GOLPISTI DI TUTTO IL MONDO

UNITEVI A CARACAS

 

22  maggio '09 - G.Carotenuto fonte www.gennarocarotenuto.it

 

Questo fine settimana Caracas, dove secondo alcuni non vi sarebbe libertà di espressione, vede la riunione di alcuni dei più sinistri rappresentanti delle destre golpiste e del fondamentalismo neoliberale in America latina finanziato dagli Stati Uniti. Ci saranno Mario Vargas Llosa, Carlos Alberto Montaner, il boliviano “Tuto” Quiroga e tanti altri amici. Tutta bella gente con auto di lusso e conti in banca a molti zeri con un solo obiettivo: screditare, diffamare, sabotare, destabilizzare e liberarsi infine dei governi democratici latinoamericani, a partire da quello di Hugo Chávez.

La denuncia dettagliatissima viene dall’avvocato statunitense Eva Golinger, che nel “Codice Chávez” svelò documento per documento il coinvolgimento del governo di Washington nel fallito colpo di stato a Caracas dell’11 aprile 2002. L’organizzazione del gran galá delle destre latinoamericane spetta al CEDICE (Centro di divulgazione delle conoscenze economiche per la libertà) diretto da quella Rocío Guijarra che fu tra i firmatari del “Decreto Carmona” durante il colpo di stato insieme al vicepresidente dell’organizzazione Óscar García Mendoza, presidente del Banco Venezuelano di Credito. I “golpisti per la libertà” in questi otto anni non hanno mai smesso di essere i principali collettori di finanziamenti statunitensi in Venezuela sempre diretti verso le parti più estremiste e fasciste o parafasciste dell’opposizione.

I nomi dei finanziatori dietro il CEDICE sono quelli di sempre e spiccano i soliti NED e USAID statunitensi e il FAES spagnolo di José María Aznar. Lo stesso CEDICE è l’entità che raccoglie i fondi e fa da consulente per i separatisti boliviani di Santa Cruz, quelli che hanno come obbiettivo dichiarato quello di “ammazzare l’indio”, Evo Morales. Con il CEDICE organizzatore dell’iniziativa è il “Cato Institute” statunitense, quello dei “Chicago Boys” neoliberali, che hanno applicato le loro teorie economiche nell’America latina degli anni ’80 e ’90 provocando decine di migliaia di morti per fame.

Il “Cato Institute” lancerà per l’occasione a Caracas un’esclusiva “Università” che sarà frequentata da 50 selezionatissimi giovani venezuelani e avrà tra i suoi docenti gente come Alvarito Vargas Llosa, figlio di Mario, e quel Yon Goicochea, ex dirigente studentesco antichavista, membro del più a destra dei partiti dell’opposizione venezuelana, il parafascista e sempre golpista “Primero Justicia”. Proprio Goicochea nel 2008 ha ottenuto dal Cato Institute (tutto in famiglia) il “Premio Milton Friedman” accompagnato da un assegno di mezzo milione di dollari oltre a continui finanziamenti soprattutto da parte di ambienti vicini a José María Aznar e al FAES spagnolo.


Invitato senza risparmio a Caracas arriverà la crema del fondamentalismo neoliberale e della sovversione aperta ai governi democraticamente eletti, che la stampa italiana è sempre pronta a denigrare. Si sentirà a suo pieno agio per esempio Mario Vargas Llosa, lo scrittore peruviano a stare al tavolo con il terrorista cubano Carlos Alberto Montaner, entrambi intervistatissimi dai media del nostro paese.


Vargas Llosa, presidente della Fondazione internazionale per la libertà, anche questa capace di dragare centinaia di migliaia di dollari l’anno, dopo un lontano passato a sinistra si è da tempo convertito all’ultradestra ed è impegnato in campagne di destabilizzazione soprattutto in Bolivia e Venezuela. Con loro ci sarà gente come Ricardo López Murphy, ultimo ministro neoliberale dell’economia in Argentina, prima del crollo o il cileno Sebastián Piñera, sconfitto da Michelle Bachelet nel 2005 nel ballottaggio delle presidenziali e che vanta una fortuna di oltre un miliardo di dollari.

Con loro, citiamo pochissimi tra i personaggi più in vista, ci saranno personaggi come l’ex presidente fondomonetarista boliviano Jorge “Tuto” Quiroga, con le mani sporche di sangue e ex vice del dittatore Hugo Banzer o il folkloristico ex Ministro degli Esteri messicano Jorge Castañeda, in gioventù spia della CIA nel partito comunista messicano e a Cuba e Francisco Flores, ex presidente salvadoreño del partito ARENA, quello degli squadroni della morte che massacrarono monsignor Romero e che ha firmato uno dei peggiori trattati di libero commercio con gli Stati Uniti. Andranno, loro e decine di altri, a rinsaldare i legami con quel sottobosco golpista venezuelano, i Marcelo Granier, padrone di RCTV, il canale televisivo che fomentò il golpe dell’11 aprile e al quale nel 2007 non fu rinnovata la licenza, i Leopoldo López, il citato Goicochea.