Primi passi per il Corridoio Biologico dei Caraibi Per la conservazione della diversità biologica nell’area
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15 maggio '09 - L.D.Quevedo www.granma.cu |
Scambi di esperienze tra specialisti cubani, haitiani e domenicani sono i passi iniziali del progetto “Corridoio Biologico dei Caraibi”, sottoscritto da Cuba, Haiti e Repubblica Domenicana nel 2007.
Lo ha confermato Nicasio Viña, direttore del Centro Orientale di Ecosistemi e Biodiversità, e coordinatore tecnico per la parte cubana, nella conferenza magistrale, durante l’apertura della IV Conferenza Internazionale CARICOSTAS 2009, che si chiuderà oggi della città di Santiago di Cuba.
Questa iniziativa, prima del suo tipo nel territorio insulare e la di maggior importanza ecologica, è stata concretata come necessaria risposta per la conservazione della diversità biologica nei Caraibi, ed oggi mostra eccellenti risultati nei suoi primi passi, ha spiegato Viña.
La regione che rientra nell’accordo trinazionale, abbraccia circa 1.600 chilometri lineari, e Cuba apporta una vasta area del gruppo orografico che comprende la Sierra Maestra, Baracoa, Nipe e Sagua, con 46 aree protette.
Ai fini della dichiarazione si agevolerà la relazione umani-natura, in uno spazio geografico delimitato, che fornisce correlazione tra paesaggi, ecosistemi, habitat e culture.
Ricardo Sanchez, Direttore dell’America Latina ed i Caraibi del programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha affermato che lo spazio di vita che rappresenta si relaziona con le misure di riduzione della povertà, il miglioramento della qualità della vita e l’educazione.
Caricostas 2009 sarà la giusta cornice che favorirà lo scambio ed analisi di diversi e complessi problemi: gli ambienti marini, il cambio climatico, il deterioramento ambientale, argomenti relativi alla vulnerabilità, rischi e catastrofi naturali, salute, ambiente e sviluppo sostenibile.
L'incontro biennale favorirà l'avvicinamento tra i professionisti di diverse latitudini ed in particolare dei territori insulari, tra cui si evidenziano i caraibi per la loro vicinanza geografica, un’opportunità per proiettarsi a favore dell'identità caraibica nell’ambito della biodiversità.
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