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Incontro
internazionale
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24 novembre '09 - www.granma.cu (AIN) | |
Più di una decina di nazioni stanno dibattendo in Cuba - per
una settimana - i più recenti passi avanti fatti nella sfera della nanotecnologia, come parte della Conferenza “La scienza dei materiali nell’era del nano”, organizzata dall’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali (IMRE), dell’ Università de l’Avana.
L’evento riunisce, per il suo alto livello scientifico, personalità come il noto professore dell’Università Rice Robert Curl, Premio Nobel di Chimica del 1996, che ha offerto la conferenza magistrale inaugurale.
Inoltre partecipa il professor Christoph Gerber, del Centro Nazionale sulla Nanoscienza, della Svizzera, co-inventore del Microscopio di Forza Atomica, con cui si possono vedere atomi in maniera individuale.
Esperti internazionali in nanoscienze di Germania, Austria, Brasile, Cina, Colombia, Spagna, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Messico, Svizzera partecipano al dibattito.
Come ha spiegato nell’apertura dell’evento il dottore in Scienze Fisiche, Ernesto Estévez, direttore del IMRE, questa istituzione celebra i suoi 25 anni di lavoro, 15 dedicati in parte alla nanotecnologia.
Durante questo periodo nel IMRE si sono formati almeno 20 dottori in Scienze in quest’area.
“In questa installazione è stato costruito ed è stato posto in marcia, il primo microscopio ad affetto tunnel di Cuba, che ha permesso d’osservare per la prima volta immagini atomiche; inoltre è stato disegnato e costruito un sistema di pinze ottiche per la manipolazione degli oggetti submicronici”, ha dettagliato.
“Già nel 1995, ha aggiunto, nel IMRE si lavorava alle nanoparticole magnetiche, si ottenevano sintesi umide di materiali nella scala nano e si ottenevano cappe e punti quantici, si creavano gruppi di computer - clusters - e software liberi di nanocavità”.
Le sessioni dell’evento centrano i dibattiti su temi come l’applicazione delle Nanotecnologie in America Latina, le applicazioni di queste tecniche nelle bioscienze, nel magnetismo e nella microelettronica.
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Lo sviluppo della nanotecnologia è d’importanza strategica
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12 febbraio '09 - www.granma.cu |
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La nanotecnologia ha un’importanza strategia per lo sviluppo della scienza cubana, ha affermato il rettore dell’Università dell’Avana, Ruben Zardoya.
L’importanza di questo settore per l’isola è raccolta nella risoluzione del rettore, resa pubblica nell’ambito dell’ufficializzazione del Collegio di Nanotecnologia dell’Università dell’Avana.
Il dottor Ernesto Estevez, Coordinatore Generale del Collegio, ha dichiarato che nell’università si realizzano ricerche basiche e applicate ai settori della salute, dell’energia e dell’ambiente, riferisce l’agenzia Prensa Latina.
I differenti centri della casa di alti studi ed altre istituzioni stanno realizzando un lavoro multidisciplinare ha dato i suoi frutti, ha spiegato.
Tra questi – ha menzionato - l’incapsulazione di particelle magnetiche del Centro di Biomateriali, la struttura di strati di bassa dimensionalità e le liste di crescita nanometrica, sviluppato dalla Facoltà di Fisica.
La Facoltà di Chimica, tra l’altro, ha sviluppato nanoparticelle funzionali, elettrodi biosensori selettivi e l’incapsulazione di proteine.
Sulla nanotecnologia Cuba ha pubblicato oltre 200 lavori, dei quali 105 hanno come primi autori dei ricercatori cubani.
Di questi studi, 87 sono del Ministero dell’Educazione Superiore e 70 appartengono all’Università dell’Avana.
L’Osservatorio Iberoamericano della Scienza e Tecnologia riconosce a Cuba la sesta posizione nella produzione di articoli scientifici, che è l’indicatore di un paese nella generazione di conoscenza, ha dichiarato Estevez.
Estevez, che è anche direttore dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali dell’Università dell’Avana, ha detto che Cuba è un caso sui generis nel terzo mondo per la sua capacità nella formazione delle risorse umane.
I paesi del terzo mondo presentano limiti finanziari per avere capacità sperimentali, oltre ai problemi nella formazione delle risorse umane, ha dichiarato a Prensa Latina.
Un nano equivale alla milionesima parte di un millimetro, pertanto non è osservabile ad occhio nudo.
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