Pace, giustizia sociale e salute di fronte alla crisi
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20 maggio '09 - F.Triana www.granma.cu |
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Cuba considera che le crisi che colpiscono il mondo
necessitano di un sistema di pace, basato sulla giustizia sociale e con la garanzia dell’accesso alla salute come un diritto fondamentale per tutti.
Nel suo discorso durante il 62º Periodo di Sessioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità, a Ginevra, il Ministro cubano di questo settore, José Ramón Balaguer, ha aggiunto la rilevanza della solidarietà e dell’armonia con la Madre Terra.
Inoltre ha sottolineato l’importanza di recuperare la condizioni umane delle società e dei popoli e non la riduzione a semplici consumatori o mercanzie, il non saccheggio delle risorse naturali ed il rifiuto delle politiche di guerra.
Nella condizione di Cuba di presidente del Movimento dei Paesi non Allineati - MNOAL - il ministro ha indicato che il gruppo segnala il panorama economico e finanziario di oggi come una delle più gravi minacce che hanno mai colpito il mondo.
Balaguer ha espresso le condoglianze a tutti coloro che hanno lamentato la perdita di vite umane, come conseguenza della pandemia d’Influenza A (H1N1), " e soprattutto al fraterno popolo del Messico che agli inizi è stato uno dei più colpiti da questo virus”.
Il ministro cubano ha segnalato che dal 27 aprile nell’Isola sono iniziate legittime misure, previste e contemplate nel piano nazionale di preparazione per affrontare la pandemia d’influenza, con uno stretto riferimento al regolamento sanitario internazionale, la vigilanza ed il compimento di passi nel controllo sanitario alle frontiere, negli aeroporti, i porti e le marine, così come la supervisione clinico-epidemiologica dei casi d’infezione respiratoria acuta e d’infezione respiratoria grave.
Analizzando il tema, Balaguer ha commentato che l’Organizzazione Mondialae della Salute, OMS, ed in particolare la dottoressa Margaret Chan, ha dichiarato varie volte la preoccupazione per gli effetti della crisi sulle popolazioni, nei settori più poveri e tra i gruppi vulnerabili.
Basta dire che 10 milioni di bambini muoiono ogni anno per cause prevenibili e che la differenza della speranza di vita tra i più ricchi e i più poveri supera i 40 anni, ha ricordato.
Anche la OMS ha sostenuto che la meta fondamentale del recupero economico sono le persone, per cui è necessario porre enfasi nella giustizia e nell’equità sociale.
Balaguer ha ricordato che analizzando la crisi, il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha sottolineato che oltre a questa situazione ciclica il nostro mondo è ugualmente minacciato dalla disoccupazione, la miseria e le perdite favolose di beni e di ricchezze.
Il ministro cubano, nell’Assemblea di Ginevra, ha fatto riferimento ai problema affrontati da Cuba durante il decennio degli anni ’90, quando si rafforzò il blocco economico degli Stati Uniti, assieme alla disgregazione del campo socialista dell’Europa dell’est.
“Di fronte a questa situazione il nostro governo adottò una politica orientata a mantenere e preservare gli indici di salute della popolazione cubana e furono priorizzati i gruppi vulnerabili con le azioni per conservare le vite umane.
Non si applicarono ricette neoliberiste o terapie croccanti, ma si adottarono misure per perfezionare la qualità dell’assistenza medica, che utilizziamo attualmente. Lo sviluppo scientifico teorico non si fermò, ma anzi si rafforzò” ha precisato.
“Inoltre si crearono nuovi centri d’investigazione scientifica che hanno prodotto nuove vaccinazioni, come quella antimeningococcica o la vaccinazione contro l’epatite B per ingegneria genetica e il vaccino contro l’hemophilo influenzae, por sintesi chimica, unici al mondo”.
“Nel 2008 il tasso di mortalità infantile in Cuba è stato del 4.7 per ogni mille nati vivi e la speranza di vita di 77.97 anni”, ha sottolineato ancora il ministro José Ramón Balaguer.
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