Le prime giornaliste cubane

 

25 settembre 2009 - www.granma.cu

 

Un commento sulla vita di Avelina  Correa, dice: “Fu la prima donna giornalista cubana, dato che lavorò abitualmente in un quotidiano ricevendo un salario professionale dalla stampa. Fondò e fu redattrice della sezione “La moda” di El Mundo. A soli 14 anni cominciò  a scrivere per il giornale ed iniziò le sue collaborazioni con l’articolo “Esperanza”, pubblicate nel settimanale “La Habana Elegante”.

 

Avelina Correa, nacque a Bayamo, nel 1875.  Ventanni dopo, all’inizio della Guerra del 1895, emigra in Spagna, e torna a Cuba nel 1899. poi, nel 1901 comincia a collaborare con il quotidiano “El Mundo”, a L’Avana e poi con la Rivista  Bohemia.

 

A coloro che affermano che Avelina Correa fu la prima giornalista cubana,va ricordata la storia di Domitila García, su cui si leggono molti riferimenti in bollettini vari e nelle pagine degli Archivi Storici o Patrimoniali di vari luoghi dell’Isola.

 

Questa camagüeyana nacque nella città allora chiamata Puerto Príncipe, il 7 maggio del 1847, e fu scrittrice, poetessa ed educatrice, compiendo gli studi nella sua stessa casa.    

 

A 12 anni la sua famiglia andò a vivere a Manzanillo, nella vecchia provincia d’Oriente, dove iniziò la sua attività nell’editoria come aiutante di suo padre Rafael García, proprietario del quotidiano “La Antorcha”, una pubblicazione ce all’inizio si occupava di temi d’interesse economico, mercantile e letterario,  e dove Domitila lavorò  come tipografa, mentre suo padre era l’editore.

 

Poi la giovane aperse un positivo cammino per il sesso femminile, lavorando in quell’epoca come tipografa e come giornalista, per quel quotidiano che pubblicò molti articoli firmati da Carlos Manuel de Céspedes, il Padre della Patria. Di ritorno a Camagüey con la sua famiglia, nel 1866, fondò con la scrittrice e poetessa di Puerto Principe Sofía Estévez e con Emilio Peyrellade, una rivista settimanale di taglio letterario e costume: “El Céfiro”, che circolò per due anni, sino al novembre del 1868 e per un anno fu la redattrice della  pubblicazione. Quando si trasferì a L’Avana, nel 1868,fondò altre pubblicazioni:  L’Eco di Cuba, nel 1869; El Correo de las Damas nel 1875 e La Crónica Habanera nel 1895.

 

Il vasto lavoro editoriale di Domitila García comprende la produzione come autrice di molti articoli e scritti in prosa e in versi, e libri  dedicati soprattutto  alla donna cubana.

 

A lei va il merito di aver aperto nel 1882 il collegio "Nuestra Señora de los Ángeles" e, poco tempo dopo, un’Accademia di  Tipografe e Rilegatrici; inoltre  scrisse varie opere didattiche, tra le quali  “Brevi nozioni per apprendere l’arte della tipografia”,nel  1911.

 

Domitila García, considerata la prima giornalista cubana, morì a L’Avana, il 18 settembre del 1937, dopo 90 anni di fruttifero lavoro giornalistico e letterario, avallato da innumerevoli pubblicazioni come "La Guirnalda", "El Hogar", "El Fígaro" e "La Disccusion”, tra le tante.

 

Altre  cubane lavorarono nel settore della stampa  come la camagüeyana Angelina Agramonte, che nel 1867 collaborò con le cronache del Liceo di Puerto Príncipe, firmando con  lo pseudonimo di Genziana e nel 1879, Aurelia Castillo collaborò con le pubblicazioni El Camaguey, la Revista de Cádiz, El Fígaro, El País e la Revista de Cuba.”

 

Non va dimenticata sicuramente Gertrudis Gómez de Avellaneda, la Tula, che collaborò con gli pseudonimi di La Golondrina e Felipe de Escalada, e che fondò e diresse “El álbum Cubano de lo Bueno y lo Bello”.

 

Vale la pena segnalare  che questa  pubblicazione fu la prima in Cuba che  pagava le collaborazioni.

 

Flora Basalto, Pamela Fernández, Binicia Perdomo, e Emelina Peyllade, furono giornaliste ma è la bayamese Avelina Correache viene considerata la prima donna giornalista professionista perchè lavorò abitualmente per un quotidiano ricevendo un salario.

 

“Un modello di pazienza e patriottismo“, disse José Martí parlando di Magdalena Peñarredonda Doley che, adolescente cominciò a scrivere  articoli pubblicati nel quotidiano El Criollo”.