GUANTANAMO Un detenuto può morire; dev’essere liberato immediatamente, dice la sua legale
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13 febbraio 2009 - www.granma.cu
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Binyam Mohamed, etiope con residenza nel Regno Unito, è in pessime condizioni fisiche e potrà morire se non verrà posto presto in libertà dal carcere dell’illegale base statunitense di Guantánamo, ha segnalato la sua avvocatessa Yvonne Bradley, citata da EFE.
“Mohamed dice d’essere stato torturato dagli agenti degli USA nel 2004, prima del suo arrivo a Guantánamo, ed oggi è pelle e ossa” ha dichiarato la Bradley, che lo ha visitato 15 giorni dopo che il detenuto aveva cominciato uno sciopero della fame, il 5 gennaio.
“Dallo scorso 14 gennaio Mohamed viene alimentato con una sonda”, ha aggiunto la legale.
"Quest’uomo potrà uscire dal carcere della base o impazzito, perchè è questo che gli sta succedendo, o in una bara, perchè il suo stato fisico si sta deteriorando”.
Il caso di Mohamed è stato al centro d’una polemica la scorsa settimana, quando due giudici britannici hanno rivelato che gli Stati Uniti avevano minacciato di riconsiderare la cooperazione in materia antiterroristica con il Regno Unito, se un’informazione segreta statunitense sulle presunte torture inflitte al detenuto saliva alla luce pubblica.
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