Compagne e Compagni:
siamo giunti alla fine di questo VIII Vertice dell’Alleanza
Bolivariana per i Popoli di Nuestra America, ed è stato uno scambio
molto produttivo nell’analisi degli indiscutibili passi avanti
realizzati e delle sfide che la nostra Alleanza affronta.
La Dichiarazione che adottiamo contempla accordi di
grande importanza per il loro significato a benefico dei nostri
popoli. Ne menziono solo due: abbiamo deciso di realizzare in tutti
i paesi dell’ALBA un progetto di grande impatto. Lo studio clinico,
genetico, psico-sociale delle persone con handicap con l’uso delle
tecniche più moderne della scienza ed il proposito di giungere in
tutte le comunità, le più umili e isolate della regione. Solo
l’ALBA può concepire e mettere in atto un progetto con un senso
umano tanto profondo, che ha già apportato nella sua prima tappa,
chiari e stimolanti risultati in alcuni paesi dell’Alleanza.
Ci siamo
impegnati anche a costituire una Rete di Scienza, Tecnologia ed
Innovazione, indirizzata a fomentare le capacità per le
generazione e il trasferimento delle conoscenze e della tecnologia
nei settori chiave dello sviluppo socio-economico.
La Dichiarazione inoltre esprime la nostra visione
politica dei fatti della regione le definizioni, i procedimenti e
gli attributi degli organi principali dell’ALBA.
Devo segnalare il Comunicato speciale sul Cambio
Climatico che abbiamo accordato in questo Vertice, prima del
prossimo appuntamento mondiale di Copenaghen.
COMPAGNI:
Questa riunione si svolge, come abbiamo indicato,
quando si commemora il 5º anniversario della Dichiarazione del 14
dicembre del 2004, che fu origine dell’ALBA.
In questi cinque anni d’esistenza sono indiscutibili
i successi della nostra organizzazione nata dalla chiara e lucida
visione integratrice del Comandante in Capo Fidel Castro e del
presidente Hugo Chávez, quel 14 dicembre del 2004. Allora non aveva
ancora ricevuto sepoltura formale l’ALCA, lo strumento di
dominazione egemonica promosso da Washington e s’iniziava come
alternativa nella nostra regione, un impegno emancipatore basato
nel legato degli Eroi della vera indipendenza latinoamericana.
La sua creazione fu possibile in quel preciso momento
perchè il popolo del Venezuela sconfisse il colpo militare
dell’aprile del 2002, perchè vinse poi il colpo del petrolio, perchè
la Rivoluzione Bolivariana si rafforzò e si consolidò come una nuova
alternativa socialista, di fronte al modello neoliberista che
pretendevano d’imporre in America Latina.
Inoltre fu possibile perchè la Rivoluzione Cubana ha
saputo resistere e difendere la sua sovranità ed il suo sistema
socialista e promuovere un programma di cooperazione e solidarietà,
nel mezzo di una brutale e persistente aggressione.
Quel 14 dicembre era anche il 10º anniversario della
prima visita a Cuba del compagno Chávez, della quale oggi si
compiono 15 anni.
Sarebbe stato davvero un azzardo pretendere di
stabilire nel 1994 o anche nel 2004, quanto sarebbe avanzata la
nostra regione in un periodo relativamente breve.
L’ALBA è nata nel 2004 come risultato dello sviluppo
delle relazioni tra il Venezuela e Cuba, con vincoli di nuovo tipo
basati sulla fraternità latinoamericana e dei Caraibi e per il
beneficio dei suoi popoli.
La successiva adesione di Nicaragua, Bolivia ed
Ecuador, frutto di decisioni conseguenti con i loro rispettivi
processi rivoluzionari, con le significative incorporazioni di
Dominica, San Vicente y las Granadinas e Antigua y Barbuda, che ci
arricchiscono con le prospettive dei Caraibi e che hanno consolidato
questo schema, ampliando le sue proiezioni.
L’ALBA ha avuto anche l’orgoglio di contare con
l’Honduras come membro, e con il contributo del presidente Manuel
Zelaya, allontanato dal potere con la violenza dapprima e poi con un
colpo militare eseguito con la complicità dei circoli più reazionari
degli Stati Uniti e poi il 19 novembre, con delle elezioni spurie,
realizzate nel mezzo d’una brutale repressione dei golpisti e
l’appoggio aperto o dissimulato delle forze politiche reazionarie
della regione.
Honduras è un esempio che il presunto impegno di
Washington e dei suoi alleati con la democrazia non è altro che
demagogia ed opportunismo.
In Honduras è stata castrata la volontà politica del
popolo ed i perpetratori hanno saputo sempre che contavano
sull’appoggio dei loro padroni politici nel continente.
In America Latina e nei Caraibi si manifestano oggi
con peculiare nitidezza le contraddizioni tra il progresso e la
reazione, tra i diritti e le rivendicazioni dei popoli, storicamente
vilipesi e gli interessi dei grandi capitali delle multinazionali e
delle oligarchie tradizionali. È una contraddizione da antagonisti
che non si risolve dalla notte alla mattina e che non si può
affrontare con ingenuità o distrazione.
Essere parte dell’ALBA implica il proposito idi
costruire società razionali ed efficienti, che vivano in armonia con
la natura ed applichino la giustizia sociale per i nostri popoli.
Queste sono la cooperazione e l’integrazione che
promuoviamo e questo impegno esige uno spirito rivoluzionario.
José Martí ci ha insegnato che cerchiamo la
solidarietà non come un fine, ma come un mezzo incamminato ad
ottenere che Nuestra America compia la sua missione universale.
Bolívar ha dichiarato: "Io desidero, più di tutti,
vedere un’America formata come la più grande nazione del mondo e non
per estensione e ricchezza, ma per la sua gloria e libertà”.
In questa lotta, i paesi membri della nostra Alleanza
puntiamo verso un ideale e un impegno comune: quello che un mondo
migliore è possibile!
Molte grazie!
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