 

Vicino al Museo d’Arte di Sao Paulo, in Brasile, si è svolta una manifestazione di condanna della politica d’Israele, convocata dalla Federazione delle Entità Arabe di questa importante città sud-americana e dal Movimento di Solidarietà del Brasile col Popolo Palestinese. 

È previsto l'invio d’una donazione brasiliana alle vittime delle attacchi israeliani a Gaza che consiste in 14 tonnellate di medicinali ed alimenti che, secondo quanto coordinato tra i governi del Brasile e della Giordania, saranno trasportate da Amman a Gaza da un'organizzazione umanitaria giordana. 

 

I rappresentanti di differenti settori sociali venezuelani, con molti dirigenti parlamentari e simpatizzanti del Partito Socialista Unito del Venezuela, hanno marciato per le strade di Caracas in solidarietà con il popolo palestinese, massacrato da quasi due settimane dai criminali bombardamenti, con un saldo di quasi 800 morti, per ora, tra la popolazione civile. 

 

Il Venezuela ha espulso l'ambasciatore israeliano e parte del personale diplomatico di questo paese come azione di condanna all'atto genocida ed ha espresso la sua intenzione d’aprire un ponte aereo per appoggiare la popolazione di Gaza, con la cooperazione delle organizzazioni internazionali e dei paesi del Medio Oriente e latinoamericani. 

 

Il presidente Hugo Chavez ha fatto un appello perchè si giudichi nella Corte Penale Internazionale il primo ministro d’Israele, Ehud Olmert, con il presidente nordamericano, George W. Bush, per la sua complicità negli attacchi. 

Nell'area centroamericana la comunità araba in Guatemala ha convocato una marcia nella capitale per denunciare i crimini contro donne, bambini ed anziani palestinesi, ha detto Abdel Abdala Aucar, uno degli organizzatori della protesta.

 

L'Ecuador ha chiesto alle Nazioni Unite di condannare Israele per i crimini di lesa umanità commessi contro il popolo palestinese ed ha  confermato il suo fermo appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché ascolti le richieste di tutti i paesi che esigono l’applicazione di misure urgenti e indispensabili, che fermino questo genocidio, ha detto il ministro degli Affari Esteri, come si legge in un comunicato ufficiale diffuso. 

 

Il governo nazionale dell’Ecuador ha salutato tutte le manifestazioni di solidarietà con la popolazione palestinese e condannato l'atteggiamento sordo di Tel Aviv che pone i suoi interessi al di sopra della pace mondiale.