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Raúl alla celebrazione del 50º anniversario dell’ICAIC
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25 marzo 2009 - P.de la Hoz www.granma.cu |
Il Generale d’Esercito Raúl Castro ha decorato Alfredo Guevara con l’Ordine José Martí, compiendo la decisone del Consiglio di Stato, ed ha consegnato all’Istituto Cubano d’Arte e Industria Cinematografiche un diploma di riconoscimento in occasione del cinquantenario dalla fondazione.
Guevara era visibilmente emozionato nel ricevere la massima distinzione statale, quando è stato sottolineato il suo straordinario impegno nel porre le basi e orientare il cammino del nuovo cinema cubano e latinoamericano, il suo fecondo lavoro come promotore culturale e la sua assoluta e irriducibile lealtà alla Rivoluzione ed a Fidel.
All’ICAIC è stata riconosciuta l’impronta fondamentale nella difesa dell’opera rivoluzionaria, la trasformazione della vita spirituale del nostro popolo e la conservazione della memoria storica.
Assieme a Raúl hanno partecipato alla celebrazione del 50ª Anniversario, nel Teatro Karl Marx, i membri del Burò Politico del Partito, dirigenti e rappresentanti delle organizzazioni politiche e di massa, dell’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, capi e ufficiali delle FAR e del MININT, e numerosi cineasti, artisti e intellettuali vincolati alle diverse tappe della cinematografia nazionale.
Abel Prieto, membro del Burò Politico e Ministro alla Cultura, ha sottolineato che solo 82 giorni dopo la vittoria sulla tirannia e la conquista del potere, la Rivoluzione guidata da Fidel, immersa in urgenti impegni e minacciata da gravi pericoli esterni ed interni, fondò l’ICAIC, la sua prima istituzione culturale e aperse il cammino di una nuova politica in questo campo, profondamente impegnata con i valori umani e lontana da dogmatismi, semplicismi e populismi.
Inoltre Abel Prieto ha ricordato in che maniera avvenne la creazione più autentica assieme alla formazione di nuovi pubblici.
In compagnia di Omar González, attuale presidente dell’ICAIC, Abel ha consegnato vari riconoscimenti ad un nutrito gruppo di fondatori guidati dai registi Julio García Espinosa, José Massip, Enrique Pineda Barnet e Manolo Pérez, assieme ad lavoratori essenziali come Teodoro Carrillo (Lolo), montatore scenografico di vasta esperienza e d’ingegnosa inventiva.
La commemorazione è terminata con la proiezione inaugurale di “Ciudad en rojo”, un film di Rebeca Chávez, che racconta episodi della lotta contro la dittatura nell’eroica Santiago di Cuba.
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Le 24 ore che
fecero tremare Santiago di Cuba
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25 marzo 2009 - P.de la Hoz www.granma.cu
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Quando Rebeca Chávez ha deciso di filmare la sua versione di Bertillón 166, non si è fermata a pensare se era o meno di moda. Sapeva che Julio García Espinosa e Tomás Gutiérrez Alea avevano girato un film con questo romanzo che aveva inaugurato il sentiero dei trionfi del Premio Casa de las Américas, ma sapeva anche che la storia era sua - nata a Santiago, quasi bambina aveva partecipato ad azioni d’insurrezione - e che poteva dedicarsi senza problemi a girare un film, partendo dai principi e le circostanze che le erano vicine.
Oggi, 24 marzo, l’ICAIC festeggia il 50º Anniversario e lo fa con la proiezione di “Ciudad en rojo”, il film di Rebeca ispirato al romanzo di José Soler Puig.
“Quando un film si basa in un libro, diviene una sorta di rescrittura, ed io l’ho effettuata con la complicità e la collaborazione di Xenia Rivery. Abbiamo selezionato i conflitti dei personaggi del romanzo. Non so se saranno nuovi questi temi, ma mi sono parsi interessanti, perchè sia il romanzo che il film vogliono riflettere sulla violenza e le sue conseguenze per giovani coinvolti in situazioni e che incontrano un cammino per dare soluzioni agli stessi problemi. In qualche modo una visione di quello che succedeva a Santiago durante la dittatura... La pellicola è una storia di persone comuni che si entrano in un processo che lascerà forti impronte. Parla di politica: è un thriller, un giallo, diciamo un thriller politico”.
Rebeca giunge a questo film dopo una straordinaria saga come documentarista formata alla scuola migliore: quella di Santiago Álvarez.
Ha girato due corti di ficcion: El triángulo y La fidelidad e inoltre ha realizzato varie gioie come: Buscando a Chano Pozo (1987), Con todo mi amor, Rita (2000) e Cuando Sindo Garay visitó a Emiliano Báez (2002).
È responsabile di tre mediometraggi della serie Caminos de Revolución (2004) e regista generale di una collezione ancora non presentata integralmente sulla musica cubana.
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Ratifica il suo contributo l’opera realizzata dall’ICAIC in 50 anni
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4 marzo '09 - A.Martinez www.granma.cu |
L’opera realizzata da sceneggiatori, registri, tecnici ed attori durante 50 anni, è stata analizzata da Omar Gonzalez, presidente dell’Istituto Cubano dell’Arte ed Industria Cinematografica (ICAIC).
Durante la presentazione ufficiale delle celebrazioni per il mezzo secolo di vita dell’istituzione, creata dalla Rivoluzione il 24 marzo '59, Gonzalez ha sottolineato che questo contributo, con i suoi successi e non, ha avuto come obiettivo sincero la conquista di uno spazio nella Società.
Fare cinema a Cuba è anche un atto eroico, ha detto il presidente dell’Istituto, che ha spiegato alla stampa le limitazioni economiche che affrontano come parte della situazione del paese dopo gli effetti degli uragani del 2008, della crisi mondiale e del blocco yankee.
Ha sottolineato che, nonostante tutto ciò, è evidente un recupero della produzione di opere.
Siamo in un buon momento, nonostante la carenza di risorse, perché c’è una rinascita della creazione ed i giovani dell’audiovisivo si fanno strada con qualità, ha aggiunto.
Oltre 35 lungometraggi sono stati conclusi o sono in differenti fasi di produzione, dallo scorso anno ad oggi a Cuba, che già sono stati proiettati o che lo saranno ogni mese fino alla fine del 2009.
Susana Molina, vicepresidentessa dell’ICAIC, si è riferita alla ripercussione e alle celebrazioni del 50 anni dell’Istituzione, in oltre 20 nazioni di tutti i continenti, fino all’inizio di aprile.
Molina ha annunciato che ci sarà anche un forum internazionale virtuale con il tema del cinema cubano.
Il programma per il 50° anniversario si moltiplica in tutte le province, include la storia del cinema a Cuba raccontata per immagini, la proiezione di oltre 300 opere - iniziata due mesi fa - esposizioni, omaggi, prime ed una manifestazione centrale il 24 marzo.
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