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Il Venezuela apre la strada ad un’educazione liberatrice
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18 agosto '09 - Juana Carrasco Martín e Yander Zamora www.granma.it (PL) |
Il passato sabato, il Presidente Hugo Chávez ha promulgato la Legge Organica d’Educazione durante un atto tenutosi nel Teatro Teresa Carreño con la presenza di una moltitudine di studenti. Tutto ciò è avvenuto ad una settimana dal tentativo dell’opposizione di generare caos per impedire l’approvazione di una legge liberatrice, democratica ed inclusiva.
Centinaia di giovani entusiasti, presenti nell’uditorio, le hanno garantito il proprio appoggio, come avevano già fatto nelle rispettive città e paesi, in quanto parti e protagonisti di una imprescindibile battaglia contro la campagna ostruzionista, costantemente orchestrata dalle televisioni, dai periodici, e dalle emittenti radio impegnate a mantenere il terrore mediatico in Venezuela.
Tale stampa rappresentante della borghesia che sente venir meno la base sulla quale si fonda lo sfruttamento dei Venezuelani più umili, ha utilizzato allora un argomento subdolo, che ripete un’ignominiosa pagina dell’imperialismo contro la Rivoluzione Cubana, dicendo che verrà tolta alle famiglie venezuelane la patria potestà dei propri figli.
Sfortunatamente le bugie hanno le gambe corte e non possono camminare a molto, oltre che il naso lungo, per riconoscerle a prima vista.
La legge è stata approvata il passato giovedì dall’Assemblea Nazionale, e venerdì durante un incontro nel Palazzo Miraflores con i laureati di Educazione e Diritto delle formazioni “Fidel Castro” e “Hugo Chávez” dell’Università di Carabobo, il Presidente bolivariano ha annunciato che questo sabato procederà alla firma dei 56 articoli di una legge che, ha detto, “È degna per il momento che vivono il Paese ed il Continente”.
E si tratta di cambi sostanziali al sistema educativo, con l’obiettivo di includere tutti i venezuelani e le venezuelane.
Con la presenza dei Ministri dell’Istruzione Héctor Navarro, e dell’Istruzione Superiore Luis Acuña, il Capo di Stato bolivariano ha illustrato che la nuova legislazione aprirà il cammino ad un’ educazione liberatrice, in grado di rompere con l’arretratezza culturale ed il colonialismo, e che allo stesso tempo trasformerà lo spirito, approfondirà la rivoluzione e lascerà il passo alla creazione dell’uomo, della donna e della società nuovi.
Tali valori si rendono espliciti attraverso i principi annunciati nella legge come rettori dell’educazione: “vita, amore, democrazia partecipativa e protagonista, convivenza, libertà, emancipazione, uguaglianza, equità, indipendenza, sovranità, pace, solidarietà, cooperazione, bene comune, giustizia sociale, gratuità, obbligatorietà, uguaglianza di genere, integralità, identità, diversità, laicità, carattere pubblico, interculturalità, pluriculturalità, multietnicismo, plurilinguismo, permanenza, anti-discriminazione, valutazione etica del lavoro, inclusione, onestà, pertinenza, creatività, innovazione, critica ed ecologia”.
Ed i reporter hanno potuto comprovarlo al percorrere, in quei giorni tumultuosi a Caracas, paesi ed aree recondite della geografia del fraterno Paese, nello stato di pianura di Guárico: il sistema d’istruzione pubblica a tutti i suoi livelli, accompagna parallelamente le Missioni, dalla prima alfabetizzazione fino all’Università, ma anche gli adulti che, nel momento in cui avrebbero dovuto percorrere tale tappa dell’apprendimento, videro chiudersi in faccia le porte d’accesso…
Quali sono i principi rettori promulgati nella Legge Organica dell’Educazione che infastidiscono un’opposizione impegnata nel tentativo di rompere a qualsiasi costo e attraverso ogni mezzo il progresso di un popolo? Credo tutti.
Così, El Universal, per esempio, va tracciando la rotta quando dice che “Il debutto della Legge d’Educazione arroventa l’inizio dell’anno scolastico” e aggiunge che i “Docenti annunciano che ogni aula sarà una trincea contro la legge”. E mentre 11 partiti dell’opposizione, in una così detta Tavola per l’Unità Democratica, lanciano una “grande marcia” per il 22 agosto, i ragazzi che accompagnavano domenica la promulgazione e moltissimi di più, si apprestano a contrastare il veleno dell’opposizione.
Però una Legge deve essere accompagnata da azioni, altrimenti resta carta morta, e a dispetto di quello che dicono i media terroristi, il Presidente Chávez ha approvato un finanziamento di 2 miliardi di Bolivares Fuertes per il settore educativo, 600 milioni dei quali destinati a terminare la costruzione ed a fornire l’equipaggiamento necessario a 429 scuole e licei; 200 milioni per l’attenzione integrale all’infanzia ed alla famiglia e 1 miliardo e 200 milioni per l’alimentazione scolastica, che coprirà il 70% dei bambini e bambine che vanno a scuola nei centri ufficiali, fino all’istruzione media superiore.
In aggiunta, si mette in moto il Progetto Canaima, che doterà le scuole di computer infantili.
Chávez ha definito in questo modo tale congiuntura della meraviglia rivoluzionaria: “Se la borghesia si allarma, è perché è buona” la nuova Legge Educativa, che apre le porte “ai poveri, agli esclusi di sempre” perché accedano ad una “educazione vera”.
E ieri, “giorno di vittoria, di nascita” – come lo qualificherebbe il Presidente – la Legge Organica d’Educazione era già in circolazione nelle Gazzette Ufficiali della Repubblica Bolivariana di Venezuela.
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