La Rivoluzione ha fiducia nei suoi giovani |
20 giugno '09 - L.M.Hernandez www.granma.cu (AIN)
|
“Quello che voi state facendo dimostra quel che è capace di fare la gioventù, quella di sempre, della Caserma Moncada, del Granma, della clandestinità, dell’alfabetizzazione, delle missioni internazionaliste. Quella che oggi lotta per la libertà dei Cinque e che affronta la crisi”, ha detto José Ramón Machado Ventura, Primo Vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, alla conclusione della IX Assemblea Generale del Comitato Nazionale della UJC, ed ha aggiunto: “La gioventù ha dato prove di unità e patriottismo e si è stretta ai suoi veri dirigenti. Il Partito ha piena fiducia in voi e non perchè non ci sono altre alternative, ma perchè abbiamo gli esempi di quel che la gioventù ha fatto in ogni momento della storia”.
Le parole di Machado Ventura sono state precedute da un dibattito che, tra i vari temi, ha dato la priorità alla partecipazione degli studenti e dei giovani nei compiti produttivi.
I delegati e gli invitati hanno ascoltato le esperienze dei ragazzi della Colonna Giovanile 50 Anniversario della Rivoluzione, che sono rimasti più di sei mesi nell’Isola della Gioventù dopo gli uragani; quelle del battaglione di Bayamo che ha lavorato più di 30 domeniche nei campi e dei giovani di municipi come Yaguajay e Cumanayagua.
È stato convenuto che la mobilitazione deve divenire un metodo di lavoro, che non si devono lasciare margini all’improvvisazione, che in ogni situazione si deve effettuare una valutazione per definire quanto è stata produttiva e della necessità di convincere con solidi argomenti coloro che non hanno dato questo apporto tanto necessario al paese.
Machado Ventura ha segnalato l’importanza ideologica delle mobilitazioni ed ha convocato i giovani a valutare i risultati economici, a conoscere, dalla produzione di ogni giornata, quanto costano il trasferimento e l’alimentazione: “al contrario uno studente non si sente utile”, ed ha avvisato che se non esiste un contenuto nel lavoro è preferibile non fare convocazioni.
Inoltre ha posto l’esempio dei produttori, che sostengono di non necessitare forza lavoro, quando hanno terreni non coltivati, ed ha richiamato a far produrre tutte le nostre terre.
Miguel Díaz-Canel, membro del Burò Politico e ministro d’Educazione Superiore, ha detto che:” Per un certo periodo si è debilitata l’applicazione del concetto studio- lavoro e non abbiamo dato l’opportunità ai giovani di lavorare la terra”. Ha riconosciuto il risveglio di questo momento ed ha informato che per il prossimo corso tutti i centri d’educazione superiori organizzeranno un mese di lavoro agricolo per gli alunni dal primo al terzo anno, mentre quelli del quarto e del quinto si vincoleranno ai centri affini alle loro specialità.
Julio Martínez, primo segretario del Comitato Nazionale della UJC, ha detto che dopo la devastazione provocata dagli uragani, moltissimi studenti hanno partecipato, negli accampamenti, nelle brigate e nei centri abilitati, al recupero.
“ Noi militanti siamo responsabilizzati con la produzione ed in conseguenza con la formazione integrale dei nostri giovani” ha aggiunto.
Hanno partecipato al dibattito Ulises Rosales del Toro, membro del Burò Politico e ministro dell’Agricoltura; José Ramón Fernández, vicepresidente del Consiglio dei Ministri; Lázara Mercedes López Acea, membro della Segretaria del Comitato Centrale; Ena Elsa Velázquez, Ministra d’Educazione ed altri dirigenti del paese.
|