La nostra  difesa è

molto più forte

Il Generale d’Esercito Raúl Caatro ha commentato così la profonda analisi realizzata dal Consiglio di Difesa Nazionale, durante una Riunione ampliata, da lui presieduta. È stato posto l’accento sulla necessità di perfezionare costantemente quanto realizzato.

 

3 luglio '09 -  J.M.Blandino www.granma.cu

 

“I pronostici si sono confermati. Evitiamo la guerra  e in questo modo la vinciamo”. Così Raúl ha sintetizzato lo straordinario sforzo  fatto dal nostro popolo per rafforzare la difesa del paese, dai primi mesi del 2003 sino ad oggi.

 

“Senza preparazione non si può pensare in una vittoria”, ha affermato Raúl,  che ha chiamato ad evitare la routine e ad utilizzare con creatività quanto appreso.

 

Questo è stato il tema principale della riunione ampliata del Consiglio di Difesa Nazionale presieduto dal Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba, che si è svolto la scorsa settimana nella sede del Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie.

 

L’analisi ha confermato ancora una volta la vigenza del principio espresso dal compagno Fidel, il 18 dicembre del 1991: “La difesa non va trascurata mai, nemmeno un solo istante".

 

Il Generale d’Esercito Raúl Castro ha visitato i combattenti della riserva nel loro periodo di preparazione in condizioni di campagna e composti in piccole unità, ed ha ratificato un’idea vigente sin dalla nascita stessa della Rivoluzione in momenti in cui il paese affrontava un serio e crescente pericolo di aggressione militare diretta, da parte della Forze armate degli USA, dopo la disintegrazione della URSS.

 

Un decennio dopo la crescente smania di guerra della sua amministrazione, Bush ha approfittato l’isterismo provocato dall’azione terrorista contro le torri gemelle a New York, per dichiarare il proposito d’attaccare “gli oscuri angoli del mondo”.

 

La preparazione dei combattenti della riserva e dei miliziani, a partire dal luglio del 2006 si è sviluppata con l’Operación Caguairán.

 

Il governo nordamericano di Bush ha rafforzato sino all’assurdo il blocco  economico, la guerra ideologica ed il resto delle aggressioni contro Cuba e aveva anche insinuato un’azione militare diretta.

 

Raúl ha ricordato l’episodio narrato in uno dei suoi libri dall’acuto investigatore statunitense Bob Woodward, sulla domanda “se dopo l’invasione in Iraq Bush sarebbe andato in Iran”. Un alto ufficiale nordamericano a cui era stata fatta la domanda, disse che si preferiva andare a Cuba dove il rum e i sigari sono migliori e le donne sono molto belle.  “Ma certamente, abbiamo Cuba”, fu l’affermazione  dell’allora presidente degli USA. Può sembrare uno scherzo di cattivo gusto, ma lo stesso autore ha scritto in un’altra delle sue opere: “Bush at war” (Bush in guerra), che in una riunione del Consiglio di Sicurezza  Nazionale, il segretario alla Difesa Rumsfeld propose, con l’approvazione  del vicepresidente Cheney, di realizzare un attacco massiccio contro Cuba. E Bush non solo era d’accordo con la proposta, ma chiese anche i dettagli in un tempo breve. “È stato un dei momenti più pericolosi vissuti dall’Isola dopo la crisi dei missili nel 1962”, ha affermato il presidente cubano.

 

“La modernizzazione delle armi e dei mezzi di combattimento va adeguata ai nostri concetti sul loro uso. Questa situazione ha fatto sì che il Plenum straordinario del Comitato Centrale del PCC del 15 luglio del 2003 decidesse d’incrementare e accelerare le misure indirizzate a rafforzare la difesa del paese in tutti gli ordini, partendo da una messa fuoco nuova, razionale e  realista. Tre anni dopo, il primo luglio del 2006, il V Plenum constatò i risultati ottenuti, ratificò e perfezionò la strategia tracciata.

 

Il profondo bilancio critico di quanto ottenuto da allora  e la proiezione per il lavoro futuro costituiscono gli obiettivi centrali della riunione ampliata del Consiglio di Difesa Nazionale. 

 

Raul ha segnalato che  questa è la continuità di un processo di quasi 30 anni, nel quale si è consolidata e  approfondita  una dottrina militare  basata nella concezione della Guerra di tutto il Popolo.

 

Erano presenti i membri del Burò Politico, della Segreteria del Comitato Centrale, i primi segretari dei Comitati Provinciali del PCC, i presidenti dei Consigli di Difesa delle rispettive province, con altri dirigenti del Partito. Hanno partecipato anche i funzionari dello Stato e del Governo, assieme ai capi principali delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni, i dirigenti della UJC e delle organizzazioni di massa e sociali.