Il Presidente Correa elogia la dignità

e la resistenza del popolo cubano

 

23 ottobre '09 - www.granma.cu (pl)

 

Il Presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha elogiato la dignità e lo spirito di resistenza del popolo cubano, durante la risposta ad una domanda nel programma Palabras Sueltas della televisione pubblica nazionale.

 

“Ho sempre sostenuto che il modello cubano è irripetibile”, ha detto Correa, interrogato circa la presunta possibilità di replica in Ecuador del modello dell’Isola: “Replicabile – ha spiegato – è la dignità del popolo cubano, il suo spirito di resistenza”.

 

“Non si può giudicare la situazione di Cuba, l’esito o meno del suo sistema, senza considerare i 50 anni di blocco. Pensate, che loro hanno resistito 50 anni, noi non resisteremmo neppure 50 mesi al blocco degli Stati Uniti”, ha commentato.

 

“Disconoscere questo elemento fondamentale è di una disonestà intellettuale tremenda”, ha affermato Correa riferendosi al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, che ha prodotto danni al popolo cubano che ammontano ai 236 miliardi di dollari.

 

“Credo che, per esempio, i successi cubani sul piano sociale, nell’istruzione e nella salute, siano straordinari”, ha sottolineato Correa anche se, ha ammesso, “Per quanto riguarda la questione della casa, hanno un grande problema”, e ci sono cose che bisogna migliorare, però, “Saranno gli stessi Cubani a risolvere i propri problemi”. 

 

Di fronte ad un’altra domanda sul Venezuela e su com’è il Presidente Hugo Chávez, Correa ha risposto che si tratta “Della persona più autentica, sincera e solidaria, e che cercano di stigmatizzarlo”.

 

I suoi oppositori dicono “Che è un dittatore, un assassino, quando l’unico che cercarono di ammazzare fu proprio lui durante il Colpo di Stato del 2002, con la condiscendenza dell’Ambasciatore statunitense e di quello spagnolo”.

 

“Quello che fu nominato presidente dai golpisti, Pedro Carmona, adesso è rifugiato in Colombia. Dicono di dover perseguire il terrorismo, ma poi per loro quelli che fanno i Colpi di Stato e causano morti non sono terroristi, siamo noi presidenti ad esserlo, che vinciamo elezioni su elezioni” ha concluso Correa.

 

Correa condanna l’embargo

 statunitense contro Cuba

Invia forte abbraccio a Fidel e Raúl

 

 

31 agosto 2009 - www.granma.cu (PL)

 

 

 

Il Presidente ecuadoriano Rafael Correa, ha inviato un forte abbraccio a Fidel e Raúl Castro nel suo abituale appuntamento del sabato radio-televisivo Enlace Ciudadano (Bacino Cittadino), condannando energicamente “il criminale embargo degli Stati Uniti contro il popolo cubano”.

 

“Sono molto grato. Da qui mando un forte abbraccio a Fidel, a Raúl e a tutto il popolo cubano, e che viva Cuba!, Compagni, Cuba Libera, anche se dà fastidio ai soliti di sempre”, ha detto Correa, informando del suo recente viaggio a Cuba per curarsi il ginocchio dopo aver subito tante operazioni nel passato.

 

Riferendosi all’intervista con il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha detto “che sta bene, pieno di tenerezza, amore, saggezza, ed esperienza, e abbiamo parlato di molte cose. Voglio dirvi che vede con grande aspettativa ed interesse il processo ecuadoriano”.

 

Con la stessa gratitudine ha fatto riferimento al Generale dell’Esercito Raúl Castro, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, che lo ha ricevuto, “abbiamo conversato per varie ore”, ha spiegato.

 

“Valutare il modello cubano astraendolo dagli oltre 40’anni di embargo economico e commerciale degli Stati Uniti, è tanto ipocrita, tanto cinico, come investigare la morte di un annegato incontrato nel fondo di una piscina con i piedi in un blocco di cemento, arrivando alla brillante conclusione che è affondato perché non sapeva nuotare”, ha ironizzato.

 

“Cuba ha resistito a 50’anni di embargo statunitense. Vi assicuro che nessun Paese in America Latina resisterebbe 5 mesi”, ha affermato.

 

“E con la capacità, le risorse umane che ha, e la sua coesione sociale, vi dico che quando si alzerà questo assurdo blocco, a Cuba si diffonderà un’enorme prosperità.

 

Presenta immensi problemi, nessuno lo dubita, in termini di abitazioni per esempio, ma vanta anche grandi risultati”, ha stimato Correa.

 

“Non saranno gli Stati Uniti, né tanto meno le oligarchie latinoamericane, che diranno a Cuba come risolvere i loro problemi, però fate il primo passo – ha detto Correo appellandosi alle autorità di Washington – alzate quest’embargo criminale.