Grazie alla resistenza di Cuba,
l’America Latina oggi è differente
Gianni Minà realizza un nuovo documentario in Cuba |
9 aprile 2009 - P.Cabrera www.granma.cu
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“Senza il sacrificio di Cuba e la lealtà di Fidel a suoi principi, oggi l’umanità sarebbe differente e l’America Latina non vivrebbe i venti di cambio che soffiano nella regione”, ha assicurato il noto cineasta e intellettuale italiano Gianni Minà, che si trova in Cuba per realizzare un nuovo documentario sulla realtà dell’Isola, intitolato “Cuba nell’epoca di Obama”.
Dopo un giro nel Complesso Monumentale Memoriale Comandante Ernesto Che Guevara, accompagnato dalla sua famiglia, Miná, che il nostro popolo ricorda per un’intervista memorabile che gli concesse il Comandante in Capo nel 1987, ha segnalato che Fidel è una persona molto coerente con le sue idee, grazie alle quali quest’Isola ha saputo resistere alle difficoltà del Periodo Speciale e alle pressioni dell’imperialismo per far scomparire la Rivoluzione cubana.
Vistando il Memoriale dove riposano i resti del Che e dei suoi compagni di guerriglia, Minà ha segnalato emozionato: “ Fortunati i cubani che hanno questa storia, perchè non tutti i popoli godono di questo privilegio”, dimostrando così il suo amore per Cuba e per la figura del Guerrigliero Eroico a cui ha dedicato due documentari: “Quando penso al Che” e “In viaggio con Che Guevara”, che ispirò il film di Walter Salles "Diari in motocicletta", e "Il Che, 40 anni dopo".
Ricordando le 16 ore condivise con Fidel nel 1987, Minà ha detto che cominciò come un’intervista e terminò come un dialogo, con molto rispetto mutuo, dato che Fidel rispose in maniera sincera alle domande sui temi più spinosi. “Quello è stato un momento magico, ha detto il regista italiano, che ha cambiato il senso della mia vita, perchè da allora ho avuto più amici ed anche più nemici”.
Miná
ha detto d’aver festeggiato nel 2008 cinquant’anni di lavoro, nei quali ha
realizzato decine di documentari e cronache a figure della politica, dello
sport e la cultura, come il Che, Fidel, Mohamed Alí, Diego Armando
Maradona, i Beatles, i Rolling Stone e Ray Charles, tra gli altri, ed ha
ricordato che il suo amore per l’Isola della Libertà è cresciuto da
quando giunse a Cuba per la prima volta, nel 1974.
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