Chávez: Bush va giudicato dal Tribunale Penale
Internazionale
PL - Il presidente venezuelano, Hugo
Chávez, ha suggerito che l’ex presidente nordamericano George W.
Bush dev’essere giudicato dal Tribunale Penale Internazionale (CPI).
Chávez, parlando nel IX Foro Sociale
Mondiale, ha ricordato che l’ex presidente Bush è un genocida ed
assieme ai presidenti di Bolivia (Evo Morales), Ecuador (Rafael
Correa) e Paraguay (Fernando Lugo), il capo dello Stato bolivariano
ha esortato il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama,
ad effettuare un vero cambio nell’orizzonte mondiale.
“Stiamo a vedere: non mi faccio molte
illusioni, perchè l’impero è sempre intatto”, ha sottolineato ancora
Chávez, aggiungendo che il Venezuela esige solo rispetto.
“Siamo pronti a resistere altri 10
anni, 100 anni di aggressioni dell’impero, se Obama si comporterà
con la stessa attitudine aggressiva di Bush”, ha chiarito,
raccogliendo ovazioni da parte dei membri dei movimenti sociali che
hanno partecipato al IX Foro Sociale Mondiale.
“Siamo in un momento d’osservazione
ed abbiamo visto come un fatto positivo la chiusura della prigione
di Guantánamo, ma adesso si dovrebbe restituire questo territorio a
Cuba, perchè è dei cubani; sarebbe un segnale anche l’abbandono
della Base militare di Manta, in Ecuador, prima del termine
dell’accordo che Quito ha deciso di non rinnovare”, ha aggiunto.
LE NUOVE SFIDE DEL FORO SOCIALE
MONDIALE
I rappresentanti di cinquemila
movimenti sociali hanno concluso il IX Foro Sociale Mondiale (FSM)
con la certezza che è urgente passare ad una tappa di lotta più
offensiva contro il capitalismo globale.
“Il Foro deve prepararsi per passare
all’offensiva, ha dichiarato Hugo Chávez, in questa città
amazzonica, Belém, capoluogo della provincia di Pará e sede
dell’incontro.
“ È ora di stabilire cosa fare per
far sì che la consegna – Un altro mondo è possibile – si metta in
pratica. Non è più sufficiente scambiare esperienze tra i militanti
di tutti i continenti”, ha detto l’intellettuale brasiliano Emir
Sader, considerando che negli anni il movimento è stato obbligato da
dare risposte a realtà che superano le proposte iniziali e che
queste sono le nuove sfide.
Per sei
giorni circa, 100.000 persone di 150 paesi hanno analizzato temi
come la crisi economica internazionale, il deterioramento
dell’ambiente, le problematiche degli indigeni, dei senza terra,
delle donne e la pace mondiale. È un momento storico per il FSM che
ha distinto questa edizione dalle precedenti per la partecipazione
ai dibattito dei presidenti Evo Morales, della Bolivia, Hugo Chávez
del Venezuela, Rafael Correa dell’
Ecuador, e Fernando Lugo del Paraguay. |
“Non solo oggi compiamo dieci anni dall’inizio d’una nuova
epoca in America Latina, dall’inizio di un nuovo giorno”, ha dichiarato il
presidente Hugo Chávez parlando davanti ad una folla che è restata sotto
la pioggia per celebrare il 10º Anniversario della Rivoluzione
Bolivariana.
“Una nuova mappa politica, economica e geopolitica si
profila nella regione”, ha detto Chávez, che era accompagnato dal primo
Vicepresidente cubano, José Ramón Machado Ventura, il primo ministro de
Dominica, Roosevelt Skerrit, e i presidenti della Bolivia, Evo Morales;
Nicaragua, Daniel Ortega; Honduras, Manuel Zelaya, e dell’Ecuador, Rafael
Correa.
Durante il Vertice che si è svolto nel Palazzo di Miraflores, Chávez ha ringraziato per l’appoggio offerto dalla Rivoluzione
cubana al processo di trasformazione iniziato in Venezuela nel 1999.
“Non possiamo calcolare sino a dove giunge l’orizzonte e la
grandezza dell’appoggio che la Rivoluzione cubana ha dato alla Rivoluzione
bolivariana”, ha affermato.
Riferendosi ai dieci anni trascorsi nel processo di
trasformazione in Venezuela, Chávez ha segnalato che questo decennio si
può riassumere in tre parole che raccolgono l’immenso sforzo del popolo in
tutti questi anni: Rivoluzione, Indipendenza e Socialismo.
Evo Morales ha segnalato che l’ALBA ha permesso al suo
paese di compiere importanti progressi nei settori della sanità e
dell’educazione ed ha posto in risalto il decisivo apporto di Cuba e del
Venezuela allo sradicamento dell’analfabetismo e all’assistenza data a più
di 300000 boliviani con l’Operazione Miracolo.
Daniel Ortega ha affermato che l’integrazione e l’unità
sono il solo cammino di fronte alla crisi mondiale e ugualmente si sono
pronunciati il primo ministro di Dominica, Roosevelt Skerrit e il
presidente di Honduras, Manuel Zelaya.
I presidenti presenti hanno firmato due accordi in materia
di sicurezza e sovranità alimentare, includendo la costituzione di
un’impresa multinazionale per la produzione di alimenti, che sarà
finanziata dal Banco dell’ALBA.
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