Una trasgressione “criminale”

 

20 ottobre 2009 - Marina Menéndez Quintero www.granma.cu

 

 

Probabilmente si applica solamente contro Cuba, oggi, l’antica legge   nordamericana del Commercio con il Nemico, approvata nel lontano 1917 come misura di guerra per punire coloro che “facevano transazioni con una nazione ostile”, primo sostegno giuridico dell’amalgama di legislazioni che formano lo scheletro legale del blocco.

 

Ma la vita prova che non importa se l’infrazione l’ha commessa in realtà un terzo che non è nordamericano.

 

Questo può essere il caso dell’impresa Platte River Associates de Boulder, del Colorado, come spiega la pagina web del gruppo di stampa dello stesso Dipartimento di Giustizia, spiegando e tentando affannosamente di dare un esempio con la trasgressione commessa dalla ditta e sul perchè è stata condannata a pagare una multa di 14500 dollari.

 

Il fatto più doloroso e oltraggioso non è stato di certo il denaro, ma il modo usato per “scoprire lo strategico favore” che la Platte River aveva fatto “all’ostile nazione cubana”.

 

Degna di diventare una sceneggiatura cinematografica di un giallo, la storia comincia quando un funzionario della ditta spagnola REPSOL che aveva già comprato un software della Platte River nel 2000 —  ha chiesto i suoi servizi per creare un modello d’esplorazione petrolifera e di gas ed ha visitato i suoi uffici in Colorado.

 

La gerenza della Boulder ha assegnato un geologo, che ha saputo dall’uomo della REPSOL che l’informazione richiesta era per un progetto cubano.

 

Secondo il Dipartimento di Giustizia anche il presidente della ditta Jay Leonard, era al corrente,  ma, e questa è la cosa grave, non ha fatto niente.

 

È suggestiva la forma in cui è stata provata l’accusa presentata contro la Platte River nel Giugno del 2008.

 

Quando il funzionario della REPSOL si disponeva a partire dagli USA, è entrato in azione il Servizio di Migrazione e Dogane - ICE - che si è preso tutta la gloria. Uno dei suoi agenti ha sequestrato il PC portatile del rappresentante della REPSOL, ed un’analisi della laptop ha rivelato che i materiali erano relazioni ad un potenziale progetto cubano.

 

Le autorità degli Stati Uniti aggiungono che l’informazione data dalla Platte River conteneva un software specializzato e progetti informatici che si potevano utilizzare per creare un modello con vista di possibili esplorazioni e sfruttamento del petrolio nelle acque territoriali di Cuba.

 

Come si legge nella pagina web di Giustizia, quelli della Platte River si sono dichiarati colpevoli e sono stati condannati e pagare la detta multa  ed altri 400 dollari per un fondo dedicato alle vittime della delinquenza,ma potevano condannare anche a dieci anni di reclusione, come dicono le leggi nordamericane, coloro che, come la Platte River  non richiedono le debite autorizzazioni  del Dipartimento del Tesoro per svolgere  transazioni così rilevanti.

 

David Gouette, il pubblico ministero  federale che ha dettato la sentenza del caso il 9 settembre, è stato categorico: “Il commercio con il nemico è un delitto grave e in questo caso un’impresa del Colorado è stata legalmente responsabile per aver commesso questo crimine!”