SÍ a Chávez e alla continuità

della Rivoluzione

La vittoria popolare del Referéndum. “Il primo messaggio che ho ricevuto è stato quello di Fidel”, ha detto il leader bolivariano alla folla assiepata di fronte al Palazzo di Miraflores

Orlando Oramas León, 16 febbraio '09 - www.granma.cu

SÍ a Chávez e alla continuità della Rivoluzione Con una schiacciante vittoria del Sì la maggioranza dei venezuelani ha deciso d’approvare l’emendamento alla Costituzione e dare l’opportunità  a tutti  i mandati, includendo quello presidenziale, di optare per la rielezione e assicurare una continuità alla Rivoluzione bolivariana.

 

Con il 94,2% delle schede scrutinate, il SÍ a favore dell’emendamento aveva ricevuto già il 54,36% con l’8,6% di vantaggio sul No, che aveva ottenuto il 45,63%, ha reso noto Tibisay Lucena, presidentessa del Consiglio Nazionale Elettorale,  illustrando il risultato del referendum  che si è svolto domenica 15.

 

“Viva la Rivoluzione venezuelana!, Viva il socialismo!, ha proclamato il  presidente Chávez iniziando  a paralare  alla folla che aspettava il comunicato ufficiale dei risultati davanti al balcone del Palazzo di Miraflores.

 

“Questa vittoria è anche tua, Fidel, e del popolo cubano e di tutti i popoli dell’America Latina”, ha detto ancora dopo aver letto il messaggio del leader della Rivoluzione cubana, nel quale Fidel si complimenta con Chávez e con il suo popolo per una vittoria  enorme, impossibile da misurare per la sua grandezza. 

 

Con questo risultato il popolo del Venezuela ha votato guardando al 2012, quando si svolgeranno le prossime elezioni presidenziali nelle quali il presidente del paese e altri mandati non avrebbero potuto candidarsi per i limiti che imponeva la Costituzione che è stata emendata con questo referendum.

 

 

Venezuela, costituiti oltre

130mila comitati per il "Sì"

28 gennaio '09 - www.granma.cu

I sostenitori del presidente venezuelano, Hugo Chávez, hanno costituito fino ad ora 134mila comitati a favore dell’approvazione di un emendamento costituzionale per stabilire la possibilità della rielezione continua per gli incarichi ad elezione popolare.

 

Jorge Rodríguez, vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), ha precisato che i gruppi di attivisti sono formati da membri delle organizzazioni sociali, con l’obiettivo di illustrare la proposta in vista del referendum del prossimo 15 febbraio.

 

In una conferenza stampa congiunta del PSUV e dei partiti alleati, Rodríguez ha confermato che si tratta di una mobilitazione pacifica, in contrapposizione alle azioni violente realizzate da alcuni settori dell’opposizione.

 

Al riguardo ha spiegato che lo scorso 8 gennaio, in una riunione a Puerto Rico, i leader dell’opposizione hanno messo in atto un piano esistente da anni che include la guerra psicologia per cercare di imporre la disperazione e guadagnare sostenitori.

 

Ha ricordato che un leader studentesco legato ai partiti dell’opposizione ha invitato ad incendiare le strade e dopo un funzionario del Municipio Metropolitano dell’Avana, in mano all’opposizione, ha diretto l’incendio del "Cerro del Avíla", un simbolo della capitale venezuelana.

 

Il proposito, ha detto, è trattare di liberarsi di Chávez ad ogni costo, fermare il processo rivoluzionario, e insediare nuovamente coloro che hanno governato per 40 anni e fino al 1998 si sono divisi il potere.

 

Il dirigente socialista venezuelano ha chiarito poi che le attività per il "sì" sono finanziate con i contributi dei membri del PSUV e dei suoi alleati.

 

Ha spiegato in un solo giorno della cosiddetta "Una giornata di stipendio", sono stati raccolti un milione 200mila bolivar (558mila dollari) ed ha chiesto ai partiti dell’opposizione di chiarire la provenienza dei propri fondi.

 

Il popolo venezuelano si prepara alla

battaglia per l’Emendamento

Le forze bolivariane raccolgono firme in appoggio all’Emendamento Costituzionale che permetterà la successiva candidature agli incarichi d’elezione popolare

 

Caracas 13 gennaio '09 - A.R.Galivan www.granma.cu


Quasi 60000 comitati comunali per

sostenere la rielezione di Chávez 

 

15.1 PL – I seguaci del presidente venezuelano, Hugo Chávez, hanno  costituito 57725 comitati a favor dell’emendamento costituzionale per stabilire la possibilità di rielezione continua degli incarichi pubblici.

I membri di questi comitati hanno giurato in cerimonie realizzate in tutto il paese, tra le quali una nella capitale, nel Teatro Teresa Carreño con la presenza di Chávez che ha chiesto ai suoi seguaci l’unità per questa iniziativa. “Unione, unione, unione o l’anarchia ci divorerà”, ha avvisato il capo dello Stato, che ha chiamato la popolazione ad esercitare in massa il diritto al voto  nel referendum sull’emendamento costituzionale.

I Comitati per il Sì sono stati costituiti da membri di organismi e movimenti sociali, di consigli comunali e di altre strutture delle comunità organizzate.

L’iniziativa fa parte delle azioni guidate dal Partito Socialista Unito del Venezuela - PSUV - per appoggiare la proposta presentata dal gruppo dei suoi legislatori nell’Assemblea Nazionale.

Inizialmente la proposta includeva solamente l’eliminazione del limite di due mandati per la presidenza della Repubblica, ma poi, su iniziativa di Chávez, sono stati inclusi gli incarichi dei governatori, dei sindaci e dei legislatori nazionali e regionali.

La consultazione popolare si realizzerà il15 febbraio, domenica, in un aperto scontro tra i partitari e gli oppositori di Chávez che sono raggruppati in un’alleanza per il No.

Se si approverà l’emendamento, il presidente Chávez potrà ripresentarsi nel 2012, ciò che i suoi sostenitori ritengono necessario per garantire la continuità al processo di trasformazione iniziato nel 1999 e per approfondirne il carattere socialista.

Giovani e studenti, donne, comunità di amerindi, contadini e contadini, operai dell’industria petrolchimica, la Rete Nazionale dei Circoli Bolivariani, i Consigli comunali, comitati di salute, comitati di terre, tavoli tecnici d’acqua, professori e studenti delle missioni Robinson, Ribas e Sucre, casalinghe, pensionati, promotori comunitari, militanti del Partito Socialista Unito del Venezuela, il popolo di questa fraterna nazione, rivoluzionario e chavista, si prepara alla battaglia per il "Sí" all’Emendamento Costituzionale.

 

Lo scorso fine settimana, e fino ad oggi martedì, questi settori sociali hanno mobilitato forze per raccogliere firme in appoggio all’Emendamento Costituzionale che permette la candidatura successiva agli incarichi d’elezione popolare – leggasi Presidente della Repubblica, governatori, sindaci, deputati e consiglieri -, e per spiegare ai cittadini la vera portata di questa nuova consulta popolare.

 

«Faremo questa campagna con molta allegria, entusiasmo, creatività e responsabilità, per dare una grande vittoria al popolo venezuelano e difendere il processo di eleggere che hanno tutti», ha detto domenica Hector Rodriguez, coordinatore del Fronte Giovanile e Studentesco del Comando Nazionale della Campagna Simon Bolivar per il "Sì" all’Emendamento Costituzionale, nel corso della manifestazione di giuramento dei Comitati a favore dell’emendamento, nel municipio-stato di Vargas.

 

Il Fronte si è dato il compito di andare in ogni scuola, università, centro sportivo, spazio culturale e sociale che frequenta la gioventù venezuelana, affinché sia presente in questa seconda fase della campagna, ha aggiunto Rodriguez.

 

Nella recente edizione del programma radiotelevisivo "Aló Presidente", Chávez ha invitato all’unità tutti i fronti, settori e forze a favore del processo rivoluzionario. "Nelle vostre mani, nella coscienza popolare, nell’unità del popolo e del Partito Socialista Unito del Venezuela, c’è il futuro della Patria, della Rivoluzione».

 

Le donne venezuela, in questi giorni, non sono da meno. Guidate dal Ministro di Stato per le Politiche della Donna, Maria Leon, sono impegnate nella creazione di comitati per il "Sì" nelle comunità, istituzioni pubbliche e private, «con il fine di porre in essere la strategia e la battaglia perfetta, diretta alla vittoria popolare nel mese di febbraio».

 

«Questa elezione, come ha detto il nostro Presidente, non sarà una votazione di tante – ha detto il Ministro – questa è una votazione decisiva per noi. L’unico modo di un popolo per vincere il nemico è l’unità».

 

La seconda ondata di firme a favore

dell’emendamento in Venezuela

9 gennaio '09 - www.granma.cu (PL)

Il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) ha iniziato la seconda ondata di firme a favore dell’emendamento costituzionale per permettere la rielezione degli incarichi pubblici.

 

La mobilitazione si manterrà sino al prossimo 13 gennaio e le firme raccolte si consegneranno poi all’Assemblea Nazionale, per accompagnare la discussione della seconda lettura del progetto, che se sarà approvato, verrà sottoposto a referendum.

 

La richiesta iniziata per permettere la rielezione continua del capo dello Stato, è stata estesa questa settimana ai governatori, ai sindaci, deputati e legislatori regionali.

 

Nella prima raccolta del dicembre scorso, il PSUV ha raccolto una cifra senza precedenti nella storia politica del paese e si spera che verrà superata in questa occasione.

 

Diversi dirigenti del gruppo guidato dal presidente Hugo Chávez sperano di riunire i dati di almeno altri quattro milioni di venezuelani favorevoli all’iniziativa che modificherebbe cinque articoli della Costituzione.

 

Il Consiglio Nazionale elettorale del Venezuela (CNE) ha approvato le norme per la partecipazione di gruppi di cittadini e delle organizzazioni con fini politici nazionali nel possibile Referendum.

 

I partecipanti dovranno organizzarsi in blocchi che rappresentino le varie opzioni a favore o contrarie, con il proposito d’accreditare testimoni negli organismi elettorali, ha annunciato l’Ente.

 

La decisione è già stata applicata durante il Referendum di revoca contro Chávez nel 2004, vinto  ampiamente dalle forze che appoggiano la Rivoluzione di taglio socialista che è leader dal 1999.