GUANTANAMO

Cuba chiede la restituzione del territorio della base.

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque

 

 

 

26 gennaio 2009 - www.granma.cu (PL)

 

 

 

 

Cuba considera che la chiusura del centro di prigionia e tortura nella base di Guantanamo sia un primo passo positivo, ma deve continuare con la restituzione di questo territorio, ha detto il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque.

 

Crediamo che l’esistenza di un centro dove sono state utilizzate torture fisiche e psicologiche, vessando i prigionieri, costituisca un affronto all’umanità, ha detto il ministro nel corso di una conferenza stampa.

 

La decisione del presidente Barack Obama di chiudere questo centro è positiva e risponde, inoltre, ad una richiesta mondiale, ha detto Pérez Roque, però deve completarsi con la chiusura definitiva della base navale e la reintegrazione di questa area alla nazione cubana.

 

Questa istallazione, ha precisato, è stata imposta in un momento in cui il nostro paese non poteva esercitare la sua sovranità, perché era stato occupato militarmente dagli Stati Uniti, al termine della guerra d’indipendenza contro la Spagna.

 

In secondo luogo, ha detto il ministro, il governo statunitense dovrebbe accogliere la richiesta internazionale di cambiare la sua politica verso Cuba e porre fine al blocco imposto a questo popolo per quasi 50 anni.

 

Speriamo che il governo degli Stati Uniti ascolti il clamore internazionale espresso in 17 votazioni successive dell’Assemblea Generale dell’ONU, ha detto.

 

Pérez Roque ha riferito alla stampa la sua convinzione che possono esistere relazioni rispettose tra i due paesi e cooperazione in diversi settori, come la lotta contro il narcotraffico, il terrorismo ed il traffico di persone.

 

Non c’è motivo per considerare Cuba un pericolo per gli Stati Uniti, siamo un piccolo paese con una vocazione pacifica, ha detto, reiterando che il blocco e le aggressioni di Washington sono privi d’appoggio internazionale dal punto di vista etico e morale.

 

Cuba reclama la restituzione della zona illegalmente

 

occupata dagli USA. Il richiamo di Ricardo Alarcón

 

23 gennaio 2009 - www.granma.cu (PL)

 

 

 

 

Il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha considerato insufficiente l’annuncio della chiusura del carcere statunitense di Guantanamo ed ha reclamato la restituzione a Cuba di tutto il territorio illegalmente occupato.

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular ha definito “un buon segnale” questa chiusura nello spazio di un anno decretata dal nuovo prCuba reclama la restituzione della zona illegalmente occupata dagli USA esidente degli USA, Barack Obama, ma ha sottolineato che non è sufficiente per Cuba ed ha invitato il governo degli USA ad andarsene dal territorio che occupa a Guantanamo, a togliere i prigionieri, raccogliere le proprie cose e andarsene.

 

In una riunione con la direzione del Senato del Messico, Alarcón ha spiegato che per il Pentagono manca di senso mantenere in suo potere una zona il cui unico fine attuale è usarla come prigione.

 

Inoltre ha ammesso che Obama sta cercando di mantenere le promesse elettorali e che ha generato aspettative in tutto il mondo. 

 

Obama ha appena firmato degli ordini esecutivi per chiudere il campo dei prigionieri di Guantanamo, territorio a sudest di Cuba, occupato contro la volontà del popolo e del governo dell’Isola.

 

Vari organismi internazionali hanno denunciato che in questo carcere si violano costantemente i diritti dei prigionieri e tra questi il diritto ad un processo giusto e alla difesa.

 

Il ministro degli esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, ha reclamato a  sua volta dal Nicaragua, la restituzione a Cuba del territorio che gli Stati Uniti occupano illegalmente da decenni.