Cuba aprirà un museo archeologico

nell’antico territorio indio

 

2 novembre 2009 - www.granma.cu (PL)

 

La Penisola di Guanahacabibes, nella provincia di Pinar del Río, Riserva della Biosfera, accoglierà un museo archeologico per svelare la forma di vita delle comunità primitive che popolarono millenni fa la zona orientale cubana.

 

La Valle di San Juan, nella quale apparvero numerose tracce vincolate agli indio, è lo scenario scelto per esporre i reperti ritrovati durante gli scavi, ha confermato a Prensa Latina Wilma Ruiz, coordinatrice del progetto.

 

L’esistenza di 145 siti archeologici nella zona e dintorni, è interpretata come una prova della considerevole presenza indigena nell’estremo oriente dell’arcipelago, come ha sottolineato la specialista del Centro di Ricerca e Servizi Ambientali ECOVIDA.

 

La donna ha commentato che gli elementi ritrovati si esporranno all’interno di un batey, tipica abitazione aborigena con pareti di legno e ricoperta di foglie di palma.

 

La creazione del museo naturale o parzialmente artificiale, pretende di ricreare la ricchezza della regione abitata anticamente dai Guanahatebeyes caratterizzati da un’economia di appropriazione, ha affermato.

 

Il recinto espositivo si ubicherà in una spianata vicina alla laguna dei neri, enclave emblematico della penisola nella quale si presume l’esistenza di un importante cimitero, vista l’abbondanza di tombe aborigene.

 

In fase iniziale, ha aggiunto, il progetto approfondirà le indagini etnologiche e storiche di quella demarcazione esplorata anteriormente da archeologici e speleologi locali.

Il museo di Guanahacabibes sarà il secondo nel suo genere creato a Cuba, il primo è il Chorro de Maíta (nella provincia orientale di Holguín) che riguarda le società native agro-alfarere.

 

Si tratta di un recinto che ha all’interno un grande cimitero di due mila metri quadrati, tra i più grandi nelle Antille, ha precisato Ruiz.