Chávez denuncia: dietro lo spionaggio

colombiano ci sono gli Stati Uniti

 

30 ottobre '09   -  M.Lozano www.granma.cu (PL)

 

 

Il presidente Hugo Chávez, che ha nuovamente chiesto a Barack Obama di lavorare realmente in funzione della pace, ha ieri assicurato che dietro il caso delle spie colombiane catturate in Venezuela, c’è la mano degli Stati Uniti.

 

Nell’atto per il primo anniversario del satellite venezuelano Simón Bolívar, Chávez ha confermato la cattura di due funzionari del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS) colombiano, che stavano realizzando azioni illegali in Venezuela.

 

Il presidente, ha spiegato “agenti colombiani sono venuti con l’obiettivo di corrompere funzionari venezuelani, che non si sono prestati a farlo. Noi li abbiamo arrestati. È spiacevole, dietro c’è la mano degli Stati Uniti”.

 

Chávez ha ricordato l’appello, realizzato il giorno precedente, al presidente Obama di guadagnarsi il Premio Nobel della pace, perché “gliel’hanno dato, ma non se lo merita”, aggiungendo che avrebbero dovuto darlo al presidente boliviano Evo Morales, come aveva espresso il leader cubano Fidel Castro, o al popolo iracheno che resiste alle bombe.

 

Contro l’Iraq – ha continuato Chávez – sono state lanciate più bombe di tutte quelle lanciate durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è Obama che bombarda, e adesso vuole installare sette basi militari in Colombia.

 

Il presidente venezuelano ha anche spiegato che l’altro ieri, l’attore statunitense Sean Penn gli ha confidato che gli americani sperano ancora che Obama compia le sue promesse di cambio.

 

“Penn mi ha chiesto se volevo mandare un messaggio a Obama, e io gli ho detto di ritirare le basi in Colombia e che sono disposto a parlare di pace con lui, perché la Colombia ci danneggia”.

 

Chávez ha affermato che in gran parte la violenza che soffre il Venezuela viene dalla Colombia, dallo sconfinamento del conflitto armato di quella vicina nazione, come ha dimostrato il recente omicidio di otto colombiani alla frontiera.

 

Questi otto colombiani, assieme ad un venezuelano e ad un peruviano, sono stati portati via da un gruppo armato, e poi uccisi.

 

Il venezuelano ha anche spiegato che gli assassini colombiani sono responsabili dell’introduzione della pratica del sequestro e della contrattazione di sicari, fenomeni sconosciuti fino a prima nel paese, nel quale, dal 1999, sono stati uccisi più di 200 leader contadini.