Abel Prieto: politica, etica

ed autentica cultura

 

9 ottobre 2009 -  www.granma.cu (PL)

 

 

Un linguaggio filosofico e diretto, ed un atteggiamento fermo ed impassibile sembrano essere le caratteristiche essenziali del Ministro della Cultura di Cuba Abel Prieto, il quale, nel suo viaggio in Francia, ha portato venti carichi di contenuti.

 

In poco meno di un’ora ha risposto a numerose domande di Prensa Latina ed ha reiterato la sua condizione di intellettuale impegnato nelle arti, e sognatore di altre alternative che facciano sì che le frivolezze smettano di essere parte del mondo attuale.

 

Il titolare ha partecipato, il giorno precedente all’incontro, con intellettuali francesi e cubani residenti in Francia, al Foro Ministeriale dell’UNESCO, pronunciando un importante discordo in occasione della 35° Conferenza Generale delle Nazioni Unite.

 

Poco tempo prima di partire per Mosca, dove realizzerà una visita ufficiale in ragione della condizione della Russia di Invitato d’Onore al Festival del Libro-2010 all’Avana, Prieto, ha svolto un’analisi generale della politica, etica e cultura,

 

“In gran parte del mondo, la politica sembra essere sempre più uno spettacolo. Una sorta di Reality Show. È più importante l’immagine del contenuto dei messaggi, ed i Governi godono di meno potere, essendo quasi dominati dalle multinazionali”.

 

Lo scrittore e filologo ha spiegato che in sua opinione, la cultura deve convertirsi nell’antidoto contro le trasgressioni dell’etica, dell’assenza di valori e della mediocrità.

 

“È perverso e delirante. La pubblicità commerciale è al servizio della creazione di false necessità, le marche non rappresentano già più un prodotto determinato, ma molti e soprattutto, rappresentano uno stile di vita. Se non lo condividi, non sei una persona”, ha spiegato il Ministro.

 

Per colmo, i videogiochi incentivano alla violenza ed al razzismo ed addirittura le tendenze fasciste: bambini piccoli ed adolescenti giocano ad ammazzare l’arabo, il nero o “l’altro”.

 

Il Ministro cubano ha sentenziato che il modello capitalista in questo momento sta portando a rotoli il pianeta Terra. “Nel Titanic, però senza le scialuppe di salvataggio. Nel Titanic si salvarono i passeggeri di prima classe, adesso affogheremo tutti”.

 

Prieto ha segnalato che l’adorazione del denaro, utile per la popolarità e per i vestiti, colloca in una casella i mediocri famosi, e nell’altra i talenti sconosciuti, molte volte schiacciati perché rompono con i canoni di vendita.

 

“A Cuba lavoriamo sodo per risolvere alcune necessità materiali importanti per la popolazione, come la casa, gli alimenti, ed altre cose. Però abbiamo anche capito che c’è la necessità spirituale della cultura”, ha commentato.

 

Al rispetto, ha proposto l’esempio delle Brigate Artistiche, che tanto successo hanno suscitato, e che hanno ripercorso le zone devastate dai tre uragani nel 2008, essendo state ricevute con grande entusiasmo.

 

“Non mi preoccupa la questione del libro, perché l’abitudine della lettura ha subito un incremento, il Festival ha potenziato la qualità degli autori, ed in generale, è una sfera che gode di eccellente salute”, ha assicurato.

 

Tuttavia, Prieto ha ammesso che con il cinema esiste una situazione differente, perché attraverso i dvd ed i viedo in generale arrivano molti prodotti di pessima qualità e tendenzialmente la gente consuma tutto ciò che viene da Hollywood.

 

“È un tema che ci inquieta e che stiamo dibattendo all’interno dell’Unione di Scrittori e Artisti di Cuba e con l’Istituto di Cinema (ICAIC). Promuoviamo le settimane di cinema europeo, il francese, per esempio, arriva in tutti i municipi”; ha spiegato.

 

Però non è sufficiente, abbiamo anche giornate consacrate all’Italia, alla Germania, alla Spagna ed a altri, ed abbiamo chiesto a un gruppo di critichi di porre a disposizione delle biblioteche i migliori 200 film della storia, ha continuato.

 

“Vogliamo tornare ai buoni tempi della settima arte, nei quali gli spettatori possano decidere per la qualità delle produzioni, ed apprendere a determinare le gerarchie. In realtà questa è l’aspirazione per tutta la cultura a Cuba”, ha indicato.

 

Il Ministro ha sottolineato l’importanza della Convenzione sulla Diversità Culturale adottata dall’UNESCO e che a suo tempo è stata qualificata come un trionfo dei Paesi Non Allineati e del Terzo Mondo contro l’opposizione degli Stati Uniti.

 

Nello stesso modo si è congratulato per il successo del programma di alfabetizzazione cubano Io sì posso, applicato in 28 paesi, e che ha permesso di insegnare a leggere e a scrivere ad oltre quattro milioni e mezzo di persone, e che ha ricevuto il premio dall’UNESCO.

 

Infine Prieto ha encomiato l’educazione e la cultura come pilastri imprescindibili per lo sviluppo umano, e ha ricordato che per Cuba sono priorità insostituibili della Rivoluzione, così come la salute pubblica.