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Le torture della CIA: una bufera su Obama |
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20 aprile '09 - www.granma.cu |
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Una bufera di critiche su Barack Obama, sotto accusa sia da
destra che da sinistra dopo la pubblicazione dei memorandum sulle torture permesse alla CIA di George W. Bush sugli uomini di al Qaida.
Il presidente degli Stati Uniti è stato criticato sia per aver svelato nei dettagli i metodi brutali usati negli interrogatori che per aver garantito l'immunità agli 007 che "in buona fede" li hanno posti in atto.
Il capo dell'intelligence nazionale Dennis Blair ha risposto alla raffica di critiche affermando che gli Stati Uniti «non utilizzeranno più queste tecniche in futuro. Ma sono determinati a difendere quanti si sono conformati alle direttive». E lo stesso Obama non ha raccolto le accuse di aver scagionato chi, obbedendo agli ordini, ha eseguito atti che la sua stessa amministrazione ha giudicato "una pagina buia e dolorosa" nella storia d'America: «È gente che ha fatto il proprio dovere», ha detto il presidente.
A sparare a zero su Obama per l'immunità agli agenti della CIA sono le organizzazioni per i diritti umani: "Il dipartimento della Giustizia offre l'impunità a individui che, secondo lo stesso ministro della giustizia Eric Holder, hanno torturato prigionieri", ha protestato Larry Cox di Amnesty International, mentre Anthony Romero della Aclu (l'asssociazione libertaria American Civil Liberties Union) ha chiesto ad Obama di affidare a un magistrato indipendente il compito di indagare e possibilmente ottenere il rinvio a giudizio di chi ha autorizzato e posto in atto metodi di tortura.
L'ex capo della CIA di Bush Michael Hayden e l'ex Attorney General della passata amministrazione Michael Mukasey hanno invece tuonato sul Wall Street Journal: Obama "si lega le mani nella guerra al terrorismo".
"La pubblicazione di queste opinioni non era necessaria dal punto di vista legale ed è stata poco saggia dal punto di vista politico: il suo effetto sarà di invitare quella forma di paura istituzionale di recriminazioni che indebolì le operazioni dell'intelligence prima dell'11 settembre".
Secondo i due esponenti dell'amministrazione Bush inoltre i documenti rivelano ai terroristi cosa aspettarsi in un interrogatorio della CIA se questi metodi, tra cui il "waterboarding" che simula l'annegamento, dovessero essere di nuovo approvati.
In tutto i memorandum rivelano 14 tecniche di interrogatorio su cui l'amministrazione Bush aveva dato luce verde: del waterboarding molto era noto, meno noti i particolari sulla privazione del sonno (per undici giorni di seguito) o il confinamento in una scatola buia dove venivano fatti entrare insetti sfruttando le fobie del detenuto. Ci sono poi nudità forzata, docce gelate e percosse.
I documenti sono stati resi pubblici con pochissime censure, segno che Obama ha preso le distanze dalle richieste della CIA di mantenere segreti i dettagli degli interrogatori. Lo stesso capo della CIA della nuova amministrazione, Leon Panetta, aveva sostenuto che, rivelando queste informazioni, si sarebbe creato un precedente per future pubblicazioni di metodi di raccolta dell'intelligence.
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