GUANTANAMO Le rivelazioni d’un prigioniero ad al Jazeera: ha chiamato un cameraman della tv invece dello zio
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17 aprile 2009 - C.Bonini www.repubblica.it
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I giornalisti di al Jazeera avranno sgranato gli occhi quando un collega, cameraman della TV di Doha, ha raccontato della telefonata avuta con Mohammad el Gharani, detenuto nella prigione di Guantánamo.
Mohammad el Gharani aveva avuto il permesso di fare una telefonata ad uno zio ed invece ha chiamato l'operatore della TV del Qatar, conosciuto proprio a Guantánamo dov’è detenuto.
La trascrizione della conversazione nella quale Mohammad el Gharani ha raccontato gli abusi che giornalmente subisce, è disponibile nel sito della TV.
Il prigioniero ha 21 anni, è originario del Ciad ed è stato recluso quando ne aveva 14.
Ha raccontato d’essere stato picchiato e che alcuni soldati gli hanno spruzzato addosso gas lacrimogeni perchè si era rifiutato d’uscire dalla sua cella visto che non venivano rispettati i suoi diritti, come quello di parlare con gli altri detenuti o di ricevere cibo normale.
Questo avrebbe scatenato la reazione dei soldati che gli hanno rotto i denti e quando Mohammad el Gharani si è rivolto a un superiore per risposta ha ottenuto una risata e la giustificazione: «fanno il loro dovere».
Questo trattamento è ricominciato 20 giorni prima dell'insediamento alla Casa Bianca del presidente Obama ed è proseguito quasi ogni giorno.
A Guantánamo i giornalisti non possono entrare se non firmano prima un documento in cui dichiarano di non parlare con i prigionieri, ed è quindi la prima volta che un racconto sulle violenze subite dai detenuti viene fatto “in diretta”.
Mohammad el Gharani durante la conversazione ha messo in dubbio le promesse di Barack Obama: «ancora non si sono visti segnali di un cambiamento a Guantánamo».
Non ci sono ancora reazioni da parte del Pentagono alla richiesta di chiarimenti di al Jazeera.
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