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Cuba ha ratificato la Convenzione contro le sparizioni forzate
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3 febbraio '09 - www.granma.cu |
Cuba ha ratificato ieri la Convenzione Internazionale per la Protezione contro le Sparizioni Forzate, in un nuovo gesto di cooperazione delle autorità cubane con i meccanismi dei diritti umani.
L’Ambasciatore di Cuba all’ONU, Abelardo Moreno, ha consegnato la ratifica del trattato durante una breve cerimonia svoltasi nella sede centrale delle Nazioni Unite a New York.
La maggiore delle Antille è l’ottavo paese che ratifica questa Convenzione, che necessita che almeno 20 stati procedano in tal mondo per la sua entrata in vigore.
Questa è una nuova dimostrazione della volontà dell’Isola di rafforzare la sua cooperazione con i meccanismi universali di promozione e protezione dei diritti umani sulla base del rispetto alla sovranità del nostro paese e la libera determinazione, ha detto Moreno.
Durante un breve incontro con la stampa, l’ambasciatore cubano ha sottolineato che il suo paese ha resistito a 50 anni di aggressioni, atti di terrorismo e al più ferreo blocco senza fare mai ricorso alla sparizione forzata, alla tortura né all’esecuzione extragiudiziale.
La ratifica della convenzione è stata preceduta dall’annuncio dell’invito del Governo cubano al Relatore Speciale dell’ONU contro la Tortura ed altri Trattamenti Crudeli, Inumani o Degradanti, Mafred Novak, a visitare il paese caraibico nell’anno in corso.
COMINCIA L’ESAME PERIODICO UNIVERSALE
Critiche e raccomandazioni dirette alle pratiche xenofobe e razziste in Germana hanno caratterizzato ieri l’apertura dell’Esame Periodico Universale (EPU) del Consiglio dei Diritti Umani (CDH) delle Nazioni Unite.
La delegazione tedesca ha iniziato il IV periodo di sessioni dell’EPU, nel quale ha riferito nel suo rapporto alcune misure legate alla disoccupazione, l’aiuto allo sviluppo, la violenza contro la donna e la discriminazione.
Alcuni paesi del Sud, tra cui Cuba ed Argentina, hanno chiesto però a Berlino un maggior impegno per neutralizzare le tendenze della xenofobia e il razzismo, la propaganda dell’estrema destra di stampo nazista ed il maltrattamento agli immigranti.
E’ stato analizzato anche il rapporto di Gibuti, piccolo paese africano al cui sono stati riconosciuti progressi in materia di diritti umani nel contesto di una difficile battaglia per raggiungere lo sviluppo.
Cuba, il 5, e il Messico, il 10 febbraio, saranno le nazioni latinoamericane che passeranno, in quest’occasione, l’EPU.
Lo faranno inoltre: Canada, Bangladesh, Russia, Azerbaigian, Camerun, Arabia Saudita, Senegal, Cina, Nigeria, Isole Mauritius, Giordania e Malesia, informa l’agenzia PL.
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