Alle 12 della notte del 31 dicembre 2008, abbiamo salutato e celebrato i primi
50 anni della vera ed irrinunciabile indipendenza del nostro paese, consacrata
dal trionfo della Rivoluzione Cubana il 1° gennaio 1959, alla quale Nicolas
Guillen ha dedicato il poema “Muchacha recien crecida”. Il Poeta Nazionale di
Cuba ha spiegato che era il testo per una canzone a due voci. In alcuni dei suoi
versi esprime: “Ahi, colomba che è nata/nella Sierra ed è appena scesa alla
pianura,/e nella catena montuosa e nella pianura è cresciuta!/Muchacha
cresciuta;/dammi la mano, / prendi la mia vita; / con due due, / con quattro
quattro, / ti seguo io”.
Solidale, nobile, buona e rispettata dai popoli del mondo, la ragazza, è
cresciuta, è in piena maturità dei suoi sperimentati 50 anni, ed ancora, è una
ragazza per la forza e l’agilità con cui espande il suo umanesimo.
Cresciuta nell'immensità della creatività di milioni di cubani, presa con le
loro mani e difesa con le loro vite ha coltivato come nessuno l'amore per i
diseredati di altre terre, e la disubbidienza contro le ingiustizie commesse in
qualunque parte del mondo.
Ha reso liberi i suoi figli dal giogo oppressore
nordamericano. Ha consegnato loro le terre usurpate, le miniere, le fabbriche
delle comunicazioni; il diritto della massa alle scuole, agli ospedali; ed a
godere del mare e delle spiagge, prima privati. Tutto quello che loro avevano
strappato è passato nelle mani del popolo.
Da allora gli ambasciatori yankee non hanno potuto governare, né comandare da
fuori. “E’ finito! Lo ha promesso Martí, e Fidel te lo ha compiuto”, ha scritto
in un altro poema Nicolas Guillen.
Cuba è stata per la prima volta davvero Indipendente nel 1959. Si è realizzato
il principio di lotta del 1868, mantenuto nella Protesta di Baraguá e nel nuovo
inizio della contesa nel 1895, nella quale sono intervenuti gli Stati Uniti nel
1898, per poi impadronirsi dell'isola.
L'indipendenza di un popolo costa cara, ed i cubani hanno deciso di pagare il
prezzo necessario. Attentati, aggressioni, terrore, blocco, invasioni,
esclusioni. Vittima della disinformazione, la diffamazione e condannata
all'isolamento, ha alzato la sua voce col grido cosciente di Patria o Morte!
Il sacrificio non è stato inutile, contemporaneamente è cresciuto nei suoi figli
lo spirito di resistenza e la gloria di condividere la costruzione del
Socialismo, guidati dal compagno Fidel, e con lui, la generazione che ha fatto
rivivere l'Apostolo, José Martí, nell'Anno del suo Centenario. Insieme a loro
sono sorti i giovani del rinnovamento continuo ed immortale del popolo cresciuto
nello sviluppo dell'educazione, dello sport, delle scienze, delle differenti
manifestazioni artistiche, nel campo militare, politico e diplomatico, nella
Difesa Civile e l'internazionalismo.
50 anni in cui Cuba ha ricevuto l'abbraccio solidale dei popoli del mondo, un
rinforzo morale basato sulla difesa della verità. Il popolo ha imparato a
vincere, ed a convertire le sconfitte in vittoria, ad essere degno, ed
auto-stimarsi senza prepotenza, né sfoggio.
Le circostanze della globalizzazione mondiale, e l'ingiusto blocco imposto dagli
Stati Uniti hanno propiziato deviazioni in alcuni segmenti della società ed
altre anomalie che sono dibattute dentro la Rivoluzione.
Sono milioni quelli che affrontano l'ambizione del gigante delle sette leghe, e
curano la salute di questa ragazza cresciuta che ha portato la luce del sapere e
della vita, e contribuisce oggi, ad illuminare il sentiero di quelli che nelle
selve e sulle montagne dell'America latina, ed in altri continenti ricevono i
maestri ed i medici internazionalisti.
Si moltiplicano ogni giorno i due due, ed i quattro quattro, si è messo a
camminare l'indio, e con lui cammina l'America. Camminano insieme le idee di
Simon Bolivar e José Martí, attraverso quelle terre dove gli uomini e le donne
inviano la loro gratitudine per Cuba, per Fidel Castro Ruz, Comandante in Capo
della Rivoluzione Cubana, dichiarato Figlio Prediletto dell'Alto di La Paz; in
Bolivia, dove giace il più originale e grande amore alla cultura incas.
E’ stata una notte di riscontri nella quale abbiamo anche brindato affinché i
Cinque eroi imprigionati ingiustamente per lottare contro il terrorismo
ritornino: René, Antonio, Ramon, Fernando e Gerardo; perché cessi il genocidio
nella Striscia di Gaza; e per l'irrinunciabile indipendenza di Cuba, e la
felicità di tutti i popoli del mondo.
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gli autori sono una coppia di famosi ricercatori cubani, che si occupano
principalmente della vita di Julio Antonio Mella, Tina Modotti e il Che
Guevara-traduzione di Ida Garberi
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