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Prevenire costa meno La nuova stagione ciclonica è già cominciata e dovrebbe essere moderata |
16 giugno '09 - O.Pelaez www.granma.cu
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Dopo una significativa diminuzione dalla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, a partire del 1995 l’attività ciclonica transita per un nuovo periodo di ripresa nella nostra area geografica compresa tra l’Atlantico nord, il golfo del Messico ed il Mar dei Caraibi.
Al di là dell’evidente ripresa nella frequenza e la formazione dei cicloni tropicali degli ultimi dieci anni, ci sono state stagioni al di sopra delle medie storiche di 10 uragani, e nel caso specifico di Cuba va segnalato che con il passaggio di Gustav e di Ike, altri quattro uragani di grande intensità hanno devastato l’Isola, tra il 2001 e il 2008: Michelle, Charley, Iván e Dennis.
Il decennio attuale è il più attivo di tutte le epoche per il passaggio di organismi tropicali di questa forza e mette in evidenza che si sono accorciati moltissimo i periodi senza questi demoni della natura.
I dati del Centro del Clima dell’Istituto di Metereologia nella tappa dal 1909 al 1952, quella con il maggior numero di eventi di questa categoria del XX secolo, dicono che furono 12 gli uragani intensi registrati su qualche punto del territorio nazionale, nello spazio di 42 anni.
L’incremento del passaggio dei cicloni, il rapido movimento e l’intensificazione mostrati da buona parte di loro negli ultimi anni, obbligano e perfezionare le capacità nazionali per pronosticare rapidamente e con certezza il loro probabile sviluppo e traiettoria.
Questo renderà possibile dichiarare le fasi in tempi stabiliti e pianificare misure più opportune ed agili, il cui disegno parta da quello dell’impatto dei suoi effetti distruttivi.
ESPERIENZE VALIDE
Durante il processo d’analisi delle esperienze derivate dalla risposta e dal recupero dopo gli uragani Gustav, Paloma ed Ike in differenti livelli territoriali, gli organo di lavoro del Consiglio di Difesa Nazionale, i Consigli di Difesa provinciali e del Municipio Speciale Isola della Gioventù, hanno identificato un gruppo di insufficienze che si devono sradicare, con il fine di rafforzare progressivamente la capacità di risposta del paese, di fronte ad eventi similari, episodi di piogge intense ed altri disastri naturali.
Le norme tecniche nella collocazione delle strutture spiegano come eseguire con sicurezza il fissaggio dei tetti. Il pericolo della poca profondità nell’interramento dei pali della luce e del telefono, il cattivo stato costruttivo di un’elevata percentuale della case danneggiate e la superficialità nell’esecuzione della pulizia dei tombini sono irregolarità che si sono presentate e che vanno evitate.
La realizzazione di differenti azioni di risposta e recupero dipende fondamentalmente dai mezzi apportati dalle FAR e dal MININT e quindi è indispensabile che i Consigli di Difesa provinciali e municipali conoscano e controllino in maniera sistematica l’ubicazione e lo stato delle attrezzature che si possono usare per la protezione della cittadinanza.
Una parte importante delle misure che si pianificano nell’interesse di diminuire la vulnerabilità e creare condizioni favorevoli per affrontare i disastri idro-meteorologici quasi sempre si applica all’ultima ora, quando l’uragano è praticamente già su di noi e non in situazioni normali e, nella tappa dei preparativi, com’è logico e stabilito, è impossibile voler risolvere in due e tre giorni problemi pendenti da molto tempo.
Il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz nella riunione ampliata del Consiglio della Difesa Nazionale, effettuata alla fine di aprile, ha detto che: “ Siamo riusciti a ridurre le perdite di vite umane, ma i danni all’economia sono sempre enormi per la vulnerabilità accumulata in quasi tutti i settori e nelle infrastrutture del paese. Per questa ragione dobbiamo accelerare gli studi per ridurre gradualmente e progressivamente le debolezze identificate sino alla loro soluzione, e dato che per questo ci vorranno anni dovremo applicare misure più efficaci di protezione.
Quanto è avvenuto con i tre uragani dell’anno scorso, dimostra l’importanza di continuare a prestare un’attenzione speciale all’uso opportuno dei tele-controlli, delle emittenti radiofoniche e dei mezzi di diffusione disponibili nei territori, per far sì che le persone siano sempre informate sulla traiettoria e lo sviluppo dell’uragano e sulle misure più adatte per salvaguardare le vite umane e le risorse dell’economia.
È importante applicare alternative indirizzate ad incrementare la resistenza delle case che si riparano o si costruiscono, come quelle destinate a diminuire le debolezze scoperte nelle reti di trasmissione elettrica.
È importante sviluppare con forza quelle azioni capaci di garantire, dopo la devastazione dell’uragano, la rapida ed efficiente riabilitazione dei servizi di base per il popolo e per il passaggio dei veicoli per le vie di comunicazione.
Con la stagione dei cicloni cominciata il 1º di giugno - la lista dei nomi quest’anno comincia con Ana - il paese affina i suoi ingranaggi tecnologici ed umani per affrontare nelle migliori condizioni qualsiasi eventualità.
L’esperienza vissuta con Gustav, Ike e Paloma, è ben chiara e prevenire ci costerà sempre di meno.
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