“La Rivoluzione ha riconquistato per il paese il diritto alla libertà di stampa”, disse Fidel, il 7 giugno del 1959 |
3 maggio 2009 - www.granma.cu
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Il 20 Dicembre del 1993, l’Assemblea Generale della ONU, su raccomandazione del Consiglio Economico e Sociale, dichiarò il 3 di maggio Giorno Mondiale della Libertà di Stampa(decisione 48/432).
L’iniziativa partiva dalla Conferenza Generale della UNESCO che, nella sua risoluzione del 1991 intitolata "Fomento della Libertà di Atamapa nel Mondo", aveva riconosciuto che una stampa libera, pluralista e indipendente era una componente essenziale di tutta la società democratica. La Conferenza Generale invitò il Direttore Generale della UNESCO a trasmettere all’Assemblea Generale il desiderio espresso dagli stati Membri della UNESCO che il 3 di maggio si proclamasse " Giorno Internazionale della Libertà di Stampa".
La data era stata scelta per commemorare la Dichiarazione di Windhoek per il Fomento di una Stampa Africana Indipendente e Pluralista, approvata il 3 maggio del 1991 nel Seminario per il Fomento di una Stampa Africana Indipendente e Pluralista, organizzato dalla UNESCO e le Nazioni Unite a Windhoek, in Namibia.
I primi concetti pubblici della Rivoluzione cubana sul tema della libertà di stampa e di espressione furono esposti da Fidel Castro il 7 giugno del 1959 in una riunione con i giornalisti dei principali media, alla quale però non parteciparono, pur invitati, i direttori - la maggioranza di loro - dei media privati.
“ Il giornalismo non significa dire stampa, ma giornalismo, disse allora Fidel, perchè impresa vuole dire affare e giornalismo vuole dire sforzo intellettuale, vuole dire pensiero, e se per alcun settore la libertà di stampa dev’essere rispettata, non è precisamente per chi fa affari con la libertà di stampa, ma per chi, grazie alla libertà di stampa, scrive e orienta e lavora con il pensiero e per vocazione, facendo uso di questo diritto che la Rivoluzione ha riconquistato per il Paese e che la Rivoluzione mantiene per il Paese, anche in mezzo a tutte le campagne tendenziose che vogliono organizzare tutti i nemici possibili, contro l’opera rivoluzionaria che stiamo raelizzando...”
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