Il traduttore si scusa per gli errori

 

A 45 anni da un attacco terroristico


In Pilon nessuno ebbe paura

13 maggio '09 - J.P.Varela www.granma.cubaweb.cu

 

Terrorizzare la popolazione e distruggere la sua principale fonte economica, questa era la missione dei mercenari che, nelle prime ore del mattino del 13 maggio 1964, attaccarono con cannoni e mitragliatrici lo zuccherificio Luis Enrique Carracedo, vicino al porto di Pilon nel sud est di Cuba.

L'assalto criminale, organizzato e realizzato da una nave pirata tipo Rex, finanziato dalla CIA degli Stati Uniti, causò il ferimento di due persone - una donna e una bambina di otto anni di età - diede origine all'incendio  dei depositi di zucchero dove vennero persi 70000 sacchi e i proiettili esplosi lasciarono il loro segno in molte case dei lavoratori.

La nuova provocazione  terrorista mobilitò le masse delle pianure e delle montagne. Testimoni dell'epoca ricordano che centinaia di uomini e donne, compresi i lavoratori della fabbrica, prevenirono ulteriori perdite spostando pesanti attrezzature e materie prime verso luoghi sicuri.

Non era ancora passata mezz'ora dall'inizio che la situazione era sotto controllo. Questo evitò, dopo una titanica lotta, che le fiamme si propagassero al principale magazzino della zona, che custodiva beni valutati, allora, in circa mezzo milione di pesos.

Dopo aver eseguito l'atto di terrorismo, sotto la copertura delle tenebre, la lancia armata e il criminale equipaggio si diede alla fuga.

Essi pensavano che la popolazione di Pilon, nell'attuale provincia di Granma, avesse paura nel sentire gli spari. Ma avvenne il contrario. Il giorno successivo,
nella Luis Enrique Carracedo (ora azienda agricola) si macinava con assoluta normalità.

Gli abitanti confermarono, a fronte di questo brutale fatto, la stirpe patriottica e combattente che li distingue. Era la continuazione della loro ribellione e partecipazione nella lotta per l'indipendenza totale di Cuba.

Denunciando al mondo la brutale aggressione, il Comandante in Capo Fidel Castro affermava: "Molti dei mercenari con cui la Rivoluzione fu generosa dopo la vittoria di Playa Girón, sono stati nuovamente arruolati dal governo degli Stati Uniti per perpetrare nuovi misfatti contro il nostro paese. Questi fatti ottengono solo di rafforzare lo spirito di lotta della Rivoluzione, renderla sempre pronta alla lotta e obbligarla ad essere dura e implacabile con i suoi nemici".